Cinematica (meccanica razionale)

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Lezione 1:
Cinematica

Cinematica del punto

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Moto di un punto P nello spazio

Il moto di P è noto rispetto alla terna Oxyz tutte le volte che sono date le sue coordinate x,y,z, come funzioni dell'ascissa temporale t:

{x=x(t)y=y(t)z=z(t)

In forma vettoriale potremo dire che le precedenti equazioni si possono riassumere nell'unica

𝐎𝐏¯=𝐎𝐏¯(t)

Consideriamo il caso in cui il punto P si muova su di una traiettoria assegnata l, e scelto un sistema di ascissa curvilinea s, diremo che il moto del punto dal punto P è completamente definito quando diamo le

{x=x(s)y=y(s)z=z(s)

e la legge oraria

S=S(t)

Il sistema (2) e (3) è completamente equivalente alle (1). Le equazioni (2) dipendono esclusivamente da come è fatta la traiettoria, mentre la (3) esprime unicamente la legge oraria di P lungo la l, cioè in qual maniera nel tempo P percorre gli spazi sulla l.

Velocità scalare

Se è nota la legge oraria s=s(t) si definisce come velocità scalare la derivata:

dsdt=s˙(t)

Si dice che il moto di P è uniforme lungo la traiettoria definita dalle (1) quando:

s˙(t)=cost

Velocità vettoriale

Supponendo che la traiettoria di P sia data mediante le equazioni (2) e (3), sono noti i coseni direttori della tangente alla curvs nel punto P mediante le seguenti formule:

{Tx=dxds(dxds)2+(dyds)2+(dzds)2=dxdsTy=dydsTz=dzds

Definiamo quindi il vettore unitario della tangente il vettore:

T=iTx+jTy+zTz

Si chiama quindi velocità vettoriale la quantità

v=s˙(t)T

che deriva direttamente dalla derivazione rispetto al tempo delle (2), tenendo conto della (4).

Accelerazione

Si definisce per accelerazione del punto P la derivata rispetto al tempo della velocità vettoriale:

𝐚¯=ddt𝐯(t)¯=ddt(s˙𝐓¯)

Eseguendo la derivazione abbiamo:

𝐚¯=s¨𝐓¯+s˙ddt𝐓¯

e ricordando che:

𝐓¯=ddsx(s)i+ddsy(s)j+ddsz(s)k

e derivando rispetto a t:

ddt𝐓¯=id2ds2x(s)ddts(t)+jd2ds2y(s)ddts(t)+kd2ds2z(s)ddts(t)
ddt𝐓¯=s˙(id2ds2x(s)+jd2ds2y(s)+kd2ds2z(s))

Il vettore

id2ds2x(s)+jd2ds2y(s)+kd2ds2z(s)

è un vettore che ha per coseni direttori quelli della normale principale alla curva nel punto P e modulo:

1ρ=(d2ds2x(s))2+(d2ds2y(s))2+(d2ds2z(s))2

che è, come noto, la curvatura della curva nel punto P. Per cui in definitiva si ottiene per l'accelerazione vettoriale:

a˙=s¨𝐓¯+s¨2ρ𝐍¯

Cinematica dei moti rigidi

Si dice, che il moto di S è un moto rigido quando risulta indipendente, dal tempo t, ciascuna delle distanze mutue dei punti di S, presi a due a due in tutti i modi possibili.

Moto di traslazione

Chiameremo con S1 e S2 due diverse posizioni di uno stesso sistema rigido nello spazio; esse sono due figure congruenti e la loro sovrapposizione avverrà quando tre punti della S1, non giacenti in una medesima retta verranno a coincidere coi loro corrispondenti della S2.

Se A1 e A2 sono due punti corrispondenti, il vettore 𝐀𝟏𝐀𝟐¯ dicesi lo spostamento del punto A1. Se:

𝐀𝟏𝐀𝟐¯=𝐁𝟏𝐁𝟐¯=.....=𝐍𝟏𝐍𝟐¯=𝐚¯

cioè se tutti i vettori spostamenti dei vari punti sono uguali, si dice allora che la posizione S2 è dedotta da S1 mediante una traslazione semplice di vettore a. Se questa proprietà vale per tutte le posizioni intermedie fra S1 S2 , vicine quanto si vuole, il moto si chiama allora di traslazione semplice continua. In tal caso se A e B sono due punti di S1, ed A' e B' sono i loro corrispondenti in una qualunque posizione intermedia fra S1 e S2, poiché

AA=BB

e poiché A e B possono assumersi vicini quanto si vuole, si conclude che la velocità di A è eguale a quella di B istante per istante. Cioè tutti i punti di S1 descrivono curve parallele ed hanno in ogni istante la stessa velocità. Se la velocità è costante nel tempo si ha una traslazione rettilinea uniforme.

Moto di rotazione

Supponiamo ora che le due figure componenti S1 e S2 abbiano in comune due punti e quindi tutti i punti comuni della congiungente che diremo asse.

Consideriamo ora un punto P1 di S1 non appartenente all'asse e sia P2 il suo corrispondente in S2. Mandiamo dal punto P1 la normale all'asse OP1, e conduciamo anche la OP2, lo OP2 risulterà essendo P2 corrispondente di P1 normale all'asse ed OS2=OS1.

Allora facendo descrivere a P1, l'arco i cerchio P1P2, la figura S1 si sovrapporrà ad S2, in quanto hanno tre punti comuni non allineati, mediante un movimento che si chiamerà di rotazione semplice. L'angolo θ di cui a ruotato il piano α1 formato da P1 e l'asse, per andare a coincidere con il piano α2 formato da P2 e l'asse, chiamasi ampiezza della rotazione.

Definizione di velocità angolare

Preso un piano di riferimento fisso del corpo passante per l'asse e se θ è l'angolo che un piano mobile passante per l'asse forma con questo piano fisso, si definisce velocità angolare scalare il termine:

θ˙=ddtθ(t)=ω

nel caso che

d2dt2θ(t)=θ¨=0

si dice che il moto è di rotazione uniforme.

Velocità angolare vettoriale

Si chiama vettore velocità angolare, il vettore Ω che ha per modulo ω, e direzione parallela all'asse di rotazione e verso positivo quello anti orario.

FIGURA

Velocità di un puntoP in un moto di rotazione.

Se O è un punto qualsiasi dell'asse e P è il punto di cui si vuol conoscere la velocità, questa è data:

vp=ΩOP

Moto elicoidale

Il moto rigido costituito da una rotazione del corpo con velocità Ω intorno ad un asse, e da una traslazione lungo questo asse di ampiezza a , si chiama moto rigido elicoidale. Le traiettorie dei vari punti S sono tutte eliche dello stesso passo. Questo è il moto che in genere descrive una vite.

Formule fondamentali di Cinematica dei corpi rigidi

Se P e O sono due punti qualunque di un sistema rigido in movimento, e chiamiamo con vp e v0 le loro velocità ad un certo istante t. Si dimostra che:

vp=v0+ΩOP

Preso in O un sistema di riferimento solidale con S, Oxyz, e scelto un sistema fisso di riferimento ξ, η,, ζ, e se i, j, k sono i vettori unitari degli assi mobili x, y, z del corpo rigido abbiamo che

OP=xi+yj+zk

Per cui la velocità di P, vp, è uguale a ddtO1P, mentre quelli di =, v0, è data da ddtO1O. Posto ciò abbiamo che:

ddtOP=ddtO1PddtO1O=vpv0

Il vettore ddti potrà essere epresso in generale come:

ddti=addti+bddtj+cddtk

Se deriviamo la (7) rispetto al tempo otteniamo di conseguenza:

vp=v0+x˙i+y˙j+z˙k+xddti+yddtj+zddtk

Essendo P un punto collegato rigidamente al corpo abbiamo che x˙=y˙=z˙=0. La (8) si riduce allora:

vp=v0+xddti+yddtj+zddtk

Vogliamo ora dimostrare che:

{ddti=Ωiddtj=Ωjddtk=Ωk

Per dimostrare ciò ricordiamo ora alcune proprietà dei vettori unitari:

prodotto vettoriale prodotto scalare
ii=jj=kk=0 i×i=j×j=k×k=1
ij=ji=k i×j=0
jk=kj=i j×k=0

Inoltre possiamo scrivere:

ddt(i×i)=i×didt+didt×i=2(didt×i)=0
ddt(i×j)=didt×j+i×djdt=0
ddt(j×k)=djdt×k+j×dkdt=0

cioè

didt×i=0
didt×j=i×djdt
djdt×k=j×dkdt

Il vettore didt potrà essere espresso in generale come:

didt=ai+bj+ck

Se moltiplichiamo scalarmente la (14) rispettivamente per i, j, k otteniamo:

didt×i=ai×i+bj×i+ck×i=a=0
didt×j=ai×j+bj×j+ck×j=b
didt×k=ai×k+bj×k+ck×k=c

Si ottiene

didt=(didt×j)j+(didt×k)k
=(djdt×k)ii+(dkdt×i)ji+(didt×j)ki.

E se definiamo:

Ω=(djdt×k)i+(dkdt×i)j+(didt×j)k

otteniamo le (10):

didt=Ωi

ed analoghe.

Accelerazione di un punto di un corpo rigido

Abbiamo precedentemente visto che la velocità di un punto P appartenente ad un corpo rigido è data da:

Vp=V0+Ω(OP)

Essendo 0 la velocità di un punto del corpo rigido assunto come origine degli assi mobili ed Ω il vettore velocità angolare del corpo rigido. Ovviamente per ottenere l'accelerazione di P bisogna derivare vettorialmente la (13) rispetto al tempo:

ddtVp=ddtV0+Ωddt(OP)+ddtΩ(OP)

Cioè:

ap=a0+ΩΩ(OP)+ddtΩ(OP)

In quanto per le (13) si ha:

ddt(OP)=VpV0=Ω(OP)

E ricordando le formule del prodotto vettoriale doppio si ottiene:

ΩΩ(OP)=(Ω×(OP))Ω(Ω×Ω)(OP)

Le espressioni cartesiane delle componenti di ap rispetto agli assi mobili x, y, z sono date da:

x¨=u0˙+(px+qy+rz)p(p2+q2+r2)x+(q˙zz˙y)
y¨=v0˙+(px+qy+rz)q(p2+q2+r2)y+(z˙xp˙z)

Formule riassuntive di Cinematica dei moti rigidi

velocità

Se P è un punto di un corpo rigido e se x,y e z sono le coordinate di questo punto rispetto agli assi O x y z solidali con il corpo, le componenti della velocità assoluta di P sugli assi mobili xm ym zm sono date proiettando la formula fondamentale:

vp=v0(OP)

Cinematica del punto nel moto relativo

Teorema di Coriolis

Consideriamo un punto P in moto nello spazio, e supponiamo che il moto del punto sia individuato dalla conoscenza delle:

x=x(t)
y=y(t)
z=z(t)

rispetto ad una terna mobile di moto più generale (traslazione e rotazione). Il problema che ora ci proponiamo è quello di determinare le velocità e le accelerazioni del punto P rispetto ad un sistema di assi fissi dalla conoscenza delle velocità e delle accelerazioni rispetto agli assi mobili. La risoluzione di questo problema richiede quindi la conoscenza delle seguenti grandezze:

1-Parametri del moto della terna mobile.
2-Parametri del moto del punto P rispetto alla terna mobile.

Velocità assoluta

O,x,y,z è il sistema di assi mobili ed il suo moto è individuato dalle componenti della velocità di traslazione uo, vo, wo del punto O rispetto agli assi stessi, e dal vettore rotazione Ω¯ diretto come l'asse istantaneo di rotazione e definito dalle sue tre componenti rispetto agli assi mobili p, q, r.

Se Of è l'origine degli assi fissi avremo:

𝐎𝐟𝐏¯=𝐎𝐟𝐎¯+𝐎𝐏¯

La velocità assoluta è data da:

Accelerazione assoluta