Problemi di ottimizzazione
Introduzione
I problemi di ottimizzazione consistono nella ricerca di punti stazionari. Questo genere di analisi è spesso utilizzata nelle discipline scientifiche e ingegneristiche per ottenere i parametri utili per raggiungere il massimo rendimento, o il minimo rapporto tra parametri come dimensioni, peso, prestazioni. In questo caso generale di ricerca di massimi, minimi o punti di sella in un intero insieme numerico, parliamo di ottimizzazione libera.
Inoltre il sistema da analizzare può essere soggetto a vincoli geometrici, fisici o semplicemente matematici, per cui parleremo anche di ottimizzazione vincolata.
Esempi di problemi
- Un problema geometrico di ottimizzazione libera potrebbe consistere per esempio nella ricerca dei punti di massimo della superficie . Il problema trova unica soluzione nel vertice del paraboloide capovolto che la data superficie rappresenta.
- Un primo problema di ottimizzazione vincolata potrebbe essere semplicemente di tipo geometrico: minimizzare la superficie di un generico parallelepipedo di dimensioni a, b, c con volume dato. In questo caso il vincolo è il volume (), le incognite sono i rapporti tra le lunghezze dei lati ed infine il punto stazionario da analizzare è il minimo della superficie (). Questo problema lo risolveremo in seguito, ma anticipiamo che la soluzione geometrica è il cubo, ovvero il caso in cui i lati sono uguali tra loro.
Ottimizzazione libera
Come anticipato, si procede con l'ottimizzazione libera per trovare tutti punti critici (massimi, minimi e selle) nel dominio della funzione.
Ricerca dei punti stazionari
I punti stazionari sono massimi e minimi (locali e assoluti), e i punti di sella. I punti di massimo, oltre che avere - come tutti i punti stazionari - un piano tangente orizzontale, hanno la particolarità di avere nel loro intorno solo punti ad una quota inferiore. Viceversa per i punti di minimo. Le selle invece sono punti - sempre con piano tangente orizzontale - che nel loro intorno hanno punti a quota più bassa ed altri punti a quota più alta.
Il primo passo da eseguire (se la funzione è , cioè ovunque liscia) consiste nella ricerca della proprietà fondamentale di tutti i punti stazionari: l'orizzontalità del piano tangente. Questa proprietà si può verificare grazie alle caratteristiche del gradiente della funzione, che in tali punti è nullo. Infatti il gradiente indica in ogni punto la direzione e di quanto cresce la superficie in quel punto: se in quel punto esso è nullo allora la pendenza è nulla, il piano dunque è orizzontale.
Se tuttavia la funzione non fosse e magari nemmeno differenziabile - cioè liscia - in tutto il dominio, allora è possibile che siano presenti dei punti critici in punti non differenziabili come spigoli e punte. Questi punti critici non vengono rilevati con la ricerca dei punti stazionari e vanno evidenziati separatamente.
Ricerca del tipo di punto stazionario: massimo, minimo o sella
Il secondo passo invece consiste nel discriminare i punti stazionari trovati tra: massimi, minimi e selle. Per fare ciò si può utilizzare il metodo della matrice Hessiana.
Procedimento di costruzione ed interpretazione della matrice Hessiana in due variabili
Una volta trovati i punti stazionari, si costruisce la matrice Hessiana in questo modo: e, per ogni punto stazionario, si sostituiscono i valori di x e y.
Quindi, per capire se il punto in questione è massimo, minimo o sella, utilizziamo semplicemente il determinante della matrice Hessiana, detto Hessiano, ed il segno di :
- Il punto è un massimo se l'Hessiano è positivo e è negativo
- Il punto è un minimo se l'Hessiano è positivo e è positivo.
- Il punto è una sella se l'Hessiano è negativo.
- Se invece l'Hessiano è nullo, allora non abbiamo informazioni sufficienti.
Ottimizzazione vincolata
L'ottimizzazione vincolata consiste nella ricerca dei punti stazionari e dell'analisi della loro tipologia, ma in un dominio soggetto ad un vincolo: una relazione necessaria tra le variabili. Di conseguenza si ricercano i punti in un dominio di dimensione inferiore a quello di partenza. Ad esempio una linea è un dominio di dimensione inferiore per uno spazio tridimensionale.
Un possibile problema potrebbe essere la ricerca di punti stazionari e loro tipologia, di una funzione scalare in x-y-z lungo una certa linea, ad esempio una circonferenza sul piano x-y.
Vincolo esplicitabile
Se il vincolo è esplicitabile, la procedura è più semplice.
Il vincolo si dice esplicitabile se (nel caso a due variabili) la variabile x è esprimibile esplicitamente in funzione di y, dunque nella forma x=g(y); o viceversa se y=g(x).
Ad esempio:
- è già esplicita
- è esplicitabile ad esempio come
- , una circonferenza, non è esplicitabile (a meno che, ad esempio, non si spezzi la funzione in ).
Nel caso dunque procediamo con la sostituzione del vincolo nell'equazione della funzione, ottenendo così una funzione f(x, g(x) ) (o viceversa f( g(y), y) ) che è funzione di una sola variabile (x o, viceversa, y).
A questo punto la ricerca di massimi, minimi e selle (tutte entità bi-dimensionali) si trasforma nella ricerca di massimi, minimi e flessi mono-dimensionali, semplicemente analizzando la funzione di una variabile.
Vincolo non esplicitabile
Se il vincolo non è esplicitabile (e non si intende spezzare la funzione), si può utilizzare il metodo dei moltiplicatori lagrangiani.
Teoria dei moltiplicatori lagrangiani
Procedimento dei moltiplicatori lagrangiani
Il vincolo, si è detto, in questo caso non è esplicitabile, ma possiamo scriverlo quindi nella forma:
portando tutti gli elementi da un solo lato dell'equazione.
Dato un valore defininiamo la funzione L(x,y,λ):
Per trovare i punti stazionari risolviamo il sistema:
- ovvero
Una volta trovati i punti stazionari etc. per distinguere le tipologie calcoliamo le derivate seconde per utilizzare il già studiato metodo della matrice Hessiana, limitandoci alle righe e colonne delle variabili x e y.
Infine interpretiamo la matrice Hessiana come già visto sopra.