Equazioni differenziali lineari del primo ordine

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Template:Risorsa Questa lezione segue equazioni differenziali lineari. Se riscontri difficoltà nella lettura di questa pagina, vorrei incoraggiarti a leggere la prima lezione, nella quale vengono fornite le nozioni necessarie per una buona comprensione del testo. In questa lezione, inizieremo a muovere i primi passi nella risoluzione analitica delle equazioni differenziali ordinarie del primo ordine. Esse sono alla base della teoria delle equazioni differenziali, inoltre hanno un notevole utilizzo nella modellizazione dei problemi scientifici, tecnologici o addirittura demografici.

Definizione

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Come abbiamo visto nella lezione precedente, l'integrale generale di un'equazione differenziale si esprime tramite la somma di una soluzione particolare dell'equazione differenziale e una soluzione dell'omogenea associata. È giunto il momento di iniziare a conoscere i metodi risolutivi, ma per maggior chiarezza, distingueremo i casi trattando dapprima le equazioni del primo ordine omogenee:

Soluzione per le E.D. omogenee (metodo di Lagrange)

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Dimostrazione
  • Per verificare che la funzione y0(x) è effettivamente soluzione dell'equazione differenziale, è sufficiente derivare:
y0(x)=αA(x)eA(x)=αa(x)eA(x)
Sostituiamo ora l'espressione ottenuta:
y(x)+a(x)y(x)=αa(x)eA(x)+a(x)αeA(x)=αa(x)(eA(x)eA(x))=0

Quindi la funzione y0(x) soddisfa la relazione data dall'equazione differenziale.

  • Rimane ora da mostrare che le funzioni soluzioni si presentano tutte in quella forma, per tale motivo, supponiamo che esista una funzione soddisfacente l'equazione differenziale espressa come:
h(x)=g(x)eA(x)
Il nostro intento è quello di mostrare che g(x)=α, cioè è costante nel suo insieme di definizione.Valutiamo ora con la regola del prodotto la derivata della funzione h(x) (nota che h(x) è derivabile perché soluzione dell'equazione differenziale)
h(x)=g(x)eA(x)g(x)a(x)eA(x)
Poiché h(x) soddisfa l'equazione differenziale allora si deve avere che:
h(x)+a(x)h(x)=0
quindi
g(x)eA(x)g(x)a(x)eA(x)+a(x)g(x)eA(x)=0
eliminando i termini opposti si arriva all'espressione:
g(x)eA(x)=0
Ora ricordando che la funzione esponenziale è strettamente positiva, l'uguaglianza si ha se e solo se
g(x)=0 e di conseguenza g(x)=α


Importante
In pratica abbiamo dimostrato che le funzioni che soddisfano l'equazione differenziale sono tutte e le sole funzioni che si esprimono come:
y0(x)=αeA(x)

Esempi

Esempio 1
Data l'equazione differenziale
y(x)=y(x)
Determinare la famiglia delle funzioni che soddisfano l'equazione differenziale.

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Esempio 2
Data l'equazione differenziale
y(x)+xy(x)=0
Determinare la famiglia di funzioni che soddisfano l'equazione differenziale:

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Affronteremo ora una equazione differenziale completa, nella quale la funzione f(x) non è identicamente nulla, andremo quindi ad enunciare e dimostrare il teorema in cui verranno date le formule risolutive.

Metodi analitici di equazioni differenziali lineari del primo ordine

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Dimostrazione
Partiamo dall'equazione differenziale:
  • y(x)+a(x)y(x)=f(x)
Moltiplichiamo ad ambo i membri eA(x)
dove
  • A(x):=a(x)dx
ottenendo:
  • eA(x)y(x)+a(x)eA(x)y(x)=eA(x)f(x)

Template:Nota

da cui, osservando che il primo membro dell'uguaglianza può essere rivisto come ddx(y(x)eA(x)) si arriva a
  • ddx(y(x)eA(x))=eA(x)f(x)
Integrando membro a membro rispetto alla variabile x si ha che:
  • y(x)eA(x)=eA(x)f(x)dx+C
pertanto
  • y(x)=eA(x)(eA(x)f(x)dx+C)

Esempi

Esempio 1
Risolvere l'equazione differenziale
y(x)=xy(x)+x

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Esempio 2
Risolvere l'equazione differenziale
y(x)+1xy(x)=ex

nell'intervallo I=(0,+) Template:Cassetto