Amplificatori con guadagno dipendente dalla frequenza

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E’ utile, a volte, la realizzazione di amplificatori il cui guadagno dipenda dalla frequenza, sia che detto guadagno debba crescere con l’aumentare della frequenza, sia che debba diminuire.

La soluzione a questo problema, facilmente ottenibile nei due casi prospettati, è illustrata nei due sottoparagrafi seguenti.

L’amplificatore a guadagno crescente con l’aumento della frequenza

Una semplice versione di questo amplificatore, detto anche equalizzatore a pendenza positiva, è mostrato nello schema di figura 1

figura 1

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Il circuito è formato da due sezioni, la prima formata dall’integrato A1 che ha la funzione di ripetitore del segnale d’ingresso verso la seconda, affinche questa, costituita da A2, possa lavorare con bassa impedenza del generatore d’ingresso necessaria al suo funzionamento.

La rete di controreazione di A2 è formata dalle resistenze R3 ; R4 e dal condensatore C1, dalla combinazione di R3 e C1 si ottiene il guadagno dell’amplificatore crescente con il crescere della frequenza, guadagno che può crescere fino al limite massimo determinato da R4, oltre al quale il guadagno non cresce più significativamente

La funzione di R4, è duplice; evita che l’amplificatore possa, a parità di livelli, saturare per segnali a frequenze elevate e rende il circuito più stabile.

La legge di variazione del guadagno, nel campo di frequenze nel quale C1 non è ancora influenzato sensibilmente da R4 è di un raddoppiamento del guadagno per ogni raddoppiamento della frequenza (variazione con pendenza di +6 dB/ottava).

Il guadagno dell’amplificatore è dato dall’espressione:


G=R3/[1/(2πfC1)]2+R42

Esercizio per il dimensionamento dei diversi componenti del circuito di figura 1

Dati di base

Sia da dimensionare un amplificatore con un guadagno crescente con la frequenza secondo una pendenza di +6 dB/ottava nel campo di frequenze compreso tra 100 e 4000 Hz.

Si voglia un valore di guadagno pari a +42 dB (126 volte) alla frequenza di 2000 Hz ed una resistenza d’ingresso superiore a 35000 Ω.


Calcolo della rete di controreazione

Il calcolo della rete di controreazione deve iniziare con la scelta del valore di R3 che, secondo le considerazioni già fatte nelle lezioni precedenti, può essere fissata, per non caricare l'uscita dell'integrato A2, in 100000 Ω.

Per il calcolo di C1 , alla frequenza di 2000 Hz, si deve impiegare la formula semplificata del guadagno nella quale non compare R4, cioè:

G=R3(2πfC1)

dalla quale, per il valore di G=126 , voluto alla frequenza di 2000 Hz, si ricava il valore di C1:

C1=G/(2πfR3)=126/(6.282000 Hz100000 Ω)=0.1 μF

Ora se vogliamo che la banda di lavoro dell’amplificatore sia entro i termini dei dati di base, il valore di R4 deve essere trascurabile rispetto alla reattanza di Xc1 calcolata alla frequenza più elevata della banda.

Xc1=1/(6.284000 Hz0.1 μF)=398 Ω

Sviluppi teorici sul funzionamento del circuito suggeriscono, in tutti i casi, che, assumendo il valore di R4 pari ad 1/4 del valore che Xc1 ha alla massima frequenza della banda, si ottiene un errore sul guadagno del tutto accettabile, quindi:

R4=Xc1/4=398 Ω/4=99.5 Ω

Alla frequenza fo per la quale Xc1 è uguale a 99.5 Ω avremo una calo del guadagno di circa 3 dB (0.7 volte); il valore di fo è dato da:

fo=1/(6.2899.5 Ω0.1 μF)=16003 Hz

Ci si può ora chiedere quale errore provochi la presenza di R4 sul guadagno voluto alla frequenza di 4000 Hz, limite superiore della banda; il guadagno in questione è il doppio del guadagno a 2000 Hz cioè G=2126=252 volte.

La risposta al quesito, che è anche una verifica dell’andamento dei calcoli, si ha applicando la formula completa per il calcolo del guadagno:

G=R3/[1/(2πfC1)]2+R42

G=100000 Ω/[1/(2π4000 Hz0.1 μF)]2+99.5 Ω2=243.7 volte

contro un guadagno voluto di 252 volte; l’errore commesso, del solo 3%, è da ritenersi praticamente irrilevante.


Determinazione di R1 e R2

Per minimizzare il fuori zero di A2 è opportuno che R2 sia uguale ad R3 quindi R2=100000 Ω.

Il valore di R1 deve soddisfare le indicazioni di base relative alla resistenza d'ingresso del circuito, perciò R1=47000 Ω


Elenco dei componenti

E' riportato l'insieme dei componenti frutto del dimensionamento del circuito di figura 1:

A1 ; A2 = LM308
Resistenze da ¼ w
R1 = 47000 Ohm
R2 = R3 = 100000 Ohm
R4 = 99.5 Ohm ( arrotondabile a 100 Ohm)
C1 = 0.1 micro F

Tracciamento della curva di risposta del circuito di figura 1

Per il controllo sperimentale del circuito equalizzatore è utile il calcolo ed il tracciamento grafico della curva di risposta in funzione della frequenza; la curva in questione è il risultato della formula quotata con i valori dei componenti calcolati in precedenza:


G=100000 Ω/[1/(2πf Hz0.1 μF)]2+99.5 Ω2

il calcolo della variazione di G in funzione di f è riportato, in figura 2, in forma logaritmica , deciBel, con il simbolo Gdb:

Gdb=20log G  


figura 2

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La curva è tracciata con ascisse in scala logaritmica per poter contenere l’ampia gamma di frequenze che interessano il progetto: da 100 Hz a 4000 Hz

Le ordinate sono divise con intervalli da 2 dB ciascuno.

Le due frecce verticali riportate sulle ascisse evidenziano rispettivamente:

La freccia a sinistra la frequenza 2000 Hz alla quale corrisponde il guadagno voluto di 42 dB indicato dalla freccia orizzontale superiore.

La freccia a destra la frequenza 4000 Hz alla quale corrisponde un guadagno di 47.7 dB (invece di 48 dB voluto) indicato dalla freccia orizzontale inferiore.

Per la ripetizione di questo tipo di curve si veda al punto A6 dell'Appendice all'indirizo [[1]]

L’amplificatore a guadagno decrescente con l’aumento della frequenza

Questo amplificatore, detto anche equalizzatore a pendenza negativa viene proposto nello schema di figura 3 e di seguito descritto.

figura 3

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Il circuito è formato da due sezioni, la prima formata dall’integrato A1 che ha la funzione di ripetitore del segnale d’ingresso verso la seconda sezione, costituita da A2, affinché questa possa lavorare con bassa impedenza del generatore d’ingresso, necessaria al suo funzionamento.

La rete di controreazione di A2 è formata dalle resistenze R3 , R4 e dal condensatore C1; dalla combinazione di R4 e C1 si ottiene il guadagno dell’amplificatore decrescente con il crescere della frequenza, guadagno che può decrescere fino al limite massimo determinato da R3, oltre il quale il guadagno non decresce più significativamente.

La funzione di R3 è duplice; evita che l’amplificatore possa, a parità di livelli, saturare per segnali a frequenze basse e consente la chiusura dell’anello di contro reazione in corrente continua di A2.

La legge di variazione del guadagno, nel campo di frequenze nel quale C1 non è ancora influenzato sensibilmente da R3, è di un dimezzamento del guadagno per ogni raddoppiamento della frequenza (variazione con pendenza di -6 dB/ottava).


Il guadagno dell’amplificatore è dato dall’espressione:


G={R3[1/(2πfC1)]}/{R4[1/(2πfC1)]2+R32 }


una forma semplificata di questa, che non tiene conto della presenza di R3, è data da :


G=[1/(2πfC1)]/R4

Esercizio per il dimensionamento dei diversi componenti del circuito di figura 3

Dati di base

Sia da dimensionare un amplificatore con un guadagno decrescente con l'aumento della frequenza, secondo una pendenza di 6 dB/ottava nel campo di frequenze compreso tra 400  e 10000 Hz..

Si voglia un valore di guadagno pari a +20 dB (10 volte) alla frequenza di 800 Hz ed una resistenza d’ingresso superiore a 90000 Ω


Calcolo della rete di controreazione

Il lavoro deve iniziare con il calcolo di C1 alla frequenza di 800 Hz per la quale si vuole un guadagno dell’amplificatore di 20 dB (10 volte) ; inizialmente si deve impiegare la formula semplificata del guadagno dalla quale si ricava il valore di C1, cioè:

C1=1/(2πfR4G)

Nella formula dobbiamo inserire, sia il valore di G=10, voluto alla frequenza di 800 Hz, sia il valore di R4 al momento incognito; questo valore si deve impostare con un compromesso tra le seguenti due esigenze:

  • Dalla formula sopra riportata si evince che valori molto grandi di R4 portano a valori piccoli di C1 che potrebbero rendere difficile la realizzazione dell’amplificatore; le capacita disperse di alcune parti del circuito potrebbero rendere impossibile l’impiego, ad esempio, di un condensatore da 22 pF con il quale non si avrebbe più la risposta in frequenza voluta dall’amplificatore).
  • Valori troppo piccoli di R4 potrebbero rappresentare un carico eccessivo per A1.

Ponendo ad esempio R4=10000 Ω è senz’altro salva la seconda esigenza, mentre il soddisfacimento della prima si verifica applicando la formula per il calcolo di C1:

C1=1/(6.28800 Hz10000 Ω10)=1990 pF

il valore di C1 , calcolato per R=10000 Ω, è, come si vede, sufficientemente grande per soddisfare anche la prima esigenza.

Ora se vogliamo che la banda di lavoro dell’amplificatore sia entro i termini dei dati di base, il valore di R3 deve essere trascurabile rispetto alla reattanza di Xc1 calcolata alla frequenza più bassa della banda (400 Hz).

Xc1=1/(6.28400 Hz1990 pF)=200000 Ω

Sviluppi teorici sul funzionamento del circuito suggeriscono, in tutti i casi, che, assumendo il valore di R3 pari a 4 volte il valore che Xc1 ha alla minima frequenza della banda, si ottiene un errore sul guadagno del tutto accettabile, quindi:

R3=4Xc1=4200000 Ω=800000 Ω

Alla frequenza fo per la quale Xc1 è uguale a 800000 Ω avremo una calo del guadagno di circa 3 dB (0.7 volte); il valore di fo è dato da:

fo=1/(6.28800000Ω1990 pF)=100 Hz

Ci si può ora chiedere quale errore provochi la presenza di R3 sul guadagno voluto alla frequenza di 400 Hz, limite inferiore della banda; il guadagno in questione è il doppio del guadagno a 800 Hz cioè 210=20 volte.

La risposta al quesito, che è anche una verifica dell’andamento dei calcoli, si ha applicando la formula completa per il calcolo del guadagno:

G={R3[1/(2πfC1)]}/{R4[1/(2πfC1)]2+R32 } , ovvero:

G={80000 Ω[1/(6.28400 Hz1990 pF)]}/{10000 Ω[1/(6.28400 Hz1990 pF)]2+8000002 }=19.4

contro un guadagno voluto di 20 volte; l’errore commesso, del solo 3%, è da ritenersi praticamente irrilevante.


Determinazione di R1 , R2 , C2

Per minimizzare il fuori zero di A2 è opportuno che R2 sia uguale ad R3 quindi R2=800000 Ω ( arrotondabili a 820000 Ω )

Il valore di R1 deve soddisfare le indicazioni di base perciò R1=100000 Ω.

Il condensatore C2, la cui funzione è d’isolare l’anello di controreazione per le tensioni continue, deve avere una reattanza trascurabile rispetto ad R4 alla frequenza di 400 Hz, limite inferiore della banda; ponendo pertanto:

Xc2=R4/1000=10 Ω

si ha:

C2=1/(6.28400Hz10 Ω)=159 μF ( arrotondabile a 220 μF)


Scelta dei circuiti integrati

Il guadagno massimo richiesto da A2, relativo alla frequenza di 400 Hz, è di 20 volte (26 dB); un guadagno libero di circa 60 dB è più che sufficiente per garantire questa prestazione , un integrato con queste caratteristiche è individuabile nel tipo LM 308 ( necessita del condensatore di compensazione da 3 pF).

Il circuito integrato A1 può essere dello stesso tipo ma con un condensatore di compensazione da 100 pF.


Elenco dei componenti

E' riportato l'insieme dei componenti frutto del dimensionamento del circuito di figura 3:

 A1 ; A2 = LM308
 Resistenze da ¼ w
 R1 = 100000 Ohm
 R2 = R3 = 820000 Ohm
 R4 = 10000 Ohm
 C1 = 1990 p F (arrotondabile a 2000 pF)
 C2 = 220 mF

Tracciamento della curva di risposta del circuito di figura 3

Per il controllo sperimentale del circuito equalizzatore è utile il calcolo ed il tracciamento grafico della curva di risposta in funzione della frequenza; la curva in questione è il risultato della formula quotata con i valori dei componenti calcolati in precedenza:

G={80000 Ω[1/(6.28f Hz1990 pF)]}/{10000 Ω[1/(6.28400 Hz1990 pF)]2+8000002 }

il calcolo della variazione di G in funzione di f è riportato in forma logaritmica , deciBel, con il simbolo Gdb:

Gdb=20log G

figura 4

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La curva è tracciata con ascisse in scala logaritmica per poter contenere l’ampia gamma di frequenze che interessano il progetto: da 400 Hz a 10000 Hz.

Le ordinate sono divise con intervalli da 2 dBciascuno.

Le due frecce verticali riportate sulle ascisse evidenziano:

La freccia a destra la frequenza 800 Hz alla quale corrisponde il guadagno voluto di 20 dB indicato dalla freccia orizzontale inferiore.

La freccia a sinistra la frequenza 400 Hz alla quale corrisponde un guadagno di 25.7 dB (invece di 26 dB voluto) indicato dalla freccia orizzontale inferiore.

Per la ripetizione di questo tipo di curve si veda al punto A6 dell'Appendice all'indirizo [[2]]