Le misure di frequenza: differenze tra le versioni

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Misure di frequenza precise possono essere condotte con semplicità disponendo di idonei strumenti (frequenzimetri) con i quali procedere rapidamente ai rilievi interessati.

Questi dispositivi consentono la misura di segnali unifrequenziali; perciò non sono adatti per determinare i contenuti di frequenza di segnali a banda larga; per questo scopo devono essere impiegati gli analizzatori di spettro.

Sull'impiego del frequenzimetro l’unico accorgimento da seguire consiste nell'uso di cavi adatti, per il collegamento sul punto di misura, affinché la loro capacità non alteri la frequenza di risonanza del dispositivo sotto controllo.

Indicazioni sulle misure

Misure approssimate della frequenza d'onda sinusoidale

Misure di frequenza non precise, ma comunque significative, possono essere fatte utilizzando un oscilloscopio con il quale misurare la durata temporale di un certo numero di periodi della frequenza del segnale il cui andamento compare sullo schermo video.

La procedura alla quale abbiamo accennato è illustrata in figura 1 e di seguito commentata:

figura 1

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In figura è mostrato l’oscillogramma di un segnale sinusoidale, visualizzato sullo schermo di un oscilloscopio, al fine di misurarne approssimativamente la frequenza; la linea verticale a sinistra corrisponde al punto di sincronizzazione del segnale effettuato regolando l’asse dei tempi dello strumento, la linea verticale a destra individua la fine dell’intervallo temporale entro il quale ci accingiamo ad eseguire la misura di tempo.

In base alla scala dei tempi impostata sull'oscilloscopio e con l’ausilio delle graduazioni sull'asse x dello stesso si misura il tempo t intercorrente tra i due riferimenti verticali; il calcolo della frequenza si esegue con l’espressione:

F=n/t

dove n è il numero dei periodi compresi nell'intervallo temporale di misura t

Se, ad esempio, il tempo t relativo all'oscillogramma di figura 1 fosse di 4.6 ms la frequenza del segnale sarebbe:

F=3/4.6103652/Hz

Misure approssimate dell'ampiezza dello spettro di un segnale sinusoidale impulsivo

Sempre utilizzando l’oscilloscopio è possibile eseguire una misura approssimata della larghezza di banda dello spettro di impulsi rettangolari, a contenuto unifrequenziale, simili a quello riportato in figura 2:

figura 2

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In figura è mostrato l’oscillogramma di un impulso a contenuto sinusoidale visualizzato sullo schermo di un oscilloscopio; con to è indicata la durata temporale dell’impulso misurata sull'asse x dello strumento.

La larghezza di banda dello spettro dell’impulso, nell'intervallo di frequenze che contiene la maggiore quantità di energia, è valutabile con approssimazione con l’espressione:

Df=1/to

La frequenza di centro banda Fo è invece data dall'espressione

Fo=n/to

dove n è il numero dei periodi contenuti nell'impulso.

Lo spettro di frequenza dell'impulso

Vediamo come valutare e tracciare lo spettro di frequenza di un impulso sinusoidale con il seguente esempio:

Dati di base e tema

Dall'esame oscilloscopico di un impulso rettangolare a contenuto sinusoidale si sono rilevati i seguenti dati:

  • Durata dell’impulso to=10 ms
  • Numero di periodi all'interno dell’impulso n=8

Calcolare la frequenza centrale Fo, la larghezza approssimata dello spettro dell’impulso, e tracciarne il grafico.

Sviluppo:

Calcolo della frequenza centrale Fo:

Fo=n/to=8/10 ms=800 Hz

Calcolo della larghezza di banda dello spettro Df:

Df=1/to=1/10 ms=100 Hz

La banda si estenderà per metà sotto la frequenza centrale Fo e per metà sopra a detta frequenza, cioè da:

f1=FoDf/2=800 Hz50 Hz=750 Hz

a

f2=Fo+Df/2=800 Hz+50 Hz=850 Hz

Come tracciare il grafico dello spettro:

Per tracciare il grafico del profilo dello spettro si dovrebbe conoscerne la legge che lo governa, questo tipo d’informazione non è deducibile dal semplice esame oscilloscopio, dovremo perciò tracciare un diagramma orientativo certamente valido nei valori limiti della sua larghezza e della posizione della frequenza centrale.

In figura 3 è tracciato lo spettro sulla base dei dati calcolati, in ascisse sono riportate le frequenze ed in ordinate l’andamento delle ampiezze ipotizzato, per semplicità, a profilo rettangolare:

figura 3

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Osservazioni:

Il procedimento per la misura della durata dell’impulso con l’oscilloscopio e i successivi calcoli per determinare approssimativamente lo spettro, pur nella loro semplicità, consentono la soluzione di un problema importante: la definizione delle caratteristiche di un filtro necessario al transito di detto impulso bloccando eventuali segnali o rumori interferenti non desiderati.

Se si deve, ad esempio, discriminare l’impulso, preso ad esempio nell'esercizio precedente, da un rumore perturbante distribuito su di una banda di frequenze estesa tra 100 Hz e 1500 Hz, dobbiamo dimensionare un filtro in grado di far transitare l’impulso bloccando, per quanto possibile, il passaggio del rumore.

Dato che i calcoli hanno portato alla definizione della banda dell’impulso compresa tra:

f1=750 Hz

f2=850 Hz

si dovrà dimensionare un filtro passa banda che abbia le frequenze di taglio, f1 e f2, rispettivamente inferiore e superiore del 10% degli estremi della banda dell’impulso; potrà essere

f1=750 Hz/1.1680 Hz

f2=1.1850 Hz935 Hz

A questo punto è necessario fare una precisazione che, pur esulando dalle tecniche di misura di questo capitolo, dato l’esempio fatto, è necessaria affinché non si crei confusione sull'effetto del filtro di banda sul rumore che inquina l’impulso.

La banda in cui è distribuito il rumore è stata indicata tra 100 Hz e 1200 Hz, il filtro, necessario al passaggio dell’impulso, ha una banda compresa tra 680 Hz e 935 Hz; da ciò ne consegue:

-tutte le frequenze del rumore comprese tra 100 e 680 Hz vengono attenuate dal taglio operato dal filtro sotto la frequenza f1.

-tutte le frequenze del rumore comprese tra 935 Hz e 1550 Hz vengono attenuate dal taglio operato dal filtro sopra la frequenza f2.

Nella banda del filtro però non transita soltanto l’impulso ma anche la parte del rumore non attenuata e distribuita tra 680 Hz e 935 Hz; il guadagno,Gf , nell'impiego del filtro non è perciò illimitato ma è contenuto nei termini indicati dall'espressione seguente:

Gf=(Bn/Bf)

dove Bn è la banda del rumore e Bf è la banda del filtro.

Nel nostro caso, essendo

Bn=1500 Hz100 Hz=1400 Hz

Bf=935 Hz680 Hz=255 Hz

il vantaggio Gf (guadagno di banda) vale:

Gf=(Bn/Bf)=(1400 Hz/255 Hz)=2.34 (7.4 dB)