Dinamica dei sistemi rigidi

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Teoria dei momenti d'inerzia

Consideriamo un punto materiale P ed una retta a. Dicesi momento d'inerzia del punto materiale P rispetto alla retta a:

i=mδ2

essendo δ la distanza di P da a ed m la sua massa.

Nel caso di un sistema di n masse:

I=r=1nmrδr2
I=ρδ2dv

essendo dv l'elementino del volume.

Si chiama raggio d'inerzia:

σ=IM

Essendo:

M=i=1nmi

o, nel caso di un sistema continuo:

M=ρdv

La ricerca del momento d'inerzia di un sistema S rispetto ad un asse generico dello spazio può in ogni caso effettuarsi direttamente in base alla definizione. Questa ricerca è spesso molto agevolata dalle due proposizioni seguenti.

-Teorema di Huygens

Se I è il momrento d'inerzia do S rispettp ad a, I0 il momento d'inerzia S rispetto ad a0, retta parallela ad a passante per il baricentro G, e se infine d è la distanza fra queste due rette:

I=I0+Md2

Energia cinetica di un corpo rigido

L'energia cinetica di un corpo rigido a simmetria assiale in rotazione attorno all'asse di simmetria con velocità angolare ω e che trasla nello spazio con velocità v è:

Ek=12Mv2+12Iω2

dove M è la massa totale del corpo ed I il momento d'inerzia rispetto all'asse di rotazione.

Equazione della dinamica dei corpi rigidi

Per quanto riguarda la parte dinamica del moto di un corpo rigido, sappiamo che un sistema continuo è soggetto alle Equazioni cardinali dei sistemi

{Fext=mdvcdt=dpcdtMext=dLdt

dove si introduce il concetto del centro di massa a cui si riferiscono le grandezze associate. A partire da queste equazioni si determina perfettamente la dinamica del corpo rigido. Un corpo rigido è isolato se

{Fext=mdvcdt=dpcdt=0Mext=dLdt=0

e queste equazioni introducono la Legge di conservazione del momento angolare e fanno parte di una branca della meccanica classica detta statica.

Teorema della derivata della quantità di moto

L'equazione della quantità di moto si scrive dicendo:

dQdt=Re

essendo:

Q=imivi=vGimi

Ora consideriamo un sistema rigido e prendiamo una terna solidale al corpo come terna di riferimento. Questa terna durante il moto rigido traslerà e ruotera per cui l'equazione:

dQdt=Re

essendo riferita ad assi fissi dovrà essere opportuanmente cambiata.

La velocità del baricentro, se xG,yG,zG ne sono le coordinate, è data da:

vG=vo+ΩOG

per cui la quantità di moto totale del sistema è data da:

Q=vGVdm=V(vo+ΩOG)dm

Ora se la terna di riferimento è una terna centrale OG=0 per cui:

Q=vGVdm=Vvodm

Se 'u', 'v', 'w' sono le componenti di vG sui tre assi mobili avremo:

Q=M(ui+vj+wk).

Eseguendo il derivato di Q rispetto al tempo e considerando che gli assi di riferimento sono mobili:

dQdt=M(dudti+dvdtj+dwdtk+udidt+vdjdt+wdkdt)

Da cui derivano le tre equazioni scalari che rappresentano l'equazioni della quantità di moto sui tre assi mobili solidali al corpo  x, y, x:

M(dudt+qwrv)=Rx
M(dvdt+rupw)=Ry
M(dwdt+pvqu)=Rz

Teorema della derivata del momento della quantità di moto

La seconda equazione cardinale della dinamica è data da:

dKdt=Me

sempre che il punto di riduzione dei momenti sia un punto fisso o il baricentro.

Nel caso di un corpo rigido assumiamo senz'altro che la terna solidale col corpo abbia origine nel baricentro (Terna Centrale). In questo caso xG, yG, zG sono nulli.

Allora la velocità di un punto 'P' del sistema è data:

v=vG+ΩPG

a cui compete una quantità di moto elementare:

dQ=dm(vG+ΩPG)

ed un momento della quantità di moto elementare rispetto al baricentro:

dK=PG dm(vG+ΩPG).

Il momento della quantità di moto totale è dato ovviamente da:

K=VPGvGdm+VPG(ΩPG)dm.

Il termine VPGvGdm è zero in quanto la quantità di moto totale è un vettore che passa per il baricentro, per cui:

K=VPG(ΩPG)dm.

Se  x, y, z sono le coordinate di  P e  p, q, r le componenti di Ω:

ΩPG=|ijkpqrxyz|=(qzzy)i+(rxpz)j+(pyqx)k

ed ancora:

PG(ΩPG=|ijkxyz(qzry)(rxpz)(pyqz)|=
[y(pyqx)z(rxpz)]i+[z(qzry)x(pyqx)]j+[x(rxpz)y(qzry)]k.

Per cui possiamo scrivere che:

Kx=pVρ (x2+z2)dvrVxzρ dvqVxyρ dv
Ky=qVρ (z2+x2)dvrVyzρ dvpVxyρ dv
Kz=rVρ (x2+y2)dvpVxzρ dvqVzyρ dv

Ora se la terna di riferimento è una terna principale di inerzia tutti gli integrali del tipo Vxz dm sono nulli quindi il momento della quantità di moto rispetto agli assi mobili è dato da:

K=Api+Bqj+Crk

Applicando ora l'equazione del momento della quantità di moto e tenendo conto che gli assi sono mobili otteniamo:

dKdt=Ap˙i+Bq˙j+Cr˙k+Ω(Api+Bqj+Crk)=Me

E quindi le tre equazioni scalari:

Adpdt+(CB)rq=Mx
Bdqdt+(AC)pr=My
Cdrdt+(BA)pq=Mz

Concludendo possiamo dire che un motorigido rimane individuato dalla conoscenza dei suoi sei parametri  u,v,w,p,q, che corrispondono a sei gradi di libertà del corpo. Per cui note le cause esterne che producono il moto Re e Me che potranno essere in generale funzioni di  u,v,w,p,q,r e delle coordinate, è possibile attraverso l'integrazione delle equazioni differenziali scritte e con le opportune condizioni ai limitiindividuare completamente il mptp rigido.

Lavoro di una forza in uno spostamento rigido

Giroscopio

Moto di precessione libera di un giroscopio

Energia cinetica di un giroscopio

Momento di un giroscopio simmetrico

Giroscopio pesante