Caratteristiche d'ingresso, d'uscita e dinamica di un microamplificatore

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La resistenza d’ingresso dei microamplificatori

La resistenza [1] Ri d’ingresso di un microamplificatore sul terminale (+i) è subordinata al guadagno libero A ed alla rete di controreazione e, ovviamente, dalla resistenza di chiusura dell’ingresso (+i) verso massa.

I valori minimi di ri, forniti dal costruttore, si riferiscono al circuito integrato privo di rete di controreazione, con il minimo valore del guadagno libero A, così come mostrato in figura 1


figura 1

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L’espressione che consente il calcolo della resistenza d’ingresso Ri in presenza dell’anello di controreazione, vedi figura 2, con la momentanea esclusione dal calcolo di R3, è data da:

figura 2

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Ri=(A/G)ri

dove G=[(R1+R2)/R2]

Dalla formula si comprende come il valore della resistenza d’ingresso Ri dipenda in proporzione diretta dai valori di ri ed A ed in proporzione inversa da G.

Ciò significa che:

tanto è maggiore il tasso di controreazione (valori di G piccoli), cioè la quantità di tensione retrocessa dall’uscita verso l’ingresso –i, tanto è maggiore il valore di Ri

tanto è minore il tasso di controreazione (valori di G elevati), cioè la quantità di tensione retrocessa dall’uscita verso l’ingresso –i, tanto è minore il valore di Ri Due esempi sono necessari per chiarire le idee:

Primo esempio per Ri

Sia da calcolare la resistenza d’ingresso Ri di un microamplificatore, collegato secondo il circuito di figura 2, utilizzando i seguenti dati:

Parametri forniti dal costruttore

Amin.=5000

ri minima = 15000 Ω

Parametri impostati per il progetto

R1=100000 Ω

R2=1000 Ω

R3=10 MΩ


Calcolo del guadagno G:

G=[(R1+R2)/R2]=(100000 Ω+1000 Ω)/1000 Ω=101 (40 dB)

Calcolo di Ri

Nel calcolo di Ri si trascura, momentaneamente, la presenza di R3 e quindi:

Ri=(A/G)ri=(5000/101)15000 Ω=0.74 MΩ

Calcolo di Ri con la presenza di R3

La resistenza Ri effettiva deve tener conto di R3 che si trova tra +i e massa quindi:

Ri effettiva = (RiR3)/(Ri+R3)=(0.74 M Ω10 MΩ)/(0.742 MΩ+10 MΩ)=0.69 MΩ

Secondo esempio di confronto per Ri

Sia da calcolare la resistenza d’ingresso Ri di un microamplificatore, collegato secondo il circuito di figura 2, utilizzando i seguenti dati:

Parametri forniti dal costruttore

Amin.=5000

ri minima = 15000 Ω

Parametri impostati per il progetto

R1=47000 Ω

R2=1000 Ω

R3=10 MΩ


Calcolo del guadagno G

G=[(R1+R2)/R2]=(47000 Ω+1000 Ω)/1000 Ω=48(33.6 dB)


Calcolo di Ri

Nel calcolo di Ri si trascura, momentaneamente, la presenza di R3e quindi:

Ri=(A/G)ri=(5000/48)15000 Ω=1.56 MΩ

Calcolo di Ri con la presenza di R3

La resistenza Ri effettiva deve tener conto di R3 che si trova tra +i e massa quindi:

Ri effettiva = (RiR3)/(Ri+R3)=(1.56 MΩ10 MΩ)/(1.56 MΩ+10 MΩ)=1.3 MΩ

Un confronto tra i valori di Ri calcolati nei due esempi conforta l’assunto:

Per G=101(40 dB) la Ri effettiva assume il valore Ri=0.69 MΩ

Per G=48(33.6 dB) la Ri effettiva assume il valore Ri=1.3 MΩ

Quindi Ri s’incrementa con l’aumentare del tasso di controreazione, ovvero si riduce con l’aumentare di G.

La resistenza d’uscita dei microamplificatori

La resistenza Ru d’uscita di un microamplificatore sul terminale (u) è subordinata al guadagno libero A e dalla rete di controreazione e, ovviamente, dalla resistenza ru dell’uscita (u).

I valori minimi di ru, forniti dal costruttore, si riferiscono al circuito integrato privo di rete di controreazione, con il minimo valore del guadagno libero A, così come mostrato in figura 3:

figura 3

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L’espressione che consente il calcolo della resistenza d’uscita Ru in presenza dell’anello di controreazione è data da:

Ru=(G/A)ru

dove G=[(R1+R2)/R2]

questa espressione fa riferimento al circuito integrato riportato in figura 4

figura 4

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Dalla formula si comprende come il valore della resistenza d’uscita Ru dipenda in proporzione inversa dal valore di A ed in proporzione diretta da ru e da G. Ciò significa che:

Tanto è maggiore il tasso di controreazione (valori di G piccoli), cioè la quantità di tensione retrocessa dall’uscita verso l’ingresso –i, tanto è minore il valore di Ru

Tanto è minore il tasso di controreazione (valori di G elevati), cioè la quantità di tensione retrocessa dall’uscita verso l’ingresso –i, tanto è maggiore il valore diRu.


Primo esempio per Ru

Sia da calcolare la resistenza d’uscita Ru di un microamplificatore, collegato secondo il circuito di figura 4 utilizzando i seguenti dati:

Parametri forniti dal costruttore

Amin.=5000

ru minima = 150 Ω

Parametri impostati per il progetto

R1=100000 Ω

R2=1000 Ω

Calcolo del guadagno G

G=[(R1+R2)/R2]=(100000 Ω+1000 Ω)/1000 Ω=101(40 dB)

Calcolo di Ru

Ru=(G/A)ru=(101/5000)150 Ω=3.03 Ω

Secondo esempio per Ru

Sia da calcolare la resistenza d’uscita Ru di un microamplificatore, collegato secondo il circuito di figura 4 utilizzando i seguenti dati:

Parametri forniti dal costruttore

Amin.=5000 ru minima = 150 Ω

Parametri impostati per il progetto

R1=47000 Ω

R2=1000 Ω

Calcolo del guadagno G

G=[(R1+R2)/R2]=(47000 Ω+1000 Ω)/1000 Ω=48(33.6 dB)

Calcolo di Ru

Ru=(G/A)ru=(48/5000)150=0.14 Ω

Un confronto tra i valori di Ru calcolati nei due esempi conforta l’assunto:

Per G=101 (40 dB) la Ru assume il valore Ru=3.03 Ω

Per G=48 (33.6 dB) la Ru assume il valore Ru=0.14 Ω

Quindi Ru s’incrementa con il diminuire del tasso di controreazione, ovvero si riduce con il diminuire di G.

La dinamica d’uscita dei microamplificatori

La dinamica d’uscita dei microamplificatori è legata, così come per i transistori, alla tensione d’alimentazione; la differenza fondamentale tra i primi ed i secondi è dovuta al fatto che i circuiti integrati in assenza di segnale hanno, generalmente, l’uscita polarizzata a livello zero e possono variare, in presenza di segnale, sia dal livello zero “verso” il +Va, sia dal livello zero “verso” il –Va, ciò senza alcun calcolo per stabilire il punto ottimale di lavoro che consenta di sfruttare al massimo le tensioni d’alimentazione.

Questa caratteristica semplifica notevolmente il calcolo della dinamica, che si limita ad interpretare i dati e le tolleranze imposte dal costruttore del microcircuito.

Vediamo subito un esempio per l’interpretazione dei dati caratteristici esposti nel catalogo:

Si prenda in esame l’integrato LM308; per questo dispositivo il costruttore indica:

Le massime tensioni d’alimentazione

+Va=+18 V

- Va=18 V

La minima e la tipica dinamica di funzionamento

Vpicco(min) = ±13 V

Vpicco(tip)=±14 V

ottenibili con tensioni d’alimentazione di

+Va=+15 V

- Va=15 V

su di un carico Rc=10000 Ω

alla frequenza massima f=10000 Hz

L’interpretazione dei dati è la seguente:

Sulla tensione massima d’alimentazione applicabile

Sarebbe opportuno non lavorare mai con i valori limite di ±18 V tenendo un margine di 1volt su ciascuna tensione, lavorare cioè con ±17 V.

Sulla dinamica dei segnali d’uscita

Con una tensione d’alimentazione di ±15 V qualsiasi integrato di questo tipo è in grado di erogare certamente un segnale di ±13 V picco su Rc=10000 Ω, non è certo, invece, che tutti gli integrati siano in grado di erogare ±14 V picco; per questa ragione è opportuno contare su di una dinamica di ±13 V picco con 2 V di margine rispetto alla tensione d’alimentazione.

Si può derogare dal margine di 2 V soltanto provando alcuni integrati in laboratorio per scegliere tra loro quelli adatti a funzionare con un margine inferiore a 2 V ( questa procedura è generalmente sconsigliabile).

Sulle altre variabili che subordinano la dinamica

I dati relativi alla dinamica indicati dal costruttore sono dipendenti, sia dalla frequenza dei segnali applicati, sia dall’entità del carico Rc ; infatti la dinamica della quale abbiamo trattato si può ottenere per f=10000 Hz ed un carico Rc=10000 Ω; se la frequenza di lavoro supera i 10000 Hz e/o la resistenza di carico è inferiore a 10000 Ω la dinamica si riduce notevolmente.

L’andamento della dinamica in funzione delle variabili citate è riportata in grafici, di facile interpretazione, disponibili nei fogli dati relativi all’integrato in esame.

I dati ora riportati riguardano l'integrato LM308, per caratteristiche diverse si dovrà cercare sui cataloghi il tipo più adatto.

note

  1. Si tratta di resistenza e non d’impedenza dato che i circuiti che andremo ad analizzare saranno preposti ad operare soltanto con segnali di bassa frequenza