Funzioni sviluppate con transistori

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Template:Risorsa Nel campo della progettazione analogica assumono un ruolo importante una serie di semplici circuiti a transistore indicati rispettivamente come:

Funzione d'inversione del segno logico

Funzione di ripetizione di un segnale su bassa impedenza

Funzione d'inversione di fase di un segnale di bassa frequenza


Il circuito invertitore di segno

Un circuito invertitore di segno è un dispositivo a transistore in grado di trasformare, ad esempio, un comando logico (da livello 0 a livello +5 V) in un comando logico ( da livello +5 V a livello 0 ) [1].

Questo dispositivo è caratterizzato dalla struttura circuitale di figura 1 nella quale sul collettore è inserito il carico costituito da R3:


figura 1

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Il comportamento del circuito è il seguente:

  • quando il livello all’ingresso (punti 1 e 2) è 0 Tr non conduce ed il livello in uscita (punti 3 e 4) è +5 V
  • quando il livello all’ingresso (punti 1 e 2) è +5 V Tr conduce ed il livello in uscita (punti 3 e 4) è 0.
  • il livello detto zero ai punti 3 e 4 non è tale dato che dipende dalla Vce(sat) come andremo a calcolare.

Sulla base dello schema elettrico e delle tensioni in gioco procediamo al dimensionamento dei componenti:

Il transistore

Il transistore Tr può essere scelto del tipo BFY56A che ha le seguenti caratteristiche:

  • Vceo=55 V

Osservazione: Vceo è nettamente superiore alla tensione di 5 V che alimenta il circuito

  • Vce(sat)=0.05 V tipici per Icmax=10 mA

Osservazione: Essendo Vce(sat) tipico a 0.05 V si potrà contare su di un livello “zero” d’uscita molto basso

  • P=0.8 W potenza dissipabile a temperatura ambiente di 25 °c.

Osservazione: Essendo P superiore al prodotto Vce(sat)Ic=0.050.01=0.0005 W il transistore lavora in condizioni termiche ottimali.

  • hFE=50 guadagno di corrente minimo

Osservazione: Essendo hFE=Ic/Ib per Ic=10 mA sarà Ib=10 mA/50=0.2 mA valore almeno da raddoppiare, per sicurezza, per portare il transistore in saturazione (Ib=0.4 mA)

  • Vbe=0.7 V tensione di funzionamento della base del transistore

Osservazione: del valore della Vbe si deve tenere conto in sede di dimensionamento di R1.

I componenti circuitali

Il resistore R1, che limita la corrente di base, deve essere dimensionato come segue:

Al generatore Gc, che fornisce una tensione di 5 V, è richiesta una corrente di 0.4 mA ; pertanto sarà

R1=(5Vbe)/0.4 mA=10750 Ω ( arrotondato a 10000 Ω)

Il resistore R2, che in assenza del comando tiene la base a livello di tensione zero, deve essere dimensionato come segue:

Essendo Ib=0.4 mA, accettando una riduzione di Ib di circa il 2%, potrà essere

R2=Vbe/(Ib2/100)=87500 Ω (arrotondato a 82000 Ω)

Il resistore R3, che limita la corrente di collettore a 10 mA, deve essere dimensionato come segue:

R3=5 V/0.01=500 Ω (arrotondato a 470 Ω)

Da un rapido calcolo sulla dissipazione delle resistenze del circuito risulta sempre:

P<0.25 W

Misure di laboratorio

Una serie di misure può essere fatta sul circuito di figura 1 con livello di +5 V applicato all’ingresso; i dati indicativi di tensione, misurabili con un voltmetro in c.c. a 100 kΩ/volt, sono riportati in figura 2.

figura 2

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I valori delle tensioni riportati nella figura sono quelli ottenuti a calcolo; i rilievi strumentali evidenzieranno valori sensibilmente diversi a causa, sia delle approssimazioni fatte in sede di dimensionamento dei componenti, sia delle tolleranze sui parametri di Tr che sono indicate dal costruttore o come tipiche, massime, o minime. Si può pertanto scrivere: valori misurati +/10% (valori calcolati)

Il circuito ripetitore

Il circuito ripetitore a transistore è un dispositivo analogico in grado di trasferire su bassa impedenza un segnale generato su alta impedenza.

Lo schema del circuito è riportato in figura 3 e successivamente commentato.


figura 3

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Questo circuito, a differenza di tutti i circuiti illustrati in precedenza, non ha il transistore Tr in saturazione ma in regime di linearità a seguito del dimensionamento dei componenti:

  • il partitore resistivo R1 ; R2 , polarizza la base di Tr ad un livello di tensione continua che subordina la corrente di collettore di Tr
  • il resistore R3 , limita la corrente di emettitore di Tr

Questa configurazione porta ad alcune particolarità utili al nostro scopo: il resistore R3 conferisce una resistenza d’ingresso di Tr dell’ordine di RihfeR3 dove hfe è il guadagno di Tr in corrente alternata

  • la corrente in R3 conferisce una resistenza Re all’emettitore pari a :

Re27/Ie (dove il valore 27 è un coefficiente d’approssimazione e Ie la corrente di emettitore espressa in mA )

  • se R3 è molto maggiore di Re la resistenza d’uscita Ru è data da:

Ru=Re27/Ie


L’ingresso del circuito è corredato dal condensatore C1 allo scopo di evitare che il generatore dei segnali, da applicare ai punti (1 e 2), possa alterare il livello della tensione continua dovuto al partitore R1 ; R2.

L’uscita del circuito è corredata dal condensatore C2 allo scopo, sia di evitare che un eventuale corto circuito ai punti (3 e 4) possa distruggere Tr, sia di ottenere all’uscita un segnale a valor medio zero.

Il funzionamento del circuito è il seguente: ad ogni incremento della tensione del segnale applicato alla base si ha un corrispondente incremento di Ib e di conseguenza di Ie che provoca a sua volta un incremento di tensione ai capi di R3 ; il segnale d’ingresso viene “ripetuto” all’uscita su bassa impedenza.

Dimensionamento del ripetitore

Sulla base dello schema elettrico e delle tensioni in gioco procediamo al dimensionamento dei componenti nell’ipotesi che il segnale d’ingresso abbia una frequenza dell’ordine di 1000 Hz, la corrente nel transistore sia di Ic=1 mA e che Vce=7.5 V [2]:

Il transistore

Il transistore Tr può essere scelto del tipo BFR17 che ha le seguenti caratteristiche:

  • Vceo=60 V

Osservazione: Vceo è nettamente superiore alla tensione di 15 V che alimenta il circuito


  • Vce(sat)=0.35 Vmax


  • P=0.36 W potenza dissipabile a temperatura ambiente di 25 °c

Osservazione: In condizioni statiche essendo P superiore al prodotto VceIc=7.5 V1 mA=0.0075 W il transistore lavora in condizioni ottimali.


  • hfe=530 guadagno di corrente tipico per Ic=1 mA alla frequenza di 1000 Hz

Osservazione: Con questo valore di hfe la resistenza d’ingresso di Tr sarà pari a Ri530R3


  • Vbe=0.7 V tensione di funzionamento della base del transistore

Osservazione: del valore della Vbe si deve tenere conto in sede di dimensionamento di R3

I componenti circuitali

Il partitore R1 ; R2 , che determina il punto di lavoro di Tr in zona lineare, deve essere dimensionato come segue:

Per avere la massima dinamica del segnale in uscita è necessario che la tensione continua su R3 sia circa la metà della tensione di alimentazione:

V(R3)=15 V/2=7.5 V

pertanto sulla base di Tr si dovrà avere una tensione pari a:

V(base)=7.5+Vbe=8.2 V

ottenibile con un partitore resistivo che soddisfi la relazione

(R1+R2)/15 V=R2/8.2 V

posto R2=220000 Ω si ha

R1=182439 Ω (arrotondata in 180000 Ω)

Il resistore R3 , che limita la corrente di emettitore a riposo ad 1 mA , deve essere dimensionato come segue:

R3=7.5 V/0.001=7500 Ω ( arrotondata a 6800 Ω)

Una valutazione complessiva della resistenza d’ingresso del circuito deve essere fatta come segue:

Il valore di Ri è dato dal parallelo dei valori di R1 ; R2 ;hfeR3

Ri(1(1/R1)+(1/R2)+[1/(hfeR3)])

circa 100000 Ω

Una valutazione della resistenza d’uscita del circuito deve essere fatta come segue:

Il valore di Ru è dato dal rapporto

Ru27/Ie=27/1 mA=27 Ω.

Una valutazione dei valori di C1 e C2 deve essere fatta come segue:

per evitare che le reattanze di C1 e C2 , rispettivamente Xc1 e Xc2 , provochino tagli in ampiezza dei segnali, sia all’ingresso che all’uscita, è ragionevole assumere questi valori dell’ordine di 1/100 delle resistenze alle quali sono collegati quindi:

Xc1Ri/100 da cui

C1=1/6.28f(Ri/100)=1/6.281000(1000)=0.15 μF


Xc2Ru/100 da cui

C2=1/6.28f(Ru/100)=1/6.281000(0.27)=600 μF

Una valutazione della tensione massima del segnale applicabile deve essere fatta come segue: Essendo l’emettitore di Tr polarizzato a 7.5 V, l’escursione del segnale attorno a questo valore non deve portare mai il transistore in saturazione; pertanto, essendo

Vbe(sat)=0.35 V

l’escursione della tensione di emettitore verso il livello più elevato dovrà essere di

escursione = 7.5 V0.35 V=7.15 V arrotondato per prudenza a 6.5 V.

Di altrettanto potrà scendere la tensione d’emettitore in corrispondenza dei valori minimi; cioè da

tensione minima d’emettitore = 7.5 V a 7.5 V6.5 V=1 V.

Complessivamente un’escursione totale di +/6.5 V pari ad una tensione di circa 4.6 Veff.

Da un rapido calcolo sulla dissipazione delle resistenze del circuito risulta sempre:

P<0.25 W


Le misure di laboratorio

Una serie di misure può essere fatta sul circuito di figura 3 con una tensione sinusoidale di ampiezza 3.56 Veff. a 1000 Hz applicata all’ingresso; i dati indicativi dei livelli dei segnali sono misurabili con un oscilloscopio disposto in c.c. così come riportato in figura 4:

figura 4

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I valori delle tensioni riportati nella figura sono quelli ottenuti a calcolo; i rilievi strumentali evidenzieranno valori sensibilmente diversi a causa, sia delle approssimazioni fatte in sede di dimensionamento dei componenti, sia delle tolleranze sui parametri di Tr che sono indicate dal costruttore o come tipiche, massime, o minime. Si può pertanto scrivere:

valori misurati +/10% (valori calcolati)


Il circuito invertitore di fase

Il circuito invertitore di fase è un dispositivo analogico in grado di invertire di 180° un segnale applicato al suo ingresso.

Lo schema del circuito è riportato in figura 5 e successivamente commentato.

figura 5

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Questo circuito è simile a quello illustrato per il ripetitore salvo la presenza del resistore R4 sul collettore di Tr; le funzioni svolte dalle resistenze sono:

  • partitore resistivo R1 ; R2 che polarizza la base di Tr ad un livello di tensione continua che

subordina la corrente di collettore di Tr

  • resistore R3 limita la corrente di emettitore di Tr
  • resistore R4 trasforma la corrente di collettore nella tensione d’uscita

i resistori R3 ; R4 devono avere lo stesso valore se si vuole che la tensione d’uscita (punti 3 e 4) abbia la stessa ampiezza della tensione applicata all’ingresso (punti 1 e 2)

L’ingresso del circuito è corredato dal condensatore C1 allo scopo di evitare che il generatore dei segnali, da applicare ai punti (1 e 2), possa alterare il livello della tensione continua dovuto al partitore R1 ; R2.

L’uscita del circuito è corredata dal condensatore C2 allo scopo di prelevare il segnale invertito a valor medio zero.

Il funzionamento del circuito

Il funzionamento del circuito è il seguente: ad ogni incremento della tensione del segnale applicato alla base si ha un corrispondente incremento di Ib e di conseguenza di Ic che provoca a sua volta un decremento di tensione tra R4 e massa; viceversa, quando il segnale applicato alla base decrementa, si ha un corrispondente decremento di Ib e di conseguenza di Ic che provoca un incremento di tensione tra R4 e massa, cosi che il segnale d’ingresso viene reso sfasato di 180° all’uscita.

Dimensionamento del circuito

Sulla base dello schema elettrico e delle tensioni in gioco, procediamo al dimensionamento dei componenti nell’ipotesi che il segnale d’ingresso abbia una frequenza dell’ordine di 1000 Hz ed una ampiezza non superiore a 6 Vpp:

Il transistore

Il transistore Tr può essere del tipo BFR17, già impiegato in precedenza, ed ha le seguenti caratteristiche:

  • Vceo=60 V


  • P=0.36 W potenza dissipabile a temperatura ambiente di 25 °c


  • hfe=530 guadagno di corrente tipico per Ic=1 mA alla frequenza di 1000 Hz


  • hoe=20 μ mho conduttanza d’uscita su collettore


  • Vce(sat)=0.35 V


  • Vbe=0.7 V tensione di funzionamento della base del transistore


I componenti circuitali

Il partitore R1 ; R2, che determina il punto di lavoro di Tr in zona lineare, deve essere dimensionato come segue:

Per avere la massima dinamica del segnale in uscita, senza distorsioni, è necessario che la tensione continua su R3 sia circa 1/4 [3] della tensione di alimentazione

V(R3)=[15 VVce(sat)]/4=(150,35)/4=3.6 V

pertanto sulla base di Tr si dovrà avere una tensione pari a

tensione sulla base = 3.6 V+Vbe=4.3 V

ottenibile con un partitore resistivo che soddisfi la relazione

(R1+R2)/15 V=R2/4.3 V

posto R2=100000 Ω si ha

R1=248000 Ω (arrotondata in 220000 Ω )

Il resistore R3, che limita la corrente di emettitore a riposo ad 1 mA, deve essere dimensionato come segue:

R3=3.6 V/0.001 A=3600 Ω

Il resistore R4 deve essere uguale ad R3:

R4=3600 Ω


Una valutazione complessiva della resistenza d’ingresso del circuito deve essere fatta come segue:

Il valore di Ri è dato dal parallelo dei valori di R1 ; R2 ; hfeR3

Ri(1(1/R1)+(1/R2)+[1/(hfeR3)])

Ri 68000 Ω.

Una valutazione della resistenza d’uscita del circuito deve essere fatta come segue:

Il valore di Ru è dato dal parallelo della resistenza di collettore Rc e della resistenza di carico R4; il valore di Rc , per transistore con emettitore a massa, è dato da:

Rc1/hoe dove hoe è la conduttanza d’uscita su collettore per emettitore a massa, quindi:

Rc1/hoe=1/20 μ mho=50000 Ω

essendo R4=3600 Ω, si avrebbe:

Ru(1(1/Rc+1/R4)) =(1(1/50000+1/3600)) 3360 Ω

Poiché però l’emettitore di Tr non è a massa, ma polarizzato con R3, il valore di Rc è di gran lunga superiore a 50000 Ω per cui si può considerare il valore di Ru pari al valore della sola resistenza di carico R4 ; Ru=3600 Ω.

Una valutazione dei valori di C1 e C2 deve essere fatta ponendo come segue:

per evitare che le reattanze di C1 e C2, rispettivamente Xc1 e Xc2, provochino tagli in ampiezza dei segnali, sia all’ingresso che all’uscita, è ragionevole assumere questi valori dell’ordine di 1/100 delle resistenze alle quali sono collegati quindi:

Xc1=Ri/100 da cui

C1=1/6.28f(Ri/100)=1/6.281000(680)0.22 μF

Xc2=Ru/100 da cui

C2=1/6.28f(Ru/100)=1/6.281000(36)4.7 μF


Una valutazione della tensione massima del segnale applicabile deve essere fatta come segue:

Essendo la tensione di riposo ai capi di R3 e R4 pari a 3.6 V, la dinamica di escursione del segnale attorno a questo valore non può che essere altrettanto, dell’ordine di

variazione massima del segnale = 23.6 V=7.2 Vpp

arrotondata prudenzialmente in 7 Vpp [4]

Il guadagno di tensione del circuito, essendo espresso dal rapporto GR4/(R3+Re) è sensibilmente inferiore ad uno.

Da un rapido calcolo sulla dissipazione delle resistenze del circuito risulta sempre: P<0.25 W

Le misure di laboratorio

Una serie di misure può essere fatta sul circuito di figura 5 con una tensione sinusoidale di ampiezza 2.8 Vp. a 1000 Hz applicata all’ingresso; i dati indicativi dei livelli dei segnali sono misurabili con un oscilloscopio disposto in c.c. così come riportato in figura 6:

figura 6

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I valori delle tensioni riportati nella figura sono quelli ottenuti a calcolo; i rilievi strumentali evidenzieranno valori sensibilmente diversi a causa, sia delle approssimazioni fatte in sede di dimensionamento dei componenti, sia delle tolleranze sui parametri di Tr che sono indicate dal costruttore o come tipiche, massime, o minime.

Si può pertanto scrivere:

valori misurati +/10% (valori calcolati)

Note

  1. Una trasformazione di questo tipo può essere richiesta per il comando di un commutatore analogico di segnali
  2. Il valore della corrente Ic e della Vce sono stabiliti, di volta in volta, in base alle potenze richieste all'uscita del ripetitore
  3. Dato che il valore di picco della tensione d'ingresso non potrà essere superiore a 3 Vp questo rapporto garantisce che in regime dinamico il transistore non sfiori la saturazione (si veda figura 6).
  4. . Il valore calcolato garantisce che al circuito possa essere applicata, senza distorsione, un tensione di 6 Vpp.