Equilibrio spaziale tra le città

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Le domande a cui questa lezione vuole dare risposta sono le seguenti:

  1. Perché ci sono città grandi e città piccole? In altri termini, come si spiega la loro eterogeneità quanto a dimensione?
  2. Qual è l'influenza di fattori esterni come clima, paesaggio, ecc. nella dimensione delle città?

Zipf's Law

Si supponga di ordinare n città in modo decrescente rispetto alla dimensione size. Sia poi l'ordine sulla lista della città i-esima ranki, cioè rank1=1,rank2=2 e così via. La distribuzione segue la regola rank-size se:

ln(ranki)=lnqmln(sizei)con q,m. La Legge di Zipf's stabilisce che il valore di m è empiricamente molto vicino a 1.

Le "amenities"

Il modello che andiamo a illustrare intende spiegare come le amenità (caratteristiche del paesaggio, attrattive, clima, ecc.) sarebbero la causa dell'eterogeneità delle città, al punto che anche in una situazione di equilibrio tali differenze persistono.

Sia U(C,a) la funzione di utilità dell'abitante, con variabili C bene di consumo generico (al netto della spese, ecc.) e a le amenità del luogo. In una situazione di equilibrio tutte le città presentano lo stesso livello di utilità, poniamo u. Vale pertanto U(C,a)=u. Innanzitutto vediamo come varia la quantità del bene consumata al variare delle amenità, cioè ci chiediamo se una città con una presenza maggiore di amenità comporta un consumo del bene C maggiore o minore rispetto alla città più povera di amenità. Consideriamo allora il differenziale totale[1] della funzione di utilità dU(C,a)=UCdC+Uada e fissiamo l'incremento di U(C,a) a zero, in quanto l'utilità deve sempre essere pari a u per mantenere l'equilibrio. Si ha allora 0=UCdc+UadaUCdc=Uadadcda=U/aU/CL'equazione ci mostra che l'incremento del bene di consumo con un incremento delle amenità è negativo, cioè in una città ricca di amenità si consumano meno beni.

Domanda

Per illustrare il modello, consideriamo dapprima il consumo e prendiamo come esempio una funzione di utilità Cobb-Douglas così definita: U(C,H,θ)=θHαC1α , dove H è la quantità di "casa", rH è l'affitto unitario del bene "casa", C è il bene di consumo definito come ciò che resta del reddito dopo aver pagato i costi relativi all'abitazione: C=WrHH. Infine θ è un parametro reale che indica l'influenza complessiva delle amenità, e α rappresenta la percentuale di spesa del bene C o della casa H sul reddito W. Esplicitando C in questo modo si ottiene una funzione di utilità espressa nella sola variabile H: U(H,θ)=θHα(WrHH)1α

Il problema ora consiste nella massimizzazione dell'utilità dell'abitante maxHU(H,θ). Essendo una Cobb-Douglas, dunque con degli esponenti, conviene trasformarla in logaritmi[2] ottenendo così:U(H,θ)=lnθ+(1α)ln(WrHH)+αlnH

Si ha allora:

UH=01αWrHHrH+αH=01αWrHHrH=αH(1α)rH=WαHrHαrHαrH+αrH=WαHrHH=Wα da cui finalmente il valore ottimo di H:H=WαrHSiccome C=WrHH, si ha che WrHWαrH=WWα e da ciò il valore d'equilibrio di C è ovviamente C=W(1α)

Abbiamo premesso che u è il valore di utilità di equilibrio per tutte le città. Di conseguenza l'utilità indiretta V(W,rH,θ)[3] è pari aV(W,rH,θ)=θ[W(1α)]1α(αrHW)α=uW1α(1α)1αααrHαWα=u , da cui si ottiene la condizione di ottimo dell'utilità del consumo:θW(1α)1αααrHα=u

Supponiamo ora di prendere una variabile A che rappresenta delle amenità in "qualche modo" correlate con il salario, l'affitto e il livello globale di amenità θ. Come prima, passiamo al logaritmo e trasformiamo così la funzione di utilità in lnθ+lnWαlnrH+(1α)ln(1α)+αlnα. Vediamo ora cosa succede derivando per A e mantenendo l'ottimalità, dunque lnUA=0 si halnUA=0lnθA+lnWAαlnrHA+(1α)ln(1α)A+αlnαA=0lnθA=αlnrHAlnWA

L'equazione sopra ci dice che la variazione complessiva del livello di amenità è dato dal prodotto della percentuale sul reddito destinata alla casa con l'impatto delle amenità sul prezzo della casa, "disturbato" dall'impatto che le amenità hanno sul salario.

Produzione del bene di consumo

Siano:

  1. A il parametro che indica la produttività della città;
  2. n il numero dei lavoratori;
  3. k il capitale mobile;
  4. z il capitale immobile della singola azienda;
  5. W è il salario unitario, e il prezzo unitario per il capitale k è 1.

Si abbia poi, come esempio, la funzione di ricavo Anβkγz1βγ, che ha rendimenti di scala costanti[4]. Perciò la funzione di profitto è Anβkγz1βγWnkz. Massimizziamo ora il profitto del produttore. Le variabili in gioco sono n, cioè quanti lavoratori possono essere occupati, e k, cioè il capitale mobile impiegabile. Il problema è dunquemaxn,kAnakbz1abWnkz e le relative condizioni del primo ordine {nAnakbz1abWnkz=0βAnβ1kγz1βγ=WnAnakbz1abWnkz=0γAnβkγ1z1βγ=1.

Si tratta allora di risolvere il sistema che segue per trovare la domanda di lavoro da parte dei produttori:

{W=βAnβ1kγz1βγ=βAnβ1z1βγ(γAnβz1βγ)γ1γ=βγγ1γA(1γ)+γ1γn(β1)(1γ)+βγ1γz(1γ)(1βγ)+γ(1βγ)1γ=βγγ1γA11γn1βγ1γz1βγ1γ1=γAnβkγ1z1βγk=(γAnβz1βγ)1γ1=(γAnβz1βγ)11γ che porta al risultato conclusivo della domanda di lavoro W=βγγ1γA11γ(zn)1βγ1γ

Questo risultato è utile esprimerlo anche in termini aggregati. Considerando che z=ZQ e n=NQ, con Q il numero totale delle aziende in città, si ha W=βγγ1γA11γ(ZN)1βγ1γ

Produzione delle case

Consideriamo ora le scelte ottime di produzione nel settore delle case. Supponiamo, per ipotesi, che le case abbiano una funzione di produzione che sia H=hL, cioè la quantità di terrà per la densità costruttiva h. Prescindiamo da ogni forma della città (circolare, lineare, ecc.) e consideriamo soltanto che la terra è un bene scarso in quantità finita L¯, e ciò comporta in una società di mercato l'insorgenza di un rendita della terra pL. Indichiamo poi la variabile prezzo delle case come pH. Sia infine la funzione di costo di produzione delle case c(h)=chδ,δ>1.

Dobbiamo ora massimizzare la funzione di profitto dei costruttori, dunque risolvere il seguente problema :maxH,h,LpHHc(h)LpLL=maxh,LpH(hL)chδLpLL{πh=0L(phδchδ1)=0πh=0pHhchδpL=0

Risolviamo la prima equazione del sistema: pH=δchδ1pHcδ=hδ1h=(pHcδ)1δ1

Risolviamo ora la seconda con il valore di h trovato: pL=ph(pHcδ)1δ1c(pHcδ)δδ1=pHδ1+1δ1c1δ1δ1δ1pHδδ1cδ1δδ1δδδ1=pHδδ1c1δ1δ1δ1pHδδ1c1δ1δδδ1=pHδδ1c1δ1(δ1δ1δδδ1). Possiamo semplificare ulteriormente questa espressione considerando che δδδ1δ=δ1δ1[5], e scrivere dunque: [pHδδ1δδδ1δpHδδ1δδδ1]c1δ1=c1δ1(pHδ)δδ1(δ1) , e tale è il prezzo di equilibrio della terra derivato da pH, perciò:pL=c1δ1(pHδ)δδ1(δ1)

Per trovare il valore d'equilibrio di pH, dobbiamo porre in eguaglianza domanda e offerta. In questo modello si ipotizza che l'affitto sia proporzionale al prezzo della casa, dunque rH=μpH,μ[0,1]. La domanda aggregata di abitazioni è NH, mentre l'offerta è hL¯, da cui l'equazione NH=(pHcδ)1δ1L¯NWαμpH=(pHcδ)1δ1L¯ . Risolviamola ora per pH: NWαμ=pH(pHcδ)1δ1L¯=pHδ1+1δ1(cδ)1δ1L¯=pHδδ1(cδ)1δ1L¯pHδδ1=NWαL¯μ(cδ)1δ1pH=(NWαL¯μ)δ1δ(cδ)1δ11δδ da cui si deriva finalmente il valore del prezzo d'equilibrio delle case: pH=(cδ)1δ(NWαL¯μ)δ1δ

Completiamo l'equazione del prezzo d'equilibrio della terra con il valore di pH appena trovato: pL=c1δ1[(cδ)1δ(NWαL¯μ)δ1δδ1]δδ1(δ1)=c1δ1(cδ)1δ1NWαL¯μδδδ1(δ1)=cNWαL¯μδ1δ+δ1δ1δ1δδ1=cNWαL¯μδδδ1δ1 , da cui segue immediatamente chepL=cNWαL¯μ(δ1δ)

Equilibrio generale

A questo punto abbiamo tutti i dati per poter determinare l'equilibrio economico generale nella città. Per farlo occorre soddisfare la massimizzazione dell'utilità del consumo, quella della produzione del bene generico e quella delle case, risolvendo il seguente sistema:{θW(1α)1αααrHα=uθW(1α)1ααα(μpH)α=uβγγ1γA11γ(Z¯N)1βγ1γ=WpH=(cδ)1δ(NWαL¯μ)δ1δ

Note

  1. Il differenziale totale mette in evidenza "il contributo" delle variabili di una funzione nell'incrementarla.
  2. È più facile derivare un polinomio che un prodotto di potenze.
  3. Che ricordiamo non è altro che U(𝐱*), dove 𝐱* è il paniere ottimo che risolve il problema di massimizzazione dell'utilità.
  4. Infatti A(λn)β(λk)γ(λz)1βγ)=A(λβnβλγkγλ1βγz1βγ)=λβ+γ+1βγnβkγz1βγ=λnβkγz1βγ.
  5. Infatti: δδδ1δ=δδ+δ1δ1=δ1δ1 .