Successioni di funzioni

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Definizione e funzione limite

Sia IR. Sia l'insieme delle funzioni f:I. Una successione di funzioni (reali a valori reali) è un'applicazione definita in questo modo:

(fn)n:nfn, fn:I

Questa definizione contiene il concetto di successione reale: fissato un qualsiasi x in I, (fn(x))n è l'applicazione che, ad ogni n, associa il numero reale fn(x).

Si può definire la successione di funzioni anche come una funzione in due variabili, ossia:

(fn)n:(n,x)×If(n,x)

Con questa definizione viene messa in evidenza la dipendenza della funzione da n e da x.

Avendo visto che (fn)n può essere espressa come un'applicazione che, ad ogni x in I, associa (fn(x)) nell'insieme delle successioni reali, si può trasportare il concetto di limite di una successione reale al limite di una successione di funzioni, definita nel modo seguente:

sia I={xI | l(x)=limnfn(x)}. Tale insieme viene definito insieme di convergenza della successione.

Supponiamo I. Allora è possibile definire l'applicazione: f:xIf(x)=l(x).

f è definita come la funzione limite della successione (fn)n, ossia limnfn(x)=f(x), xI.

Definizione delle convergenze

Una successione di funzioni (fn)n, definita in I, si dice che converge puntualmente a una funzione f in II se, e solo se f è limite della successione di (fn)n, ossia, per la definizione di limite di una successione reale:

ε>0,xI,m : |fn(x)f(x)|<ε,n>m

Va notato che, in base a questa definizione, m dipende non solo da ε, ma anche, in generale, da x.

Sia (fn)n una successione di funzioni definita in I. Allora essa converge uniformemente a f in II se, e solo se, in poche parole, m dipende solo da ε, ossia:

ε>0,m : |fn(x)f(x)|<ε,xI,n>m

Per definizione, se una successione di funzioni converge puntualmente(risp. uniformemente) alla funzione limite in I, allora è chiaro che converge puntualmente(risp. uniformemente) II.

La convergenza uniforme ha la seguente e utile equivalenza, facilmente dimostrabile:

  • (fn)n, definito in I, converge uniformemente a f in II
  • ε>0,m : supI|fn(x)f(x)|<ε,n>m, ossia, limn+supI|fn(x)f(x)|=0

Questa equivalenza è molto utile per verificare la convergenza uniforme.

Esempi

Template:Todo

Collegamento tra le due convergenze

Template:Riquadro

Dimostrazione

Sia fissato ε>0, e sia m tale che supI|fn(x)f(x)|<ε,n>m.
È chiaro che, per la proprietà dell'estremo superiore, se scelgo xI, |fn(x)f(x)|supI|fn(x)f(x)|<ε.
Per l'arbitrarietà di ε e x, si è giunti alla tesi.

Il viceversa non vale in generale.Template:Todo


Criteri di Cauchy

Criterio di Cauchy per la convergenza puntuale

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Dimostrazione

)
(fn)n converge puntualmente in I, quindi, xI, la successione numerica (fn(x))n è convergente ma, come è noto, ogni successione convergente è di Cauchy, quindi vale la tesi.
)

In base alle ipotesi,

xI

, la successione numerica

(fn(x))n

è di Cauchy ma, in base al teorema di Cauchy sulle successioni numeriche, essa deve convergere a un valore

l(x)

, e quindi esiste ed è finito,

xI

, il limite della successione di funzioni, che denotiamo con

f

, da cui segue la tesi.


Criterio di Cauchy per la convergenza uniforme

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Dimostrazione

)ε>0,m:|fn(x)f(x)|<ε, n>m,xIh,k>m|fk(x)fh(x)||fk(x)f(x)|+|f(x)fh(x)|<2ε, xI

Dall'arbitrarietà di ε, segue la tesi.

) ε>0,m:|fk(x)fh(x)|<ε, h,k>m,xI

xI(fn(x))n è di Cauchy in , quindi f:I:limn+fn(x)=f(x) e quindi c'è convergenza puntuale.
Per il teorema della permanenza del segno, se ε>0,m:|fk(x)fh(x)|<ε, h,k>m,xI, allora limh+|fk(x)fh(x)|ε|fk(x)f(x)|ε, k>m,xI. Dall'arbitrarietà di ε, segue la tesi.


Convergenza uniforme e continuità

Teorema di inversione dei limiti

Bisogna ricordare che, se I, allora D(I) è chiamato derivato di I, ed è l'insieme dei suoi punti di accumulazione (se si ha bisogno, rivederli qui). Template:Riquadro Attenzione: la validità del teorema viene perduta se si sostituisce nelle ipotesi la convergenza uniforme con quella puntuale!

Dimostrazione

Sia fissato ε>0. Per il criterio di Cauchy uniforme, sia m tale che h,k>m,|fk(x)fh(x)|<ε,xI.
Sapendo che n,limxx0fn(x)=ln, allora, per il teorema della permanenza del segno (se si vuole rivederlo, qui), |lklh|ε, k,h>m.
Ciò mostra che la successione (ln)n è di Cauchy, quindi converge verso un l, e quindi limn+ln=l.

Sia fissato ε>0. Allora:
|f(x)l|=|f(x)fn(x)+fn(x)ln(x)+ln(x)l||f(x)fn(x)|+|fn(x)ln(x)|+|ln(x)l|

1)m1:|ln(x)l|<ε, n>m12)m2:supI|fn(x)f(x)|<ε, n>m2|f(x)l|<2ε+|fn(x)ln(x)|, n>m=max{m1,m2},xI
Siano fissati ε,m e n>m. Per ipotesi limxx0fn(x)=ln, quindi δ>0:|fn(x)ln|<ε,xI:|xx0|<δ.
Ciò implica che fissato ε>0,δ>0:|f(x)l|<3ε, xI:|xx0|<δ.

Per l'arbitrarietà di

ε

, è stato dimostrato che:

limxx0f(x)=l


Corollario (Teorema sulla continuità del limite)

Template:Riquadro Attenzione:vale la stessa considerazione fatta nel precedente teorema.

Dimostrazione

f(x0)=limn+fn(x0)=limn+(limxx0fn(x))=limxx0(limn+fn(x))=limxx0f(x)

, da cui la tesi.


Criterio 1

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Dimostrazione

|fn(xn)f(x)|=|fn(xn)fn(x)+fn(x)f(x)||fn(xn)f(xn)|+|f(xn)f(x)|
Sia fissato ε>0.
Per l'uniforme convergenza, m1:|fn(x)f(x)|<ε, n>m1,xI.
Per il teorema sulla continuità del limite, xnxf(xn)f(x), e quindi m2:|f(xn)f(x)|<ε, n>m2.

In conclusione, fissato

ε>0,m=max{m1,m2}:|fn(xn)f(x)||fn(xn)f(xn)|+|f(xn)f(x)|<2ε, n>m

, da cui la tesi.


Convergenza uniforme ed integrabilità

Teorema di passaggio al limite sotto il segno di integrale

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Dimostrazione

n,Mn=sup{|fn(x)f(x)|,x[a,b]}|ffn|=|fnf|MnMnffnMnfnMnffn+Mn.
Ricordando che _abf(x)dxa_bf(x)dx, e _abfn(x)dx=a_bfn(x)dx=abfn(x)dx, n (rivedere Integrale di Riemann), allora si può dire che:
n, 0a_bf(x)dx_abf(x)dxab[fn(x)+Mn]dxab[fn(x)Mn]dx=
=ab[fn(x)+Mnfn(x)+Mn]dx=ab2Mndx=2(ba)Mn0, per l'uniforme convergenza della successione.
Ciò implica che a_bf(x)dx=_abf(x)dx, e quindi f è integrabile.

Inoltre: |abfn(x)dxabf(x)dx|=|ab[fn(x)f(x)]dx|ab|fn(x)f(x)|dx
(ba)maxx[a,b]|fn(x)f(x)|=(ba)supx[a,b]|fn(x)f(x)|.
Sia fissato ε>0. Per ipotesi m : supx[a,b]|fn(x)f(x)|<ε,n>m.

Quindi:

|abfn(x)dxabf(x)dx|(ba)supx[a,b]|fn(x)f(x)|<(ba)ε, n>m

, cioè la tesi.


Convergenza uniforme e derivabilità

Dimostriamo i seguenti due lemmi:

Lemma 1

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Dimostrazione

x[a,b] e per h,k si ha: |fk(x)fh(x)|=|(fk(x0)fh(x0))+(fk(x)fh(x))(fk(x0)fh(x0))|
|fk(x0)fh(x0)|+|(fk(x)fh(x))(fk(x0)fh(x0))|
. Per il teorema di Lagrange, applicato alla funzione fkfh, x1[x0,x] (supponiamo x>x0) tale che:
|(fk(x)fh(x))(fk(x0)fh(x0))|=|xx0||f'k(x1)f'h(x1)|(ba)|f'k(x1)f'h(x1)|.
Da ciò segue che: |fk(x)fh(x)||fk(x0)fh(x0)|+(ba)|f'k(x1)f'h(x1)|.
Fissato ε>0.
Per il criterio di Cauchy uniforme, m1:|f'k(x)f'h(x)|<ε, h,k>m1,x[a,b]
Per il criterio di Cauchy per le successioni reali, m2:|fk(x0)fh(x0)|<ε, h,k>m2
Cioè: |fk(x)fh(x)|<2ε, h,k>m=maxm1,m2,x[a,b]


Lemma 2

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Dimostrazione

Per h,k e per x[a,b]{x0}, gh(x)gk(x)=(fk(x)fh(x))(fk(x0)fh(x0))xx0 Per il teorema di Lagrange, applicato a fkfh, x[a,b]{x0},x1[x0,x] se x>x0, altrimenti in [x,x0], tale che: gk(x)gh(x)=f'k(x1)f'h(x1).
Per il criterio di Cauchy uniforme, applicato a (f'n)n, ε>0,m:|gk(x)gh(x)|=|f'k(x)f'h(x)|<ε, h,k>m,x[a,b]{x0}.

Quindi

(gn)n

converge uniformemente in

[a,b]{x0}

, cioè la tesi.


Teorema di passaggio al limite sotto il segno di derivata

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Dimostrazione

Dal lemma 1 segue che (fn)n converge uniformemente in ogni [a,b]I. Sia f la funzione limite. Fissati a,bI, e fissato x0[a,b], definiamo:
gn(x)=fn(x)fn(x0)xx0, x[a,b]{x0},
g(x)=f(x)f(x0)xx0, x[a,b]{x0}.
Per il lemma 2, (gn)n converge uniformemente verso g in [a,b]{x0}.
Dal teorema di inversione dei limiti si ha: limn+f'n(x0)=limn+(limxx0gn(x))=limxx0(limn+gn(x))=limxx0g(x)=f(x0).
Per l'arbitrarietà di a,b e x0, segue la tesi.


Convergenza uniforme e monotonia

Teorema del Dini per le successioni di funzioni

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Dimostrazione

Supponiamo che (fn)n sia monotona crescente (quindi fn(x)fn+1(x),n,x[a,b]).
Supponiamo, per assurdo, che (fn)n non converga uniformemente in [a,b]. Quindi ε0:mN,k>m,x[a,b] tale che:

|fk(x)f(x)|ε0

Osserviamo che fn(x)f(x),n,x[a,b]|fk(x)f(x)|=f(x)fk(x).
Fissato h,m=h. Allora nh>h,xh[a,b]:f(xh)fnh(xh)ε
Fissato i,i<nh, quindi fnhfifnhfif(xh)fi(xh)f(xh)fnh(xh)ε0, h
La successione (xh)h[a,b], quindi, per il teorema di Bolzano-Weierstrass, (xhj)j[a,b],x0[a,b]:xhjx0
Sappiamo che f(xhj)fi(xhj)ε0,i<nhj.
Per il teorema della permanenza del segno, limj+f(xhj)fi(xhj)=f(x0)fi(x0)ε0>0
Per lo stesso teorema limi+f(x0)fi(x0)=f(x0)f(x0)=0ε0>0, e quindi 0>0, ovviamente assurdo.

L'errore è sorto nell'aver supposto che

(fn)n

non converga uniformemente in

[a,b]

, e quindi la tesi è verificata.


Teorema 2

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Dimostrazione

Fissato ε>0. Per ipotesi f è continua in [a,b], e quindi, per il teorema di Cantor, uniformemente continua, e quindi:
σ={a=x0,,xh=b}:|f(x)f(y)|<ε,x,y[xi,xi+1],i{0,,h1}
Visto che c'è convergenza puntuale, siano (mxi)i=0,..,h i raggi di convergenza puntuale associati agli xi (e a ε, ovviamente), e sia m=maxi=0,..,h{mxi}.
ε>0,m:|fn(xi)f(xi)|<ε, n>m,i=0,,h.
Fissati i{0,,h1} e x:xixxi+1fn(xi)fn(x)fn(xi+1). Ecco cosa succede:
fn(x)f(x)=fn(x)fn(xi+1)+fn(xi+1)f(xi+1)+f(xi+1)f(x)
fn(xi+1)fn(xi+1)+fn(xi+1)f(xi+1)+f(xi+1)f(x)=fn(xi+1)f(xi+1)+f(xi+1)f(x).
Scegliendo un n>m, allora: fn(x)f(x)<2ε
fn(x)f(x)=fn(x)fn(xi)+fn(xi)f(xi)+f(xi)f(x)
fn(xi)fn(xi)+fn(xi)f(xi)+f(xi)f(x)=fn(xi)f(xi)+f(xi)f(x)
Sempre per n>m, fn(x)f(x)>2ε

E quindi è stato mostrato che,

ε>0,m:|fn(x)f(x)|<2ε, n>m,x[a,b]

, cioè la tesi.


Compattezza delle funzioni continue in [a,b]

Sia (fn)n una successione di funzioni definite in un sottoinsieme di contenente [a,b],a<b.
Tali funzioni si dicono equilimitate in [a,b] se e solo se M>0:|fn(x)|M, n,x[a,b].

Tali funzioni si dicono equicontinue in [a,b] se e solo se ε>0,δ=δ(ε)>0:x,y[a,b]:|yx|<δ,|fn(y)fn(x)|<ε, n.

Teorema di Ascoli-Arzelà

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Dimostrazione

Sia K=[a,b] l'insieme dei razionali di [a,b]. Essendo di cardinalità infinita, allora K, sottoinsieme di cardinalità infinita, è equipotente a , ma esso è a sua volta equipotente a , e quindi K lo possiamo scrivere come una successione numerica: K=(xn)n.

  • Diagonale di Cantor:

Consideriamo x1: la successione (fn(x1))n è una successione limitata per ipotesi, e quindi, per il teorema di Bolzano-Weierstrass, essa ammette una successione estratta (fn(1)(x1))n (non è la successione delle derivate) convergente in . Sia y1=f(1)(x1) il limite di tale successione.
Consideriamo x2: la successione (fn(1)(x2))n è una successione limitata per ipotesi, e quindi, per il teorema di Bolzano-Weierstrass, essa ammette una successione estratta (fn(2)(x2))n (non è la successione delle derivate seconde) convergente in . Sia y2=f(2)(x2) il limite di tale successione.
Procedendo nella stessa maniera k1 volte, si trova che:
Consideriamo xk1la successione (fn(k1)(xk1))n è una successione limitata per ipotesi, e quindi, per il teorema di Bolzano-Weierstrass, essa ammette una successione estratta (fn(k)(xk1))n (non è la successione delle derivate k-esime) convergente in . Sia yk=f(k)(xk) il limite di tale successione.
Inoltre, per ogni k (fn(k))n converge a yj, j=1,,k1.

Procedendo indefinitamente, si è costruita la seguente tabella di successioni:
f1(1)(x1)f2(1)(x1)fk(1)(x1)y1f1(2)(x2)f2(2)(x2)fk(2)(x2)y2f1(k)(xk)f2(k)(xk)fk(k)(xk)yk

Adesso consideriamo la successione diagonale, ossia la seguente successione: (gn)n=(fn(n))n. Per l'osservazione fatta precedentemente, per ogni j, (gn(xj))n converge a yj.

  • Successione di Cauchy:

Fissato ε>0, sia δ>0 tale che x,y[a,b]:|yx|<δ,|fn(y)fn(x)|<ε, n. Suddividiamo [a,b] in t sottointervalli (Ii)i=1,,t aventi ampiezza minore di δ, e quindi t>baδ, e in ciascuno degli intervalli Ii, scegliamo un razionale, siano essi (xji)i=1,,t.
Allora, x[a,b],r{1,,t}:|xxjr|δ. Inoltre, per ogni r{1,,t}, (gn(xjr))n converge, e quindi essa è di Cauchy, e quindi m:|gh(xjr)gk(xjr)|<ε,h,k>m,r=1,,t.
Fissato x[a,b], sia r1,,t tale che |xxjr|δ. Allora, per ogni h,k>m:

|gh(x)gk(x)||gh(x)gh(xjr)|+|gh(xjr)gk(xjr)|+|gk(xjrgk(x)|<3ε

, e quindi

(gn)n

soddisfa il criterio di Cauchy uniforme, e quindi

(gn)n

converge uniformemente in

[a,b]

.