Trasformazione di variabili casuali
Template:Risorsa Consideriamo due casi:
- date , una variabile casuale, e , con opportuna, bisognerà caratterizzare la nuova variabile casuale , cioè calcolarne e .
- date e variabili casuali, bisognerà calcolare la opportuna in modo tale che .
Cominciamo con definire i requisiti della trasformazione in modo tale da ottenere ancora una variabile casuale. Si consideri una variabile casuale n-dimensionale definita su uno spazio di probabilità con
misurabile da a . Sia una funzione misurabile da a , detta funzione di Borel; definiamo
dove
tale che
Noi vedremo trasformazioni di tipo , e .
Trasformazioni di tipo
Calcolo della densità di probabilità
Vediamo un metodo che permette di calcolare la densità di probabilità di una variabile casuale ottenuta dalla trasformazione
con variabile casuale e funzione misurabile.
Con variabili casuali discrete
Sia una variabile casuale discreta, con
Allora, dato che , si ha
Può darsi che due vadano nella stessa , quindi si possono anche ottenere meno valori possibili, nella .
Con variabili casuali continue
Sia una variabile casuale continua con continua. Sia continua e derivabile. Consideriamo tutta la probabilità nell'intervallo :
Identifichiamo vari sottocasi:
monotona crescente
Se è monotona crescente, allora ci interessano i valori di probabilità in .
Si definisce la funzione
inversa di . Allora,
- .
Sappiamo che
dove
che è la derivata inversa, che coincide con l'inversa della derivata, calcolata in . Quindi, abbiamo ottenuto
monotona decrescente
Nel caso in cui è decrescente, ci interessa il supporto . Si ha
monotona
In generale, se è monotona, si ha
Questa è l'espressione generale per le funzioni di tipo monotono. Si ha che se
non monotona
Ipotizziamo che sia possibile partizionare in un numero finito di sottointervalli in cui è monotona (crescente o decrescente che sia). Allora,
dove
Derivando in , si ha
da cui si ottiene
da cui si ha la formula fondamentale (da ricordare)
Questa è la formula più generale, dove
cioè il numero di risultati restituiti da .
Trasformazioni di tipo
Abbiamo un vettore di variabili casuali in partenza e vogliamo avere un vettore anche per la destinazione,
Siano le continue e derivabili, per cui esistono le derivate parziali
Consideriamo l'intervallo
che contiene tutta la probabilità
Se , allora
Supponiamo che esista una partizione di all'interno della quale le siano monotone nei sottointervalli individuati. Siano le tali che
Con tutte queste premesse, si ha la funzione di densità di probabilità congiunta
dove è lo jacobiano
Trasformazioni di tipo
Siano due variabili casuali con densità di probabilità congiunta
continua e definita su . Sia
una funzione misurabile continua e derivabile. Data la variabile casuale
qual è la sua distribuzione ?
Primo metodo, somma di variabili casuali
Si ha
dove
Si ha
Partendo da qui, si può derivare per ottenere la funzione di densità di probabilità .
Metodo 2, variabile ausiliaria
Si aggiunge una variabile casuale ausiliaria in modo da portare la trasformazione in una :
Si applica a questo punto la tecnica risolutiva per le trasformazioni ed otteniamo
In alternativa, si determina integrando la rispetto a ,
Osservazione: il secondo metodo è più semplice da utilizzare rispetto al primo, a patto che si scelga la variabile ausiliaria migliore possibile.
Determinazione di
Sia data una variabile casuale con distribuzione . Determinare la funzione
tale che la
abbia la distribuzione assegnata .
La soluzione di questo problema si articola in due passi:
- passaggio dalla monotona alla variabile casuale uniforme in
- passaggio da alla variabile casuale con monotona.
Con uno schema a blocchi:
Si verifica che:
- è uniforme.
- Infatti, si ha
- Infatti, si ha
Indipendenza tra variabili casuali
Osservazione: abbiamo fatto trasformazioni , in cui si mantiene l'indipendenza.



