Modi d’accoppiamento tra stadi

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Gli accoppiamenti più impiegati nella progettazione dei circuiti elettronici

Nel progetto dei circuiti d’amplificazione a transistori vengono impiegati modi diversi d’accoppiamento tra i diversi stadi; la scelta del tipo d’accoppiamento può orientarsi tra le seguenti soluzioni in considerazione di particolari esigenze tecniche:

  • Accoppiamento indiretto:

quale ad esempio quello utilizzato nell’esercizio della lezione precedente, nel quale uno stadio di amplificazione viene accoppiato al successivo mediante una capacità; questa soluzione presenta le seguenti caratteristiche:

-il circuito può amplificare soltanto tensioni alternate

-esistono uno o più anelli di controreazione [1] in corrente alternata

-non necessita di anelli di controreazione in corrente continua

-il circuito non richiede particolari attenzioni riguardo delle tensioni continue di polarizzazione dei vari stadi

-metodologia di progettazione estremamente semplice

  • Accoppiamento diretto collettore base:

così come indicato in figura 1 ; questa soluzione presenta le seguenti caratteristiche:

-il circuito risulta semplificato dato che il numero dei componenti è inferiore rispetto all’accoppiamento indiretto

-il circuito può amplificare sia tensioni alternate che tensioni continue esistono uno o più anelli di controreazione sia in corrente continua che in corrente alternata

-metodologia di progettazione sensibilmente articolata

figura 1

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  • Accoppiamento diretto emettitore base:

così come indicato in figura 2; questa soluzione presenta le seguenti caratteristiche:

-il circuito risulta semplificato dato che il numero dei componenti è inferiore rispetto all’accoppiamento indiretto

-il circuito può amplificare sia tensioni alternate che tensioni continue


figura 2

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  • Accoppiamento diretto emettitore-emettitore:

così come indicato in figura 3; questa soluzione presenta le seguenti caratteristiche:

-il circuito risulta semplificato dato che il numero dei componenti è inferiore rispetto all’accoppiamento indiretto

-il circuito può amplificare sia tensioni alternate che tensioni continue esistono uno o più anelli di controreazione sia in corrente continua che in corrente alternata metodologia di progettazione sensibilmente articolata funzionamento a coppie di transistori in configurazione differenziale

figura 3
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  • Accoppiamento diretto transistore NPN con transistore PNP:

così come riportato in figura 4; questa configurazione presenta le seguenti caratteristiche:

-il circuito risulta semplificato dato che il numero dei componenti è inferiore rispetto all’accoppiamento indiretto

-il circuito può amplificare sia tensioni alternate che tensioni continue esistono uno o più anelli di controreazione sia in corrente continua che in corrente alternata

-metodologia di progettazione sensibilmente articolata possibilità di avere la resistenza di carico riferita alla zona di massa


figura 4
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  • Accoppiamento diretto misto:

-sono utilizzate, contemporaneamente, le configurazioni di cui ai punti precedenti con le conseguenti caratteristiche.

Amplificatore ad accoppiamento diretto misto

Una interessante ed elegante soluzione di progetto di un amplificatore ad accoppiamento diretto misto vede l’impiego di una coppia di transistori NPN ad accoppiamento emettitore-emettitore (stadio differenziale) ed un transistore PNP con accoppiamento base-collettore con uno dei transistori della coppia differenziale. Il circuito in oggetto è mostrato in figura 5.


figura 5

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Il funzionamento dell’amplificatore

Il segnale alternato applicato all’ingresso (punti 1 e 2) viene amplificato da Tr1 e applicato direttamente alla base di Tr3; il transistore Tr3, essendo del tipo PNP, è collegato con il collettore verso massa e con l’emettitore al +15 V, ha in R7 la resistenza di carico che consente al segnale amplificato di essere presente in uscita ai punti 3 e 4.

Questa modalità di funzionamento dell’amplificatore è detta di “classe A”.

La frazione della tensione d’uscita tramite il partitore R6 ; R5 ; C1 e Tr2, in configurazione differenziale con Tr1 ( sono accoppiati tramite gli emettitori in comune ), facente parte dell’anello di controreazione, stabilisce il guadagno in corrente alternata del sistema secondo l’espressione:

G=R6/(R5+Xc1)

Il circuito di figura 5 è dotato di due anelli di controreazione, uno in corrente continua ed uno in corrente alternata:

  • L’anello in corrente continua ha il solo compito di mantenere la tensione del collettore di Tr3 a livello costante pari alla tensione di base di Tr1; ciò si ottiene mediante il circuito formato da R6 e dall’accoppiamento differenziale degli emettitori di Tr1 e Tr2.

La controreazione in corrente continua fa sì che se per qualsiasi causa la tensione sul collettore di Tr3 tende a variare tale variazione, tramite la base di Tr2 e il suo emettitore modifica la corrente in TR1 in modo tale che la tensione sul suo collettore, applicata alla base di Tr3, vari in senso opposto costringendo Tr3 all'annullamento della variazione.

  • L’anello in corrente alternata ha il compito di fissare il guadagno dell’amplificatore; ciò si ottiene mediante il partitore R6 ; R5 ; C1 con il quale si retrocede all’ingresso, tramite l’accoppiatore differenziale, una frazione della tensione del segnale presente sul collettore di Tr3.

La controreazione in corrente alternata fa sì che se per qualsiasi causa, indipendente dall'ampiezza del segnale d'ingresso, la tensione alternata sul collettore di Tr3 tende a variare tale variazione, tramite la base di Tr2 [2] e il suo emettitore modifica la corrente in TR1 in modo tale che la tensione sul suo collettore, applicata alla base di Tr3, vari in senso opposto costringendo Tr3 all'annullamento della variazione.


Dimensionamento dell’amplificatore

Esaminato di massima il modo di funzionamento dell’amplificatore vediamo come dimensionarne i componenti per ottenere , ad esempio, un guadagno di 250 volte (48 dB ) alla frequenza di 10000 Hz.

  • I transistori

I transistori Tr1 e Tr2 possono essere del tipo BFR17 con le seguenti caratteristiche:

  • Vceo=60 V massima tensione applicabile


  • P=0.36 W potenza dissipabile a temperatura ambiente di 25 °c


  • hfe=530 guadagno di corrente tipico per Ic=1 mA alla frequenza di 1000 Hz


  • hoe=20 μ mho conduttanza d’uscita su collettore


  • Vce(sat)=0.35 V massima tensione di saturazione


  • Vbe=0.7 V tensione di funzionamento della base del transistore



Il transistore Tr3, del tipo PNP, può essere del tipo BFY64le caratteristiche principali sono :

  • Vceo=40 V massima tensione applicabile


  • Vce(sat)=1.1 Vmax per Ic=50 mA


  • P=0.7 W potenza dissipabile a temperatura ambiente di 25°c


  • hFE=200 guadagno di corrente massimo per Ic=1 mA (valido anche per frequenze basse)


  • hoe=110 μmoh tipici conduttanza d’uscita su collettore


  • Vbe=0.7 V tensione di funzionamento della base del transistore

Componenti circuitali

  • Il partitore R1 ; R2, che tramite il circuito di controreazione determina il punto di lavoro di Tr3, deve essere dimensionato come segue:

Per avere la massima dinamica del segnale in uscita è necessario che la tensione continua di riposo sul collettore di Tr3, ovvero ai capi di R7, sia:

V(R7)=[15 VVce(sat)]/2=(151.1)/2=6.9 V

ottenibile con un partitore resistivo che soddisfi la relazione

(R1+R2)/15 V=R2/6.9

posto R2=100000 Ω si ha

R1=117000 Ω (arrotondata in 120000 Ω)

  • Il resistore R7, che limita la corrente di riposo di Tr3, può essere determinato affinché tale corrente sia di circa 1 mA :

R7=6.9/1 mA=6900 Ω ( arrotondata a 6800 Ω )


  • Il resistore R3 , che limita la corrente di riposo di Tr1 e Tr2, può essere determinato affinché la corrente di ciascuno sia di circa 0.5 mA :

R3=(6.9 VVbe)/(20.5 mA)=6200 Ω (arrotondata a 6800 Ω


  • Il resistore R4, che può considerarsi la resistenza di chiusura base-emettitore di T3, è sufficiente che sia:

R4>>hfeRe=20027/1 mA=5400 Ω

quindi si può scrivere: R4=22000 Ω


  • Il componenti R6 ;R5 ; C1, che determinano il guadagno di amplificazione, devono essere dimensionati come segue:

Essendo: G=R6/(R5+Xc1)

se si assume C1 sufficientemente grande affinché sia R5>>Xc1, si può scrivere:

G=R6/R5

avendo imposto a progetto G=250 volte e ponendo R6=100000 Ω, si ha:

R5=R6/G=100000/250=400 Ω (arrotondata a 470 Ω )

pertanto ponendo Xc1=(1/100)R5=4 Ω e f=10000 Hz, dovrà essere:

C1=(1/6.28f4)=3.9 μF ( arrotondato a 4.7 μF)

Essendo il parallelo R1 ; R250000 Ω si porrà Xc3=(50000/100) per cui:

C3=(1/6.28f500)32000 pF ( arrotondato a 47000 pF)

Caratteristiche circuitali

  • Valutazione complessiva della resistenza Ric d’ingresso del circuito secondo l’espressione:

RicAoRiR5/R6 ( resistenza d'ingresso in presenza di controreazione )

dove:

Ri è la resistenza d’ingresso dell’amplificatore in assenza di controreazione

Ao è il guadagno massimo ottenibile dal circuito in assenza di rete di controreazione ( il guadagno libero )

Il valore di Ri è dato, per hfe e Re di Tr1 e Tr2, da

Rihfe2Re=530227/0.5 mA=57240 Ω

Il valore di Ao approssimato si ottiene, dopo un’analisi dello schema, dalla seguente espressione:

AoR7hfe/(227/Ie)

dove:

hfe è il guadagno di corrente di Tr3 Ie ,in mA , è la corrente di emettitore di Tr1

quindi si ha:

Ao6800200/(27/0.5)=25185 Ω

ed infine il calcolo di Ric

Ric2518557240(400/100000)=5.7 MΩ

Essendo Ric calcolata molto maggiore del parallelo di R1 ; R2 la resistenza d’ingresso dell’amplificatore che indichiamo con Ric ( punti 1 e 2 ) sarà:

Ric=68000 Ω.


  • Valutazione della resistenza d’uscita del circuito:

Il valore di Ru è dato da

Ru(R7/Ao)(R6/R5)

Ru(6800/25185)(100000/400)=67 Ω


  • Calcolo del livello massimo del segnale d’ingresso all’amplificatore:

Il calcolo della tensione massima d’ingresso si esegue partendo dal livello massimo del segnale compatibile con la polarizzazione del collettore di Tr3 fissata in 6.9 V, con questa tensione l’escursione picco picco del segnale potrà essere:

escursione totale =6.9 V214 Vpp5 Veff.,

da cui la tensione massima d’ingresso

Ving.max=5 Veff./G=5/250=20 mVeff..


  • Calcolo del consumo a riposo:

Partitore d’ingresso Icc15 V/(R1+R2)=0.068 mA

Coppia Tr1 e Tr2: Icc1 mA

Tr3: Icc1 mA

Consumo totale Icc2.3/mA


  • Sulla dissipazione delle resistenze del circuito risulta sempre:

P<0.25 W

Osservazioni

Per completare il progetto dobbiamo fare alcune osservazioni:

  • L’amplificatore che abbiamo dimensionato è un circuito definito “ Amplificatore di tensione”, non è quindi in grado di fornire potenza in uscita anche se la sua resistenza d’uscita Ru è molto bassa; la potenza del segnale disponibile all’uscita è piccola : Pu(5 Veff.)2/6800 Ω=3.6 mW
  • Visto il valore approssimato di Ao pari a circa 25000 volte (88 dB ) si può aumentare, se necessario, il guadagno stabilito a G=48 dB fino a 60 dB o più, purché sia sempre verificata la condizione :

G<<Ao20 dB=68 dB

Essendo il valore di C1 dimensionato per f=10000 Hz l’amplificatore potrà lavorare, con lo stesso guadagno, a frequenze più elevate per le quali è ovviamente Xc1<Xc1 a 10000 Hz.

Il limite superiore delle frequenze amplificabili è condizionato dalle caratteristiche costruttive dei transistori impiegati; il BFR17, ad esempio, ha un guadagno di corrente di 530 volte alla frequenza di 1000 Hz e di sole 5 volte (cinque) alla frequenza di 20 Mhz. Per poter lavorare a frequenze nettamente inferiori a 10000 Hz dovrà essere dimensionato il valore diC1 affinché risulti sempre: Xc1<R5/100

  • Nel progetto dell’amplificatore non si è valutato il rumore elettronico d’uscita che in alcuni casi può essere ritenuto un parametro fondamentale; se il problema del rumore si pone è conveniente impostare il progetto dell’amplificatore con l’impiego di transistori speciali da porre nel circuito d’ingresso.
  • Il progetto non ha previsto indagini relative alla distorsione del segnale d’uscita; questa problematica afferisce soltanto a particolari casi d’impiego, ad esempio nei sistemi audio ad alta fedeltà, che nulla hanno a che fare con l’amplificatore oggetto del nostro lavoro.
  • Nel progetto abbiamo trattato Ric ; Ri ; Ru come resistenze pure dato che la frequenza di lavoro, f=10000 Hz, è una frequenza bassa rispetto ai parametri capacitivi dei transistori; qualora la frequenza di lavoro dovesse assumere valori elevati, f>100 kHz , si dovranno considerare Ric ; Ri ; Ru come impedenze.

Sul circuito di misura

Il circuito di misura consentirà rilievi delle tensioni continue, in assenza di segnale, a giustificazione delle tensioni di polarizzazione calcolate in sede di progetto.

Con una tensione d’ingresso di 10 mVeff. a 10000 Hz l’uscita ai punti (3 e 4) sarà di 2.5 Veff. nessun’altra misura di livello potrà ritenersi significativa all’interno del circuito.

Il guadagno dell’amplificatore risulterà di circa 250 volte; per questa ragione il circuito dovrà essere costruito con cura evitando percorsi lunghi nei collegamenti e curando che la “zona di massa” venga collegata ad un involucro metallico che potrà fungere da contenitore provvisorio del circuito sperimentale.

Un controllo generale del consumo è consigliabile perché eventuali notevoli differenze tra il valore calcolato ed il valore misurato possono essere indicative di instabilità dell’amplificatore ( tendenza indesiderata all’oscillazione)

Note

  1. Si veda appendice A1 [[1]]
  2. L'entità della controreazione dipende dal partitore R6 ; R5 ; C1