Amplificatori in corrente alternata

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Amplificatore in corrente alternata realizzato con microcircuiti

Nella lezione precedente abbiamo preso in esame il circuito di un microamplificatore del quale abbiamo evidenziato un guadagno libero elevato, sia per le tensioni continue che per i segnali alternati; questa caratteristica non sempre si adatta a qualsiasi valore di guadagno determinato dalla rete di controreazione.

Nel circuito di amplificazione di figura 1 la tensione di fuori zero d’ingresso, se non compensata,

figura 1

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compare amplificata all’uscita, questa tensione, se l’amplificatore è destinato a lavorare con segnali in corrente continua, non è tollerabile e deve essere eliminata o mediante compensazione o mediante la scelta di microcircuiti a bassa tensione di fuori zero.

Se invece l’amplificatore è destinato a lavorare soltanto con segnali alternati si possono creare due circuiti di controreazione separati, uno per stabilizzare l’amplificazione in corrente continua a basso guadagno, l’altro per assegnare al circuito il voluto guadagno in corrente alternata.

Questa soluzione si realizza semplicemente aggiungendo in serie alla resistenza R2 dello schema di figura 1 un adatto condensatore di separazione tra corrente continua e corrente alternata ( figura 2): questa configurazione è detta “non invertente” essendo il segnale d’uscita in fase con il segnale d’ingresso.


figura 2

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Nel nuovo circuito osserviamo che il resistore R1 , grazie al blocco di C1,retrocede all’ingresso tutta la tensione continua d’uscita creando un anello di controreazione in c.c. a guadagno:

Gcc=1/{[1/A]+1}

che, anche per qualsiasi valore di A min. dei microamplificatori in commercio, può essere scritta

Gcc=1

per cui all’uscita si troverà soltanto la tensione di fuori zero d’ingresso non amplificata.

Per la corrente alternata, che è soggetta all’anello di controreazione composto dal partitore R1 e R2+Xc1, la formula per il calcolo del guadagno sarà invece:

Gca=1/{[1/A]+1/[(R1+R2)/R2]}

per il caso in cui si abbia Xc1<<R2.

Esempio

Un esempio numerico è utile per comprendere meglio quanto esposto:

Sia da dimensionare un amplificatore in corrente alternata avente le seguenti caratteristiche:

Frequenza di lavoro = 500 Hz.

Configurazione non invertente.

Guadagno in c.a. compreso tra Gmax=316 volte (50 dB) e Gmin=287 volte (49 dB).

Fuori zero massimo d’uscita <10mV.

Sulla base dello schema elettrico di figura 2 procediamo come segue:

Esame delle tolleranze sul guadagno

Essendo:

Gmin=286 volte

Gmax=316 volte

la differenza percentuale è 1(286/316)=0.094 pari a circa il 10%

Determinazione del rapporto G/A min

Dal grafico di figura 3 già oggetto di studio nella precedente lezione abbiamo:

figura 3

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ad una percentuale del 10% corrisponde un rapporto:

G/Amin=0.35

Calcolo di Amin del circuito integrato

Per ottenere un guadagno non inferiore a Gmin=286il valore di Amin. dovrà essere

Amin=G/0.35=316/0.35=902


Calcolo della rete di controreazione in c.a

Assumendo per R1 il valore di 47000 Ω, tale da non rappresentare un carico per l’uscita del microamplificatore, il valore di R2 si calcola come segue:


R2=R1/(G1)=47000 Ω/(3161)=149 Ω (da arrotondare a 150 Ω)

Il condensatore C1 dovrà avere una reattanza Xc1<<R2, ad esempio Xc1=R2/100 da cui

Xc1=1.5 Ω

e di conseguenza una capacità del valore di

C1=1/2πfXc1=1/6.28500 Hz1.5 Ω=212 μF (da arrotondare a 220 μF )

Osservazione sulla rete di controreazione in c.c

La rete di controreazione in corrente continua, rappresentata da R1, ha, come illustrato all’inizio del paragrafo, un guadagno unitario; pertanto la tensione di fuori zero in uscita sarà dell’ordine di quella d’ingresso che, con R3 non eccessivamente elevata, potrà essere contenuta entro i 10mV richiesti selezionando un adatto circuito integrato.

Osservazione sulla rete di controreazione in c.a

Nel caso in cui si voglia, per ragioni particolari di cui ci occuperemo, porre Xc1 dell’ordine di grandezza di R2 la formula per il calcolo del guadagno in corrente alternata sarà :

Gca=1/{[1/A]+1/[(R1+Z)/Z]}

dove Z=(R22+Xc12)

L’amplificatore in corrente alternata: configurazione invertente

Un secondo circuito d’amplificazione in corrente alternata può essere realizzato con un circuito integrato utilizzando l’ingresso invertente –i; questo circuito è mostrato in figura 4:


figura 4

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Questa soluzione si realizza ponendo l'ingresso del microamplificatore su -i aggiungendo, in serie alla resistenza R2 dello schema di figura 1, un adatto condensatore di separazione tra corrente continua e corrente alternata; la configurazione è detta “invertente” essendo il segnale d’uscita in opposizione di fase con il segnale d’ingresso.

Per quanto attiene al comportamento dei fuori zero d’ingresso al circuito di figura 4 si applicano gli identici ragionamenti fatti per il circuito di figura 2.

Per la corrente alternata, che è soggetta all’anello di controreazione composto R1 ed R2+Xc1 , la formula per il calcolo del guadagno è invece:

Gca=1/[(1/A)+1/(R1/R2)]

per il caso in cui si abbia Xc1<<R2


Esempio numerico di progetto

Sia da dimensionare un amplificatore in corrente alternata avente le seguenti caratteristiche:

Configurazione invertente.

Frequenza di lavoro = 15000 Hz.

Guadagno in c.a. compreso tra Gmax=1000 volte (60 dB) e Gmin=800 volte (58 dB).

Fuori zero massimo d’uscita .<22 mV.

Sulla base dello schema elettrico di figura 4 procediamo come segue:

Esame delle tolleranze sul guadagno

Essendo

Gmin=800volte

Gmax=1000 volte

la differenza percentuale è

1(800/1000)=0.2 pari al 20%.

Determinazione del rapporto G/A min

Dal grafico [1] di figura 3, ad una percentuale del 20% corrisponde un rapporto

G/Amin=0.24


Calcolo di Amin del circuito integrato

Per ottenere un guadagno non inferiore a Gmin=800 il valore di Amin. dovrà essere

Amin=G/0.24=800/0.24=3333

Calcolo della rete di controreazione in c.a

Assumendo per R1 il valore di 220000 Ω , tale da non rappresentare un carico per l’uscita del microamplificatore, il valore diR2 si calcola come segue:


R2=R1/(G)=220000 Ω/(3333)=66 Ω (da arrotondare a 68 Ω)

Il condensatore C1 dovrà avere una reattanza Xc1<<R2, ad esempio Xc1=R2/100 da cui

Xc1=0.68 Ω

e di conseguenza una capacità del valore di

C1=1/2πfXc1=1/6.2815000Hz0.68 Ω=15.6 μF (da arrotondare a 22 μF)

Osservazione sulla rete di controreazione in c.c

La rete di controreazione in corrente continua, rappresentata da R1, ha un guadagno unitario; pertanto la tensione di fuori zero in uscita sarà dell’ordine di quella d’ingresso che, con R3 non eccessivamente elevata, potrà essere contenuta entro i 22 mV richiesti selezionando un adatto circuito integrato.

Note

  1. Il grafico è stato studiato per un anello di controreazione in circuito non invertente, se ne accettano pertanto, nel nostro caso, i piccoli errori