Le Equazioni di Grado Superiore al Secondo (superiori)

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L’equazione di terzo grado, un po’ di storia

Cerchiamo di risolvere il seguente problema: “Trovare un numero il cui cubo, insieme con due suoi quadrati e dieci volte il numero stesso, dia come somma 20”.

Il problema enunciato venne posto da Giovanni Panormita, astronomo e filosofo alla corte di Federico II, a Leonardo Pisano, detto Fibonacci, che ne tentò la soluzione nella sua opera “Flos”.

Con il linguaggio matematico attuale il problema si formalizza nell’equazione di terzo grado x3+2x2+10x=20; Fibonacci pervenne al valore approssimato x=1,3688 come soluzione al problema, senza indicare la via seguita per la sua determinazione. Pur tuttavia egli riuscì a dimostrare che le soluzioni di un’equazione di terzo grado non possono mai esprimersi mediante radicali quadratici neanche se sovrapposti.

Solo tra il 1540 e il 1545, ad opera dei matematici italiani Niccolò Fontana, detto Tartaglia[1], e Gerolamo Cardano[2], fu scoperta la formula risolutiva dell’equazione generale di terzo grado. Cardano dimostrò che ogni equazione di terzo grado ax3+bx2+cx+d=0 è riconducibile alla forma y3+py+q=0 operando la sostituzione x=yb3a, per la quale ricava la formula risolutiva:

y=q2+(p3)3+(q2)23+q2(p3)3+(q2)23

da cui poi si risale alla soluzione in x dell’equazione assegnata.


ESEMPIO 1. Risolvere l’equazione: x3+3x2+6x+5=0.

Operiamo la sostituzione x=yb3a che in questo caso è x=y1; l’equazione diventa (y1)3+3(y1)2+6(y1)+5=0 ed eseguendo i calcoli si ha y3+3y+1=0, quindi p=3 e q=1. Applicando la formula risolutiva si ha

y=12+14+13+1214+13=5123+5123

e quindi, sostituendo y=x+1, si ha x=5123+51231.

ESEMPIO 2. Risolvere l’equazione x3=15x+4 applicando la formula di Tartaglia-Cardano.

Notiamo che è p=15 e q=4 e dunque sotto la radice quadrata della formula si ha (p3)3+(q2)2=(5)3+(2)2=121 pertanto non un numero reale, mentre è evidente la soluzione reale x=4, infatti 43=64=154+4. Questa circostanza ha spinto il matematico Raffaele Bombelli[3], ad elaborare nella sua opera “Algebra” del 1572, calcoli con radici quadrate di numeri negativi (numeri) che troveranno una sistemazione coerente nella teoria dei numeri complessi sviluppata da Friedrich Gauss.[4]

Vediamo come possiamo determinare l’IS dell’equazione di Bombelli con le nostre conoscenze. Scriviamo l’equazione nella forma canonica p(x)=0x315x4=0; sappiamo che uno zero intero è x=4 dunque scomponiamo dividendo p(x)=x315x4 per il binomio x4. Potete verificare che si ottiene x315x4=(x4)(x2+4x+1)=0 da cui, per la legge di annullamento del prodotto,

x4=0x=4x2+4x+1=0x1,2=2±3.

Poco dopo la scoperta della formula risolutiva per le equazioni di terzo grado, il matematico italiano Ferrari[5] trovò anche la formula per risolvere le equazioni di quarto grado. Le ricerche per trovare la formula che risolvesse l’equazione di quinto grado furono invece vane, non perché i matematici non furono abbastanza “ingegnosi” bensì per il fatto che, come dimostrò Galois[6] non esistono formule che per mezzo di radici ed altre operazioni algebriche possano risolvere le equazioni dal quinto grado in poi. In altre parole, esistono solo formule per le equazioni di primo, secondo, terzo e quarto grado.

Oggigiorno, tuttavia, si preferisce non approfondire le applicazioni di queste formule. Lo studio è generalmente rivolto soltanto alle equazioni di primo e secondo grado e per quelle di grado superiore al secondo si applicano i metodi che vedremo in questo capitolo, oppure si utilizzano metodi di calcolo numerico che forniscono soluzioni per approssimazioni successive.


Equazioni riconducibili al prodotto di due o più fattori

In questo capitolo ci proponiamo di determinare l’insieme soluzione di equazioni algebriche di grado superiore al secondo.

Ricordiamo che un’equazione algebrica si presenta nella forma p(x)=0 dove p(x) è un polinomio nella variabile x, di grado n, a coefficienti reali:

anxn+an1xn1++a2x2+a1x+a0=0.


ESEMPIO 3. Determinare le radici reali dell’equazione 4x3+x24x1=0.

Scomponiamo in fattori il polinomio al primo membro mediante raccoglimento parziale:

p(x)=4x3+x24x1=4x(x21)+(x21)=(x21)(4x+1).

Per la legge dell’annullamento del prodotto si ottiene

x21=0x1=1x2=1,

4x+1=0x=14.

L’equazione ha dunque tre soluzioni reali distinte e I.S.={1114}.

ESEMPIO 4. Determinare le radici reali dell’equazione fratta 2x+32x+1+x2x+1=5x+3.

Riduciamo allo stesso denominatore

2x2+5x+3+2x3+x210x315x25x6x29x3(2x+1)(x+1)=0.

Poniamo le condizioni d’esistenza: x12x1. Eliminiamo il denominatore e sommiamo i monomi simili; otteniamo un’equazione di terzo grado 8x3+18x2+9x=0, che, scomponendo il polinomio, può essere scritta come x(8x2+18x+9)=0. Per la legge di annullamento del prodotto si ha x=08x2+18x+9=0. Risolvendo anche l’equazione di secondo grado con la formula risolutiva si ottengono le soluzioni x1=0x2=34x3=32.


OSSERVAZIONE. Si dimostra che un’equazione ammette tante soluzioni, che possono essere reali (distinte o coincidenti) o non reali, quante ne indica il suo grado.

Ricordiamo che uno zero di un polinomio è il valore che assegnato alla variabile rende il polinomio uguale a zero. Quindi trovare gli zeri di un polinomio equivale a trovare le soluzioni dell’equazione che si ottiene ponendo il polinomio uguale a zero, come nell’esempio seguente.


ESEMPIO 5. Trovare gli zeri del seguente polinomio di terzo grado p(x)=x37x2+4x+12.

Scriviamo l’equazione x37x2+4x+12=0 e cerchiamo di scomporre con il metodo di Ruffini. Sostituendo x=1 si ottiene (1)37(1)2+4(1)+12=174+12=0. Possiamo allora dividere il polinomio p(x) per il binomio x+1. Applicando la regola di Ruffini si ha:

Teorema di Ruffini
Teorema di Ruffini

Il polinomio si scompone in (x+1)(x28x+12). Per la legge di annullamento del prodotto x+1=0x28x+12=0. L’equazione x+1=0 dà come soluzione x=1. L’equazione x28x+12=0 si può risolvere con la formula risolutiva ridotta x1,2=4±1612=4±2. Il polinomio assegnato ha tre zeri distinti x1=1x2=2x3=6.
Come verifica, possiamo riscrivere il polinomio scomposto in fattori primi: p(x)=(x+1)(x2)(x6) .


Equazioni binomie

DEFINIZIONE 1. Un’equazione binomia è un’equazione del tipo axn+b=0 con a0 e con n0.

L’equazione scritta come axn+b=0 è detta in forma normale o canonica.

Dobbiamo distinguere i casi:

  • n è pari e ab<0. I coefficienti a e b hanno segno discorde. L’equazione ammette due sole soluzioni reali ed opposte: x1=banx2=ban;
  • n è pari e ab>0. I coefficienti a e b hanno lo stesso segno. L’equazione non ammette soluzioni reali;
  • n è dispari e b0. L’equazione ha un’unica soluzione reale x1=ban;
  • b=0. L’equazione è axn=0 e le n soluzioni sono coincidenti nell’unica soluzione x=0. In questo caso si dice che l’unica soluzione x=0 ha molteplicità n.

ESEMPIO 6. Risolvere le seguenti equazioni binomie

  • 3x48=0.

    L’esponente n è pari, i coefficienti sono discordi: l’equazione ammette due soluzioni reali distinte: x1=834x2=834.

    Osserviamo che l’equazione proposta può essere risolta col metodo della scomposizione in fattori: 3x48=0(3x2+8)(3x28)=0 e per la legge di annullamento del prodotto (3x2+8)=0(3x28)=0. La prima equazione non ha soluzioni reali, mentre per la seconda si ha x2=83x=±83x=±834.

  • 6x4+9=13.

    Riducendo alla forma normale troviamo 6x44=0; moltiplicando ambo i membri per 1 si ottiene 6x4+4=0 in cui il primo membro è una somma di numeri sempre positivi sempre maggiore di zero, quindi in l’equazione è impossibile e I.S.=.

  • 8x3+3=4.

    Riduciamo l’equazione alla forma normale 8x31=0. Essendo di grado dispari, l’unica soluzione è x=183=12.

    Allo stesso risultato perveniamo scomponendo in fattori la differenza di due cubi: 8x31=0(2x1)(4x2+2x+1)=0. Per la legge di annullamento del prodotto 2x1=0x=12  4x2+2x+1=0 ma l’equazione di secondo grado non ha soluzioni reali essendo Δ<0. Pertanto l’unica soluzione è x=12, quindi I.S.={12}.

  • 2x7+3=2.

    In forma normale 2x7+1=0. Si trova così l’unica soluzione reale x=127=127.

  • 3x(x41)=4(1+x)(7x+4).

    Sviluppando i calcoli si ottiene 3x5=0x5=0x=0, cioè una sola soluzione reale con molteplicità 5.

  • x3+3=0.

    L’equazione ha l’unica soluzione reale x=33. Spieghiamo il risultato scomponendo la somma di cubi (x)3+(33)3=0(x+33)(x2x33+323)=0. Per la legge di annullamento del prodotto otteniamo: (x+33)=0x=33 e x233x+323=0 che non ha soluzioni reali essendo Δ<0.


Equazioni trinomie

Se n=2 l’equazione è detta biquadratica e si presenta nella forma  ax4+bx2+c=0.


ESEMPIO 7. Risolvere le seguenti equazioni biquadratiche.

  • x45x2+4=0.

    L’equazione è biquadratica; facciamo un cambio di incognita ponendo x2=t; l’equazione diventa t25t+4=0 che ha due soluzioni reali distinte t1=1t2=4. Per determinare le soluzioni dell’equazione assegnata teniamo conto della sostituzione fatta. Da t1=1 otteniamo x2=1 con soluzioni x1=1x2=+1 e da t2=4 otteniamo x2=4 con soluzioni x1=2x2=+2. Pertanto l’equazione assegnata ha quattro soluzioni reali distinte e I.S.={1+12+2}.

  • 2x4+3x22=0.

    L’equazione è biquadratica, ponendo x2=t diventa 2t2+3t2=0 che ha per soluzioni t1=2t2=12. Ritornando alla sostituzione iniziale, da t1=2 otteniamo x2=2I.S.= e da t2=12 otteniamo x2=12 con soluzioni x1=12x2=+12 e razionalizzando x1=22x2=+22.

  • x4169x2=0.

    L’equazione è biquadratica incompleta; si può determinare l’insieme soluzione raccogliendo x2 a fattore comune, ottenendo così x2(x2169)=0 e per la legge di annullamento del prodotto possiamo concludere x2=0x2=169 da cui I.S.={043+43}.


L’equazione biquadratica ax4+bx2+c=0

  • ha quattro soluzioni reali distinte se il discriminante dell’equazione risolvente è positivo e se risultano positivi anche i rapporti ba e ca che indicano rispettivamente la somma e il prodotto delle sue soluzioni;
  • ha due soluzioni reali distinte se il discriminante dell’equazione risolvente è positivo e se risulta negativo il rapporto ca che indica il prodotto delle sue soluzioni;
  • non ha soluzioni reali se il discriminante dell’equazione risolvente è positivo e se risulta positivo il rapporto ca e negativo il rapporto ba;
  • non ha soluzioni reali se il discriminante dell’equazione risolvente è negativo.

Per stabilire il numero di soluzioni di un’equazione biquadratica si può anche utilizzare la regola dei segni di Cartesio:

  • Δ>0 e due variazioni si hanno 4 soluzioni reali;
  • Δ>0 una permanenza e una variazione si hanno 2 soluzioni reali;
  • Δ=0 e b2a>0 si hanno due soluzioni reali; b2a<0 nessuna soluzione reale;
  • Δ<0 nessuna soluzione reale.

Equazioni trinomie con n maggiore di 2


ESEMPIO 8. Risolvere le seguenti equazioni trinomie.

  • x64x3+3=0.

    Ponendo t=x3 abbiamo l’equazione risolvente t24t+3=0, le cui soluzioni reali sono t1=1, t2=3; per ricavare i valori di x è sufficiente risolvere le due equazioni binomie x3=1 e x3=3, trovando così le soluzioni reali per l’equazione assegnata x1=1x2=33;

  • x8x42=0.

    Ponendo t=x4 arriviamo all’equazione t2t2=0 da cui t1=2 e t2=1; pertanto le due equazioni binomie da risolvere sono: x4=2 e x4=1. Quindi x4=2x2=2x2=2 e di queste due, solo la seconda ha soluzioni reali e precisamente x1=24x2=24; la prima equazione binomia x4=1 non ha invece soluzioni reali. Concludendo: I.S.={2424}.


Equazioni che si risolvono con sostituzioni

Molte altre equazioni si possono risolvere con opportune sostituzioni.


ESEMPIO 9. Risolvere la seguente equazione (x24)41=0.

Sostituendo t=x24 l’equazione diventa t41=0. È un’equazione binomia che ha per soluzioni t1=1, t2=+1. Sostituendo questi valori nella relazione t=x24 si ha: x24=1x2=3x1,2=±3 e x24=+1x2=5x3,4=±5.


Equazioni reciproche

DEFINIZIONE 2. Un’equazione è detta reciproca di prima specie se, posta nella forma canonica p(x)=0, il polinomio p(x) ha i coefficienti dei termini estremi e quelli dei termini equidistanti dagli estremi uguali.

DEFINIZIONE 3. Un’equazione è detta reciproca di seconda specie se, posta nella forma canonica p(x)=0, il polinomio p(x) ha i coefficienti dei termini estremi e quelli dei termini equidistanti dagli estremi opposti. In particolare, se p(x) ha grado 2k (pari), il coefficiente di xk è nullo.

Dalle definizioni si ha che:

  • x32x22x+1=0 è un’equazione di terzo grado reciproca di prima specie;
  • 3x4+5x34x2+5x+3=0 è un’equazione di quarto grado reciproca di prima specie;
  • 7x4+5x35x+7=0 è un’equazione di quarto grado reciproca di seconda specie;
  • 3x5+2x4+6x36x22x3=0 è un’equazione di quinto grado reciproca di seconda specie;
  • 2x4+8x3+3x28x+2=0 è un’equazione di quarto grado, ma non è reciproca di seconda specie, in quanto il coefficiente di secondo grado dovrebbe essere nullo.

Il seguente teorema mette in luce una importante proprietà di cui godono queste equazioni.

TEOREMA 1. (delle radici reciproche) Se λ è una radice non nulla di un’equazione reciproca di qualunque grado, allora anche 1λ è radice dell’equazione.

Consideriamo il polinomio dell’equazione reciproca di prima specie

p(x)=a0xn+a1xn1+a2xn2++a2x2+a1x+a0.


Ipotesix=λ è una radice dell’equazione p(x)=0;

Tesix=1λ è una radice dell’equazione p(x)=0.

Dimostrazione: Sappiamo che se x=λ è una radice di p(x)=0 allora p(λ)=0, cioè

p(λ)=a0λn+a1λn1++a1λ+a0=0.

Scriviamo il polinomio con x=1λ

p(1λ)=a0(1λ)n+a1(1λ)n1++a1(1λ)+a0=1λn(a0+a1λ++a1λn1+a0λn)

dove nell’ultimo passaggio abbiamo messo in evidenza il termine (1λ)n (è consentito perché per ipotesi λ non è nullo). Confrontando le scritture di p(λ) e p(1λ) risulta

p(1λ)=1λnp(λ)=0

Quindi anche 1λ è una radice di p(x)=0.

Dimostra tu il teorema per le equazioni di seconda specie.

Equazioni di terzo grado reciproche di prima specie

Ricordiamo che secondo la regola del resto, il valore trovato (zero) ci assicura che il polinomio al primo membro è divisibile per x+1; con la divisione polinomiale o con la regola di Ruffini possiamo scrivere a0x3+a1x2+a1x+a0=(x+1)(a0x2+(a1a0)x+a0)=0 da cui, per la legge di annullamento del prodotto, possiamo determinare le soluzioni dell’equazione assegnata.

Un modo alternativo per determinare l’insieme soluzione dell’equazione reciproca di prima specie consiste nel raccogliere parzialmente i due coefficienti a0 e a1 in modo da ottenere a0(x3+1)+a1(x2+x)=0 da cui a0(x+1)(x2x+1)+a1x(x+1)=0 e raccogliendo il binomio (x+1) ritroviamo la fattorizzazione precedente: (x+1)(a0x2+(a1a0)x+a0)=0.


ESEMPIO 10. Risolvere le seguenti equazioni di terzo grado reciproche di prima specie.

  • x35x25x+1=0.

    Si tratta di un’equazione di terzo grado reciproca di prima specie. Una radice è x=1, per cui possiamo fattorizzare il polinomio al primo membro eseguendo la divisione polinomiale e ottenere (x+1)(x26x+1)=0. Per la legge di annullamento del prodotto otteniamo la radice x=1 già nota e, risolvendo l’equazione x26x+1=0 troviamo le altre radici x2=3+22  e  x3=322. Quindi I.S.={13+22322}.

    Notiamo che x2 e x3 sono tra loro reciproche: x2x3=1 cioè (3+22)(322)=1.

  • 3x35x25x+3=0

    L’equazione assegnata è reciproca di terzo grado e di prima specie; ammette dunque x=1 come radice. Infatti p(1)=3(1)35(1)25(1)+3= Il polinomio al primo membro si può scomporre con la regola di Ruffini cioè (x+1)(3x28x+3)=0; per la legge di annullamento del prodotto avremo x+1=0x=1, come già noto, e 3x28x+3=0 con soluzioni x2= e x3= Quindi I.S.={}.


Equazioni di terzo grado reciproche di seconda specie

Queste equazioni hanno la seguente struttura:

a0x3+a1x2a1xa0=0.

Una radice dell’equazione è x=1, basta verificare sostituendo tale valore al posto della x nel polinomio al primo membro. Si ottiene:

p(1)=a0(1)3+a1(1)2a1(1)a0=a0+a1a1a0=0.

Procedendo come nel caso precedente si può ottenere la scomposizione in fattori del polinomio al primo membro: (x1)(a0x2+(a0+a1)x+a0)=0 e quindi determinare l’I.S. dell’equazione assegnata applicando la legge di annullamento del prodotto.


ESEMPIO 11. Risolvere le seguenti equazioni di terzo grado reciproche di seconda specie.

  • 2x37x2+7x2=0.

    È un’equazione di terzo grado reciproca di seconda specie, i coefficienti infatti sono opposti a due a due. Una radice è x1=1 infatti p(1)=27+72=0. Applicando la regola di Ruffini per scomporre il polinomio di terzo grado si ottiene (x1)(2x25x+2)=0. Per la legge di annullamento del prodotto abbiamo la radice x=1, già nota, e risolvendo (2x25x+2)=0 si ricavano le altre due radici: x2=2  e  x3=12. Dunque I.S.={1212}.

  • 2x39x2+9x2=0.

    L’equazione assegnata è reciproca di terzo grado e di seconda specie perché ha i coefficienti opposti a due a due, quindi ammette x=+1 come radice. Infatti p(1)= Applichiamo la regola di Ruffini per scomporre in fattori il polinomio di terzo grado. Il polinomio si scompone in (x1)(2x2)=0. Per la legge di annullamento del prodotto avremo x1=0x=1, come già noto, e 2x27x+2=0 con soluzioni x2= e x3=. Quindi I.S.={}. L’equazione assegnata ha tre soluzioni reali di cui le due irrazionali sono l’una il reciproco dell’altra.


Equazioni di quarto grado reciproche di prima specie

Rientrano in questa classificazione le equazioni del tipo:

a0x4+a1x3+a2x2+a1x+a0=0.

Prima di tutto osserviamo che x=0 non può essere una radice in quanto, se lo fosse, sarebbe nullo il termine noto, cioè a0=0 e di conseguenza sarebbe nullo anche il coefficiente di x4 quindi il grado dell’equazione diventerebbe 3 o inferiore. Questa premessa ci consente di dividere per x2 ottenendo l’equazione equivalente a0x2+a1x+a2+a1x+a0x2=0 e raccogliendo a fattori parziali si ha a0(x2+1x2)+a1(x+1x)+a2=0.

Ponendo  t=x+1x  si ha  t2=(x+1x)2t2=x2+1x2+2x2+1x2=t22.

Sostituendo nell’equazione otteniamo la seguente equazione di secondo grado equivalente a quella data: a0(t22)+a1t+a2=0, ovvero

a0t2+a1t+a22a0=0.

Una volta trovate, se esistono (reali), le radici t1 e t2 di questa equazione, possiamo determinare le corrispondenti radici dell’equazione iniziale risolvendo le due equazioni fratte x+1x=t1  e  x+1x=t2  nell’incognita x, rispettivamente equivalenti a

x2t1x+1=0ex2t2x+1=0.

Queste ultime equazioni hanno soluzioni reali se e solo se |t|2. Infatti, risolvendo rispetto a x l’equazione x+1x=t, troviamo: x2tx+1=0 e calcolando il discriminante Δ=t24 vediamo che ci sono soluzioni reali se e solo se t240 ovvero se e solo se t2t2 cioè |t|2.


ESEMPIO 12. Risolvere le seguenti equazioni di quarto grado reciproche di prima specie.

  • x44x3+5x24x+1=0.

    Si tratta di un’equazione di quarto grado reciproca di prima specie. Dividiamo per x2, otteniamo x24x+541x+1x2=0. Raccogliendo in fattori comuni come nella regola abbiamo (x2+1x2)4(x+1x)+5=0. Ponendo t=x+1x otteniamo l’equazione (t22)4t+5=0 ovvero t24t+3=0 da cui t1=1 e t2=3. Il primo valore t1 non dà soluzioni reali poiché l’equazione x+1x=1 ha il discriminante negativo mentre l’equazione x+1x=3 ha due soluzioni reali distinte x1=3+52 e x2=352.

  • 2x4+3x316x2+3x+2=0.

    Dividiamo ambo i membri dell’equazione per x2, certamente diverso da zero e otteniamo: 2x2+3x16+31x+21x2=0. Mettiamo in evidenza 2 nel primo e quinto addendo e 3 tra il secondo e quarto addendo: 2(x2+1x2)+3(x+1x)16=0. Ponendo x+1x=t otteniamo l’equazione 2(t22)+3t16=02t2+3t20=0 che ha come soluzioni t1=4t2=52. Poiché |t|2 le equazioni x+1x=t1 e x+1x=t2 hanno entrambe soluzioni reali distinte, pertanto I.S.={232+3122}.


Equazioni di quarto grado reciproche di seconda specie

Fanno parte di questa classe le equazioni del tipo:

a0x4+a1x3a1xa0=0

in cui il coefficiente di x2 è nullo. Per risolvere questa equazione, raccogliamo a fattore parziale a0 e a1 ottenendo: a0(x41)+a1(x3x)=0a0(x21)(x2+1)+a1x(x21)=0.

Raccogliendo a fattore comune totale si ha:

(x21)[a0(x2+1)+a1x]=0(x1)(x+1)(a0x2+a1x+a0)=0.

Per la legge di annullamento del prodotto si hanno quindi le due radici x1=1, x2=1 e le eventuali radici reali dell’equazione di secondo grado a0x2+a1x+a0=0.


ESEMPIO 13. Risolvere l’equazione x48x3+8x1=0.

Si tratta di un’equazione di quarto grado reciproca di seconda specie, si osservi che il coefficiente di secondo grado è nullo e che gli altri coefficienti sono a due a due opposti. Raccogliendo a fattore comune parziale abbiamo

(x41)8x(x21)=0(x21)(x2+1)8x(x21)=0.

Mettendo poi in evidenza il binomio (x21) abbiamo (x21)(x28x+1). Risolvendo le equazioni x21=0 e x28x+1=0, otteniamo tutte le radici:

x1=1x2=1x3=4+15x4=415

e quindi

I.S.={114+15415}.


Equazioni di quinto grado reciproche di prima specie

Fanno parte di questa classe le equazioni del tipo:

a0x5+a1x4+a2x3+a2x2+a1x+a0=0.

Con il raccoglimento parziale otteniamo:

a0(x5+1)+a1(x4+x)+a2(x3+x2)=0.

Applichiamo ora la formula per la scomposizione della somma di potenze ottenendo

a0(x+1)(x4x3+x2x+1)+a1x(x+1)(x2x+1)+a2x2(x+1)=0.

Raccogliendo (x+1) ricaviamo:

(x+1)[a0(x4x3+x2x+1)+a1x(x2x+1)+a2x2]=0

e quindi l’equazione diventa:

(x+1)[a0x4+(a1a0)x3+(a2a1+a0)x2+(a1a0)x+a0]=0.

Per la legge di annullamento del prodotto si determina la soluzione reale x=1 e con i metodi analizzati in precedenza si risolve l’equazione di quarto grado reciproca di prima specie:

(a0x4+(a1a0)x3+(a2a1+a0)x2+(a1a0)x+a0)=0.


ESEMPIO 14. Risolvere l’equazione 6x5+x443x343x2+x+6=0.

L’equazione è di quinto grado reciproca di prima specie. Una radice è x1=1 e l’equazione può essere scritta come:

(x+1)(6x45x338x25x+6)=0.

Risolvendo l’equazione di quarto grado reciproca di prima specie

6x45x338x25x+6=0,

si trovano le altre quattro radici:

x2=2,x3=12,x4=3,x5=13

quindi

I.S.={1212313}.


Equazioni di quinto grado reciproche di seconda specie

Fanno parte di questa classe le equazioni del tipo:

a0x5+a1x4+a2x3a2x2a1xa0=0.

Con il raccoglimento parziale si ottiene

a0(x51)+a1(x4x)+a2(x3x2)=0.

Applichiamo ora la formula per la scomposizione della differenza di potenze ottenendo:

a0(x1)(x4+x3+x2+x+1)+a1x(x1)(x2+x+1)+a2x2(x1)=0.

Raccogliendo il binomio (x1) si ottiene

(x1)[a0(x4+x3+x2+x+1)+a1x(x2+x+1)+a2x2]=0

e quindi

(x+1)[a0x4+(a1a0)x3+(a2a1+a0)x2+(a1a0)x+a0]=0.

Una radice è x=1 e le altre provengono dall’equazione di quarto grado reciproca di prima specie:

a0x4+(a1+a0)x3+(a2+a1+a0)x2+(a1+a0)x+a0=0.


ESEMPIO 15. Risolvere l’equazione x5+2x45x3+5x22x1=0.

È un’equazione di quinto grado reciproca di seconda specie. Una radice è x1=1 e l’equazione può essere scritta come:

(x1)(x4+3x32x2+3x+1)=0.

Risolvendo l’equazione di quarto grado reciproca di prima specie

x4+3x32x2+3x+1=0,

si trovano altre due radici reali:

x2=23ex3=2+3.

Pertanto

I.S.={+1232+3}.


Equazioni reciproche di sesto grado


ESEMPIO 16. Risolvere l’equazione x6+6x5+6x46x26x+1=0.

Si tratta di un’equazione di sesto grado reciproca di seconda specie (si osservi che il termine di terzo grado è nullo); l’equazione ammette per radici x1=1 e x2=1. Possiamo quindi dividere il polinomio per il binomio (x21), ottenendo come quoziente x4+6x3+5x2+6x1. Si tratta allora di risolvere un’equazione di quarto grado reciproca di prima specie. Si trovano in questo modo altre due radici reali: x3=7+452  e  x4=7452.


  1. soprannome dovuto al suo linguaggio balbettante (1499 ca. - 1557).
  2. matematico, medico, astrologo e filosofo (1501 - 1576).
  3. matematico ed ingegnere italiano, noto anche con il nome di Rafael o Raphael (1526 - 1572).
  4. Johann Carl Friedrich Gauss è stato un matematico, astronomo e fisico tedesco (1777 - 1855).
  5. Lodovico Ferrari (1522 - 1565).
  6. Évariste Galois è stato un matematico francese (1811 - 1832).