Oscillatore armonico (meccanica quantistica)

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Introduzione

In meccanica classica, si definisce oscillatore armonico (nel seguito abbreviato in O.A.) un sistema meccanico soggetto ad una forza di richiamo proporzionale allo spostamento dalla posizione di equilibrio; si tratta di un problema ampiamente studiato, di cui è nota la soluzione. Inizieremo col considerare il caso più semplice di un sistema unidimensionale, per poi generalizzare la trattazione in seguito.

In un O.A. unidimensionale, la particella è vincolata a muoversi su di un asse. Sia q la coordinata della sua posizione sull'asse, con il centro della forza come origine, p il suo momento, m la sua massa e F=mω2q la forza di richiamo cui è soggetta. Il problema corrispondente in meccanica quantistica è quello di una particella di massa m, con Hamiltoniana

=12m(p2+m2ω2q2),

con la coordinata

q

e il momento

p

legate dalla relazione

[q,p]=i.

Autovalori e autovettori dell'Hamiltoniana

Per semplificare la trattazione ed evitare di riscrivere le costanti in ogni calcolo, poniamo:

H=ω,Q=mωq,P=1mωp.

Trasformiamo il nostro problema in quello equivalente di trovare gli autovalori e di costruire gli autovettori dell'operatore

H=12(P2+Q2),[Q,P]=i.

Il problema può essere risolto considerando ad esempio la rappresentazione {Q}, e risolvendo l'equazione di Schrödinger (indipendente dal tempo) associata, ovvero, essendo P=iddQ:

12[d2dQ2+Q2]φ(Q)=εφ(Q).

Tuttavia seguiremo un metodo diverso, dovuto a Dirac, che consiste nella costruzione degli autovettori di H applicando un particolare operatore ad uno di essi.

Poniamo:

a=22(Q+iP),a=22(QiP).

Ognuno di tali operatori è l'hermitiano coniugato dell'altro, e si verifica facilmente che:

[a,a]=1,H=12(aa+aa),Q=22(a+a),P=22i(aa).

Ponendo N=aa, si ricava[1]:

H=N+12,Na=a(N1),Na=a(N+1).

Abbiamo così cambiato il nostro problema in quello equivalente di costruire gli autovettori di N (si vede subito che si tratta di un operatore hermitiano).

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Sia ora ν>0; possiamo applicare il teorema al vettore a|ν, appartenente all'autovalore ν1: questo implica ν1. Se ν>1, possiamo applicare il teorema al vettore a2|ν. Iterando questo ragionamento, costruiamo un insieme di autovettori

a|ν,a2|ν,,ap|ν,,

appartenenti rispettivamente agli autovalori

ν1,ν2,,νp,.

Note

  1. [a,a]=1aaN=1N=aa1.

Bibliografia

  • Albert Messiah, Quantum Mechanics, Dover Publications, 1999. ISBN 0-486-40924-4