Le Frazioni Algebriche (superiori): differenze tra le versioni

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Definizione di frazione algebrica

Diamo la seguente definizione:

DEFINIZIONE 1. Si definisce frazione algebrica un’espressione del tipo AB dove A e B sono polinomi.

Osserviamo che un’espressione di questo tipo si ottiene talvolta quando ci si propone di ottenere il quoziente di due monomi.


ESEMPIO 1. Determinare il quoziente tra m1=5a3b2c5 e m2=3a2bc5.

Questa operazione si esegue applicando, sulla parte letterale, le proprietà delle potenze e sul coefficiente la divisione tra numeri razionali: q=5a3b2c5:(3a2bc5)=53ab. Il quoziente è quindi un monomio.

ESEMPIO 2. Determinare il quoziente tra m1=5a3b2c5 e m2=3a7bc5.

In questo caso l’esponente della a nel dividendo è minore dell’esponente della stessa variabile nel divisore quindi si ottiene q1=5a3b2c5:(3a7bc5)=53a4b.

Questo non è un monomio per la presenza dell’esponente negativo alla variabile a. Quindi: q1=5a3b2c5:(3a7bc5)=5b3a4. Il quoziente è una frazione algebrica.


Quando vogliamo determinare il quoziente di una divisione tra un monomio e un polinomio o tra due polinomi, si presentano diversi casi.

Caso I  Monomio diviso un polinomio.

  • Determinare il quoziente tra: D=2a3b e d=a2+b.

Il dividendo è un monomio e il divisore un polinomio. Questa operazione non ha come risultato un polinomio ma una frazione. q=2a3b:(a2+b)=2a3ba2+b.

Caso II  Un polinomio diviso un monomio.

  • Determinare il quoziente tra: D=2a3b+a5b33ab2 e d=12ab.

q=(2a3b+a5b33ab2):(12ab)=4a2+2a4b26b. Il quoziente è un polinomio.

  • Determinare il quoziente tra: D=2a3b+a5b33ab2 e d=12a5b.

Dividiamo ciascun termine del polinomio per il monomio assegnato: il quoziente sarà q=(2a3b+a5b33ab2):(12a5b)=4a2+2b26ba4. Il quoziente è una somma di frazioni algebriche.

Caso III  Un polinomio diviso un altro polinomio.

  • Determinare il quoziente tra: D=x3 e d=x2+1.

La divisione tra polinomi in una sola variabile è possibile, quando il grado del dividendo è maggiore o uguale al grado del divisore; questa condizione non si verifica nel caso proposto. Il quoziente è la frazione algebrica q=x3x2+1.

Conclusione  Una frazione algebrica può essere considerata come il quoziente indicato tra due polinomi. Ogni frazione algebrica è dunque un’espressione letterale fratta o frazionaria.

Condizioni di esistenza per una frazione algebrica

Per discussione di una frazione algebrica intendiamo la ricerca dei valori che attribuiti alle variabili non la rendano priva di significato. Poiché non è possibile dividere per 0, una frazione algebrica perde di significato per quei valori che attribuiti alle variabili rendono il denominatore uguale a zero. Quando abbiamo una frazione algebrica tipo AB poniamo sempre la condizione di esistenza (abbreviato con C.E.): B0.

La determinazione della condizione di esistenza richiede una conoscenza dei metodi per risolvere le equazioni, argomento che verrà sviluppato nei prossimi capitoli.


ESEMPIO 3. Determinare le condizioni di esistenza di 1+xx.

Questa frazione perde di significato quando il denominatore si annulla: C.E.x0.

ESEMPIO 4. Determinare le condizioni di esistenza di xx+3.

Questa frazione perde di significato quando il denominatore si annulla: C.E.x30x3.

ESEMPIO 5. Determinare le condizioni di esistenza di 3a+5b7ab.

C.E.ab0. Sappiamo che un prodotto è nullo quando almeno uno dei suoi fattori è nullo, dunque affinché il denominatore non si annulli non si deve annullare né ab, quindi a0 e b0. Concludendo, C.E.a0b0.

ESEMPIO 6. Determinare le condizioni di esistenza di 62x+5.

C.E.2x+50, per risolvere questa disuguaglianza si procede come per le usuali equazioni: 2x+502x5x52 si può concludere C.E.x52.

ESEMPIO 7. Determinare le condizioni di esistenza di x38xx2+2.

C.E.x2+20, il binomio è sempre maggiore di 0 perché somma di due grandezze positive. Pertanto la condizione x2+20 è sempre verificata e la frazione esiste sempre. Scriveremo C.E.x (si legge “per ogni x appartenente a ” o “qualunque x appartenente a ”).

ESEMPIO 8. Determinare le condizioni di esistenza di 2xx24.

C.E.x240; per rendere nullo il denominatore si dovrebbe avere x2=4 e questo si verifica se x=+2 oppure se x=2; possiamo anche osservare che il denominatore è una differenza di quadrati e che quindi la condizione di esistenza si può scrivere come C.E.(x2)(x+2)0, essendo un prodotto possiamo scrivere C.E.x20x+20 e concludere: C.E.x2x2.


PROCEDURA 1. Determinare la condizione di esistenza di una frazione algebrica:

  1. porre il denominatore della frazione diverso da zero;
  2. scomporre in fattori il denominatore;
  3. porre ciascun fattore del denominatore diverso da zero;
  4. escludere i valori che annullano il denominatore.

Semplificazione di una frazione algebrica

Semplificare una frazione algebrica significa dividere numeratore e denominatore per uno stesso fattore diverso da zero. In questo modo, infatti, la proprietà invariantiva della divisione garantisce che la frazione ottenuta è equivalente a quella data. Quando semplifichiamo una frazione numerica dividiamo il numeratore e il denominatore per il loro MCD che è sempre un numero diverso da zero, ottenendo così una frazione ridotta ai minimi termini equivalente a quella assegnata. Quando ci poniamo lo stesso problema su una frazione algebrica, dobbiamo porre attenzione a escludere quei valori che, attribuiti alle variabili, rendono nullo il MCD.


ESEMPIO 9. Semplificare 16x3y2z10xy2.

C.E.xy20x0y0. Puoi semplificare la parte numerica. Per semplificare la parte letterale applica la proprietà delle potenze relativa al quoziente di potenze con la stessa base: x3:x=x31=x2 e y2:y2=1. Quindi: 16x3y2z10xy2=8x2z5=85x2z.

ESEMPIO 10. Ridurre ai minimi termini la frazione: a26a+9a481.

  • Scomponiamo in fattori
    • il numeratore: a26a+9=(a3)2;
    • il denominatore: a481=(a29)(a2+9)=(a3)(a+3)(a2+9);
  • riscriviamo la frazione (a3)2(a3)(a+3)(a2+9);
  • C.E.(a3)(a+3)(a2+9)0 da cui C.E.a+3 e a3, il terzo fattore non si annulla mai perché somma di un numero positivo e un quadrato;
  • semplifichiamo: (a3)2(a3)(a+3)(a2+9)=a3(a+3)(a2+9).

ESEMPIO 11. Ridurre ai minimi termini la frazione in due variabili: x4+x2y2x3yxy3x4x2y2+x3yxy3.

  • Scomponiamo in fattori
    • x4+x2y2x3yxy3=x2(x2+y2)xy(x2+y2)=x(x2+y2)(xy);
    • x4x2y2+x3yxy3=x2(x2y2)+xy(x2y2)=x(x+y)2(xy);
  • la frazione diventa: x4+x2y2x3yxy3x4x2y2+x3yxy3=x(x2+y2)(xy)x(x+y)2(xy);
  • C.E.x(x+y)2(x2+y2)0 cioè C.E.x0xy;
  • semplifichiamo i fattori uguali: x(x2+y2)(xy)x(x+y)2(xy)=x2+y2(x+y)2.

Le seguenti semplificazioni sono errate.

  • a+ba questa semplificazione è errata perché a e b sono addendi, non sono fattori;
  • x2+x+4x2+2 questa semplificazione è errata perché x2 è un addendo, non un fattore;
  • x2+y2(x+y)2=1,3a(a2)3ax7=a2x7, (xy2)(ab)(y2x)(ab)=1;
  • (2x3y)(3y2x)2=13y2x,a2+aba3=a(a+b)a32=a+ba2=1+ba.

Moltiplicazione di frazioni algebriche

Il prodotto di due frazioni è una frazione avente per numeratore il prodotto dei numeratori e per denominatore il prodotto dei denominatori.

Si vuole determinare il prodotto p=7152021; possiamo scrivere prima il risultato dei prodotti dei numeratori e dei denominatori e poi ridurre ai minimi termini la frazione ottenuta: p=7152021=14043159=49, oppure prima semplificare i termini delle frazioni e poi moltiplicare: p=7152021=71153204213=49.


ESEMPIO 12. Prodotto delle frazioni algebriche f1=3a210b3c4 e f2=25ab2c7ab.

Poniamo le C.E. per ciascuna frazione assegnata ricordando che tutti i fattori letterali dei denominatori devono essere diversi da zero, quindi C.E.a0b0c0. Il prodotto è la frazione f=3a210b3c425ab2c7ab=15a2c32b2.

ESEMPIO 13. Prodotto delle frazioni algebriche f1=d3a2b+1 e f2=10ba3.

L’espressione è in due variabili, i denominatori sono polinomi di primo grado irriducibili; poniamo le condizioni di esistenza: C.E.2b+10a30 dunque C.E.b12a3. Il prodotto è la frazione f=3a2b+110ba3=30ab(2b+1)(a3) in cui non è possibile alcuna semplificazione.


OSSERVAZIONE. f=3a2b+110ba3. Questa semplificazione contiene errori in quanto la variabile a è un fattore del numeratore ma è un addendo nel denominatore; analogamente la variabile b.


ESEMPIO 14. Prodotto delle frazioni algebriche in cui numeratori e denominatori sono polinomi f1=2x2xx23x+2 e f2=5x5x4x2+4x3.

  • Scomponiamo in fattori tutti i denominatori (servirà per la determinazione delle C.E.) e tutti i numeratori (servirà per le eventuali semplificazioni)
    • f1=2x2xx23x+2=x(2x1)(x1)(x2),
    • f2=5x5x4x2+4x3=5(x1)x(2x1)2;
  • poniamo le C.E. ricordando che tutti i fattori dei denominatori devono essere diversi da zero: C.E.x10x20x02x10 da cui C.E.x1x2x0x12;
  • determiniamo la frazione prodotto, effettuando le eventuali semplificazioni:
    • f=x(2x1)(x1)(x2)5(x1)x(2x1)2=5(x2)(2x1).

Potenza di una frazione algebrica

La potenza di esponente n, naturale diverso da zero, della frazione algebrica AB con B0 (C.E.) è la frazione avente per numeratore la potenza di esponente n del numeratore e per denominatore la potenza di esponente n del denominatore: (AB)n=AnBn.


ESEMPIO 15. Calcoliamo (x2x21)3.

Innanzi tutto determiniamo le C.E. per la frazione assegnata

x2x21=x2(x1)(x+1)(x1)(x+1)0, da cui C.E.x1x1. Dunque si ha (x2x21)3=(x2)3(x1)3(x+1)3.


Casi particolari dell’esponente

Se n=0 sappiamo che qualsiasi numero diverso da zero elevato a zero è uguale a 1; lo stesso si può dire se la base è una frazione algebrica, purché essa non sia nulla. (AB)0=1 con A0 e B0.


ESEMPIO 16. Quali condizioni deve rispettare la variabile a per avere (3a25a2+10a)0=1?

  • Scomponiamo in fattori numeratore e denominatore della frazione: (3a25a(a+2))0;
  • determiniamo le C.E. del denominatore: a0a+20 da cui, C.E.a0a2. Poniamo poi la condizione, affinché la frazione non sia nulla, che anche il numeratore sia diverso da zero. Indichiamo con C0 questa condizione, dunque C0: 3a20, da cui a23;
  • le condizioni di esistenza sono allora a2a0a23.

Se n è intero negativo la potenza con base diversa da zero è uguale alla potenza che ha per base l’inverso della base e per esponente l’opposto dell’esponente. (AB)n=(BA)+n con A0 e B0.


ESEMPIO 17. Determinare (x2+5x+6x3+x)2.

  • Scomponiamo in fattori numeratore e denominatore: ((x+2)(x+3)x(x2+1))2;
  • C.E. del denominatore x0 e x2+10 da cui C.E.x0 essendo l’altro fattore sempre diverso da 0. Per poter determinare la frazione inversa dobbiamo porre le condizioni perché la frazione non sia nulla e cioè che anche il numeratore sia diverso da zero, quindi si deve avere C0:(x+2)(x+3)0 da cui C0:x2 e x3;
  • quindi se x0, x2 e x3 si ha ((x+2)(x+3)x(x2+1))2=x2(x2+1)2(x+2)2(x+3)2.

Divisione di frazioni algebriche

Il quoziente di due frazioni è la frazione che si ottiene moltiplicando la prima con l’inverso della seconda. Lo schema di calcolo può essere illustrato nel modo seguente, come del resto abbiamo visto nell’insieme dei numeri razionali:

mn:pq=mnqp=mqnp.

Si vuole determinare il quoziente q=512:74. L’inverso di 74 è la frazione 47, dunque

q=512:74=5123417=521.


ESEMPIO 18. Determinare il quoziente delle frazioni algebriche f1=3a3b2a2b e f2=a2abb2.

  • Scomponiamo in fattori le due frazioni algebriche: f1=3a3b2a2b=3(ab)2a2bef2=a2abb2=a(ab)b2;
  • poniamo le condizioni di esistenza dei denominatori: 2a2b0b20 da cui C.E. a0b0;
  • determiniamo la frazione inversa di f2. Per poter determinare l’inverso dobbiamo porre le condizioni perché la frazione non sia nulla. Poniamo il numeratore diverso da zero, C0:a0ab0 da cui C0:a0ab;
  • aggiorniamo le condizioni C.E.a0b0ab;
  • cambiamo la divisione in moltiplicazione e semplifichiamo: 3(ab)2a2b:a(ab)b2=3(ab)2a2bb2a(ab)=3b2a3.


Addizione di frazioni algebriche

Proprietà della addizione tra frazioni algebriche

Nell’insieme delle frazioni algebriche la somma:

  • è commutativa: f1+f2=f2+f1;
  • è associativa: (f1+f2)+f3=f1+(f2+f3)=f1+f2+f3;
  • possiede l’elemento neutro, cioè esiste una frazione F0 tale che per qualunque frazione f si abbia F0+f=f+F0=f cioè F0=0;
  • elemento inverso: per ogni frazione algebrica f esiste la frazione opposta (f) tale che (f)+f=f+(f)=F0=0.

Quest’ultima proprietà ci permette di trattare contemporaneamente l’operazione di addizione e di sottrazione con la somma algebrica, come abbiamo fatto tra numeri relativi; (+1)+(2) omettendo il segno di addizione “+” e togliendo le parentesi diventa 12; (+1)(2) omettendo il segno di sottrazione “” e togliendo le parentesi diventa 1+2. Come per i numeri relativi, quando si parlerà di somma di frazioni si intenderà “somma algebrica”.


ESEMPIO 19. Le frazioni 2x3yx+y+x+2yx+y hanno lo stesso denominatore.

Poniamo le C.E. x+y0 da cui C.E.xy, quindi

2x3yx+y+x+2yx+y=(2x3y)+(x+2y)x+y=3xyx+y.


OSSERVAZIONE. A questo caso ci si può sempre ricondurre trasformando le frazioni in maniera che abbiamo lo stesso denominatore. Si potrebbe scegliere un qualunque denominatore comune, ad esempio il prodotto di tutti i denominatori ma per semplificare i calcoli scegliamo il mcm dei denominatori delle frazioni addendi.


ESEMPIO 20. x+y3x2y2yx2xy3.

Dobbiamo trasformare le frazioni in modo che abbiano lo stesso denominatore:

  • calcoliamo il mcm(3x2y2xy3)=6x2y3;
  • poniamo le C.E. 6x2y30 da cui C.E.x0 e y0;
  • dividiamo il mcm per ciascun denominatore e moltiplichiamo il quoziente ottenuto per il relativo numeratore: 2y2(x+y)6x2y33x(2yx)6x2y3;
  • la frazione somma ha come denominatore lo stesso denominatore e come numeratore la somma dei numeratori: 2y2(x+y)6x2y33x(2yx)6x2y3=2xy2+2y3+2x2y6xy+3x26x2y3.

ESEMPIO 21. x+2x22xx22x+x2+4xx24.

  • Scomponiamo in fattori i denominatori: x+2x(x2)x2x(2+x)+4x(x+2)(x2),

il mcm è x(x+2)(x2);

  • poniamo le C.E. x(x+2)(x2)0 da cui C.E. x0, x2 e x2;
  • dividiamo il mcm per ciascun denominatore e moltiplichiamo il quoziente ottenuto per il relativo numeratore: (x+2)2(x2)24x2x(x+2)(x2);
  • eseguiamo le operazioni al numeratore: x2+4x+4x2+4x44x2x(x+2)(x2)=8x4x2x(x+2)(x2);
  • semplifichiamo la frazione ottenuta, dopo aver scomposto il numeratore: 4x(x2)x(x+2)(x2)=4x+2.

ESEMPIO 22. xx22xx+1+xx15x27x32x2+2x.

  • Scomponiamo in fattori x32x2+2x, essendo gli altri denominatori irriducibili: x32x2+2x=x2(x2)1(x2)=(x2)(x21)=(x2)(x+1)(x1) che è anche il mcm dei denominatori;
  • poniamo le C.E. (x2)(x+1)(x1)0 da cui C.E. x2, x1 e x1;
  • dividiamo il mcm per ciascun denominatore e moltiplichiamo il quoziente ottenuto per il relativo numeratore: x(x+1)(x1)2x(x2)(x1)+x(x2)(x+1)(5x27)(x2)(x+1)(x1);
  • eseguiamo le operazioni al numeratore: (x2)(x+1)(x1);
  • semplifichiamo la frazione ottenuta, dopo aver scomposto il numeratore. La frazione somma è: 7(x2)(x+1).