Le Equazioni Frazionarie e Letterali (superiori)

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Equazioni di grado superiore al primo riducibili al primo grado

In uno dei capitoli precedenti abbiamo affrontato le equazioni di primo grado. Adesso consideriamo le equazioni di grado superiore al primo che possono essere ricondotte ad equazioni di primo grado, utilizzando la legge di annullamento del prodotto.


ESEMPIO 1. Risolvere x24=0.

Il polinomio al primo membro può essere scomposto in fattori: (x2)(x+2)=0. Per la legge di annullamento, il prodotto dei due binomi si annulla se x2=0 oppure se x+2=0. Di conseguenza si avranno le soluzioni: x=2 e x=2.


In generale, se si ha un'equazione di grado n scritta in forma normale P(x)=0 e se il polinomio P(x) è fattorizzabile nel prodotto di n fattori di primo grado:

(xa1)(xa2)(xa3)(xan1)(xan)=0

applicando la legge di annullamento del prodotto, le soluzioni dell'equazione si ottengono determinando le soluzioni delle singole n equazioni di primo grado, cioè risolvendo:

xa1=0xa2=0xa3=0xan1=0xan=0.

Pertanto l'insieme delle soluzioni dell'equazione data sarà: I.S.={a1a2a3an1an}.


ESEMPIO 2. Risolvere x2x2=0.

Scomponendo in fattori il polinomio al primo membro, ricercando quei due numeri la cui somma è pari a 1 e il cui prodotto è pari a 2, si ha: (x+1)(x2)=0. Utilizzando la legge di annullamento del prodotto, si ottiene il seguente insieme di soluzioni: I.S.={12}.

ESEMPIO 3. Risolvere x45x2+4=0.

Scomponendo in fattori il polinomio al primo membro, utilizzando la regola della scomposizione del particolare trinomio di secondo grado, si ottiene: (x21)(x24)=0. Scomponendo ulteriormente in fattori si ha:

(x1)(x+1)(x2)(x+2)=0.

Per la legge di annullamento del prodotto è necessario risolvere le equazioni:

x1=0x=1,x+1=0x=1,x2=0x=2,x+2=0x=2.

L'insieme delle soluzioni: I.S.={+11+22}.


Equazioni numeriche frazionarie

Affrontiamo ora le equazioni in cui l'incognita compare anche al denominatore.

DEFINIZIONE 1. Un'equazione in cui l'incognita compare al denominatore si chiama frazionaria o fratta.


ESEMPIO 4. Risolvere 3x21+x=3xx2.

Questa equazione si differenzia da quelle affrontate in precedenza per il fatto che l'incognita compare anche al denominatore. Riflettendo sulla richiesta del problema, possiamo senz'altro affermare che, se esiste il valore che rende la frazione al primo membro uguale alla frazione al secondo membro, esso non deve annullare nessuno dei due denominatori, poiché in questo caso renderebbe priva di significato la scrittura, in quanto frazioni con denominatore 0 sono prive di significato.

Per risolvere un'equazione frazionaria, prima di tutto dobbiamo renderla nella forma F(x)G(x)=0.

  1. Determiniamo il mcm dei denominatori, mcm=(1+x)(x2). Osserviamo che per x=1 oppure per x=2 le frazioni perdono di significato, in quanto si annulla il denominatore;
  2. imponiamo le condizioni di esistenza: 1+x0 e x20 cioè C.E.x1x2. La ricerca dei valori che risolvono l'equazione viene ristretta all'insieme 𝒟={12}, detto dominio dell'equazione o insieme di definizione;
  3. applichiamo il primo principio d'equivalenza trasportando al primo membro la frazione che si trova al secondo membro e riduciamo allo stesso denominatore (mcm)
(3x2)(x2)3x(1+x)(1+x)(x2)=0;
  1. applichiamo il secondo principio di equivalenza moltiplicando ambo i membri per il mcm, certamente diverso da zero per le condizioni poste precedentemente. L'equazione diventa: (3x2)(x2)3x(1+x)=0;
  2. eseguiamo le moltiplicazioni e sommiamo i monomi simili per portare l'equazione alla forma canonica: 3x26x2x+43x3x2=011x=4;
  3. dividiamo ambo i membri per 11, per il secondo principio di equivalenza si ha: x=411;
  4. confrontiamo il valore trovato con le C.E.: in questo caso la soluzione appartiene al dominio 𝒟, quindi possiamo concludere che è accettabile. L'insieme soluzione è: I.S.={411}.

ESEMPIO 5. Risolvere x2+x3x2x=152x.

  1. Determiniamo il mcm dei denominatori. Per fare questo dobbiamo prima scomporli in fattori. Riscriviamo: x2+x3x(x1)=152x con mcm=2x(x1);
  2. condizioni di esistenza:
x102x0,

cioè x1x0. Il dominio è 𝒟={10};

  1. trasportiamo al primo membro ed uguagliamo a zero
x2+x3x(x1)1+52x=0

e riduciamo allo stesso denominatore (mcm) ambo i membri

2x2+2x62x2+2x+5x52x(x1)=0;
  1. applichiamo il secondo principio di equivalenza moltiplicando ambo i membri per il mcm, certamente diverso da zero per le condizioni poste in precedenza. L'equazione diventa: 2x2+2x62x2+2x+5x5=0;
  2. riduciamo i monomi simili per portare l'equazione alla forma canonica: 9x=11;
  3. dividiamo ambo i membri per 9, otteniamo: x=119;
  4. confrontando con le C.E., la soluzione appartiene all'insieme 𝒟, dunque è accettabile e l'insieme soluzione è: I.S.={119}.

Equazioni letterali

Equazioni con un solo parametro

Quando si risolvono problemi, ci si ritrova a dover tradurre nel linguaggio simbolico delle proposizioni del tipo: << Un lato di un triangolo scaleno ha lunghezza pari a k volte la lunghezza dell'altro e la loro somma è pari a 2k>>. Poiché la lunghezza del lato del triangolo non è nota, ad essa si attribuisce il valore incognito x e quindi la proposizione viene tradotta dalla seguente equazione: x+kx=2k.

È possibile notare che i coefficienti dell'equazione non sono solamente numerici, ma contengono una lettera dell'alfabeto diversa dall'incognita. Qual è il ruolo della lettera k? Essa prende il nome di parametro ed è una costante che rappresenta dei numeri fissi, quindi, può assumere dei valori prefissati. Ogni volta che viene fissato un valore di k, l'equazione precedente assume una diversa forma. Infatti si ha:

Valore di k Equazione corrispondente
0 x=0
2 x+2x=4
12 x12x=1

Si può quindi dedurre che il parametro diventa una costante, all'interno dell'equazione nell'incognita x, ogni volta che se ne sceglie il valore.

Si supponga che il parametro k assuma valori all'interno dell'insieme dei numeri reali. Lo scopo è quello di risolvere l'equazione, facendo attenzione a rispettare le condizioni che permettono l'uso dei principi d'equivalenza e che permettono di ridurla in forma normale.

Riprendiamo l'equazione x+kx=2k, raccogliamo a fattore comune la x si ha:

(k+1)x=2k.

Per determinare la soluzione di questa equazione di primo grado, è necessario utilizzare il secondo principio d'equivalenza e dividere ambo i membri per il coefficiente k+1. Si ricordi però che il secondo principio ci permette di moltiplicare o dividere i due membri dell'equazione per una stessa espressione, purché questa sia diversa da zero. Per questa ragione, nella risoluzione dell'equazione (k+1)x=2k è necessario distinguere i due casi:

  • Se k+10, cioè se k1, è possibile dividere per k+1 e si ha x=2kk+1;
  • Se k+1=0, cioè se k=1, sostituendo tale valore all'equazione si ottiene l'equazione (1+1)x=2(1), cioè 0x=2 che risulta impossibile.

Riassumendo si ha:

x+kx=2k con k
Condizioni sul parametro Soluzione Equazione
k=1 nessuna impossibile
k1 x=2kk+1 determinata

Ritorniamo ora al problema sul triangolo, spesso nell'enunciato del problema sono presenti delle limitazioni implicite che bisogna trovare. Infatti, dovendo essere x un lato del triangolo esso sarà un numero reale positivo. Di conseguenza, dovendo essere l'altro lato uguale a k volte x, il valore di k deve necessariamente essere anch'esso positivo, ovvero k>0. Di conseguenza il parametro k non può mai assumere il valore 1 e quindi il problema geometrico ammette sempre una soluzione.

Questa analisi effettuata sui valori che può assumere il parametro k, prende il nome di discussione dell'equazione.

PROCEDURA 1. Stabilire quando una equazione è determinata, indeterminata, impossibile.

In generale, data l'equazione ax+b=0 si ha ax=b e quindi:

  1. Se a0, l'equazione è determinata e ammette l'unica soluzione x=ba;
  2. Se a=0 e b0, l'equazione è impossibile;
  3. Se a=0 e b=0, l'equazione è soddisfatta da tutti i valori reali di x, ovvero è indeterminata.

ESEMPIO 6. Risolvere e discutere 1+x+m=(x+1)2x(x+m).

Dopo aver fatto i calcoli si ottiene l'equazione (m1)x=m e quindi si ha:

  • Se m10, cioè se m1, è possibile dividere ambo i membri per m1 e si ottiene l'unica soluzione x=mm1;
  • se m1=0, cioè se m=1, sostituendo nell'equazione il valore 1 si ottiene 0x=1, che risulta impossibile.

ESEMPIO 7. Risolvere e discutere (k+3)x=k+4x(k+1).

Effettuando i prodotti si ottiene l'equazione: (3k+1)x=k e quindi si ha:

  • Se 3k+10, cioè se k13, è possibile dividere ambo i membri per 3k+1 e si ottiene l'unica soluzione x=k3k+1;
  • se k=13, sostituendo questo valore di k nell'equazione si ottiene 0x=13, che risulta un'equazione impossibile.

ESEMPIO 8. Risolvere e discutere a2x=a+1+x.

Portiamo al primo membro tutti i monomi che contengono l'incognita a2xx=a+1. Raccogliamo a fattore comune l'incognita x(a21)=a+1. Scomponendo in fattori si ha l'equazione x(a1)(a+1)=a+1.

I valori di a che annullano il coefficiente dell'incognita sono a=1 e a=1.

  • Se nell'equazione sostituisco a=1, ottengo l'equazione 0x=2 che è impossibile;
  • se sostituisco a=1, ottengo l'equazione 0x=0 che è indeterminata;
  • escludendo i casi a=1 e a=1, che annullano il coefficiente della x, posso applicare il secondo principio di equivalenza delle equazioni e dividere primo e secondo membro per (a+1)(a1), ottenendo x=a+1(a+1)(a1)=1a1.

Ricapitolando: se a=1, allora I.S.=; se a=1, allora I.S.=; se a+1a1, allora I.S.={1a1}.

Equazioni con due parametri

ESEMPIO 9. Risolvere e discutere (b+a)x(b+2)(x+1)=1.

Mettiamo l'equazione in forma canonica: bx+axbxb2x2=1. Raccogliamo a fattore comune l'incognita (a2)x=b+1.

  • Se a2=0 l'equazione è impossibile o indeterminata. In questo caso:
    • Se b+1=0 è indeterminata;
    • Se b+10 è impossibile;
  • Se a20 l'equazione è determinata e la sua soluzione è x=b+1a2.

Riassumendo: se a=2b=1 allora I.S.=; se a=2b1 allora I.S.=; se a2b1 allora I.S.={b+1a2}.

Equazioni con il parametro al denominatore

Esempio: Risolvere e discutere x+a2a11a2a2=xa con a.

Questa equazione è intera, pur presentando termini frazionari. Sappiamo che ogni volta che viene fissato un valore per il parametro, l'equazione assume una forma diversa; la presenza del parametro al denominatore ci obbliga ad escludere dall'insieme dei numeri reali quei valori che annullano il denominatore.

Per a=0a=12 si annullano i denominatori, quindi l'equazione è priva di significato. Per risolvere l'equazione abbiamo bisogno delle condizioni di esistenza C.E.a0 e a12.

Procediamo nella risoluzione, riduciamo allo stesso denominatore ambo i membri dell'equazione: a(x+a)+1a(2a1)=x(2a1)a(2a1). Applichiamo il secondo principio moltiplicando ambo i membri per il mcm, otteniamo: ax+a2+1=2axx che in forma canonica è

x(a1)=a2+1.

Il coefficiente dell'incognita dipende dal valore assegnato al parametro a; procediamo quindi alla discussione:

  • Se a10 cioè a1 possiamo applicare il secondo principio e dividere ambo i membri per il coefficiente a1 ottenendo x=a2+1a1. L'equazione è determinata: I.S.={a2+1a1};
  • Se a1=0 cioè a=1 l'equazione diventa 0x=2. L'equazione è impossibile: I.S.=.

Riassumendo si ha:

x+a2a11a2a2=xa con a.
Condizioni sul parametro Insieme Soluzione Equazione
a=0a=12 priva di significato
a=1 I.S.= impossibile
a0a12a1 I.S.={a2+1a1} determinata

Esempio: Risolvere e discutere axa2+2axa242xa+2=0 con a.

Scomponendo i denominatori troviamo il mcm=a24. Pertanto se a=2 o a=2 il denominatore si annulla e quindi l'equazione è priva di significato. Per poter procedere nella risoluzione poni le C.E.a2a2.

Riducendo allo stesso denominatore: (ax)(a+2)+2ax(2x)(a2)(a+2)(a2)=0.

Applica il secondo principio per eliminare il denominatore e svolgi i calcoli. Arrivi alla forma canonica che è 2(a2)x=a2+4.

Per le C.E. sul parametro, il coefficiente dell'incognita è sempre diverso da zero, pertanto puoi dividere per 2(a2) e ottieni x=a2+42(a2).

Riassumendo si ha:

axa2+2axa242xa+2=0 con a
Condizioni sul parametro Insieme Soluzione Equazione
a=2a=+2 priva di significato
a2a+2 I.S.={a2+42(a2)} determinata

Equazioni frazionarie letterali

Caso in cui il denominatore contiene solo l'incognita

Esempio: Risolvere e discutere x+4a3x=a2x+2a6x con a.

Questa equazione è frazionaria o fratta perché nel denominatore compare l'incognita. Sappiamo che risolvere un'equazione significa determinare i valori che, sostituiti all'incognita, rendono vera l'uguaglianza tra il primo e il secondo membro. Non sappiamo determinare tale valore solamente analizzando l'equazione, ma certamente possiamo dire che non dovrà essere x=0 perché tale valore, annullando i denominatori, rende privi di significato entrambi i membri dell'equazione.

Poniamo allora una condizione sull'incognita: la soluzione è accettabile se x0. Non abbiamo invece nessuna condizione sul parametro.

Procediamo quindi con la riduzione allo stesso denominatore di ambo i membri dell'equazione 2x+8a6x=6ax2x2a6x; eliminiamo il denominatore che per la condizione posta è diverso da zero. Eseguiamo i calcoli al numeratore e otteniamo 4x6ax=10a da cui la forma canonica:

x(3a2)=5a.

Il coefficiente dell'incognita contiene il parametro, quindi procediamo alla discussione:

  1. Se 3a20 cioè a23 possiamo applicare il secondo principio e dividere ambo i membri per il coefficiente 3a2 ottenendo x=5a3a2. L'equazione è determinata: I.S.={5a3a2}. A questo punto dobbiamo ricordare la condizione sull'incognita, cioè x0, quindi la soluzione è accettabile se x=5a3a20a0;
  2. Se 3a2=0 cioè a=23 l'equazione diventa 0x=103, cioè l'equazione è impossibile: I.S.=.

Riassumendo si ha la tabella:

x+4a3x=a2x+2a6x con a
Condizioni
parametro incognita Insieme Soluzione Equazione
x0
a=23 I.S.= impossibile
a23 I.S.={5a3a2} determinata
a23a0 accettabile x=5a3a2

Caso in cui il denominatore contiene sia il parametro che l'incognita

Esempio: Risolvere e discutere 2x+bx+2x+1b1=2x2+b2+1bxx con b.

L'equazione è fratta; il suo denominatore contiene sia l'incognita x che il parametro b. Scomponiamo in fattori i denominatori

2x+bx+2x+1b1=2x2+b2+1x(b1).

Determiniamo le condizioni di esistenza che coinvolgono il parametro C.E.b1 e le condizioni sull'incognita: soluzione accettabile se x0.

Riduciamo allo stesso denominatore ed eliminiamolo in quanto per le condizioni poste è diverso da zero. L'equazione canonica è x(2b1)=b+1.

Il coefficiente dell'incognita contiene il parametro quindi occorre fare la discussione:

  1. Se 2b10 cioè b12 possiamo dividere ambo i membri per 2b1, otteniamo: x=b+12b1. L'equazione è determinata, l'insieme delle soluzioni è I.S.={b+12b1}; la soluzione è accettabile se verifica la condizione di esistenza x0 da cui si ha
x=b+12b10b1,

cioè se

b=1

l'equazione ha una soluzione che non è accettabile, pertanto è impossibile;

  1. Se 2b1=0 cioè b=12 l'equazione diventa 0x=32. L'equazione è impossibile, l'insieme delle soluzioni è vuoto: I.S.=.

La tabella che segue riassume tutti i casi:

2x+bx+2x+1b1=2x2+b2+1bxx con b
Condizioni
parametro incognita Insieme Soluzione Equazione
b=1 priva di significato
b1 x0
b=12b=1 I.S.= impossibile
b1b12 I.S.={b+12b1} determinata
b1b12b1 accettabile x=b+12b1

Equazioni letterali e formule inverse

Le formule di geometria, di matematica finanziaria e di fisica possono essere viste come equazioni letterali. I due principi di equivalenza delle equazioni permettono di ricavare le cosiddette formule inverse, ossia di risolvere un'equazione letterale rispetto a una delle qualsiasi lettere incognite che vi compaiono.


ESEMPIO 10. Area del triangolo A=bh2.

Questa equazione è stata risolta rispetto all'incognita A, ossia se sono note le misure della base b e dell'altezza h è possibile ottenere il valore dell'area A.

È possibile risolvere l'equazione rispetto a un'altra lettera pensata come incognita. Note le misure di A e di b ricaviamo h. Per il primo principio di equivalenza moltiplichiamo per 2 entrambi i membri dell'equazione

A=bh22A=bh

dividiamo entrambi i membri per b ottenendo 2Ab=h. Ora basta invertire primo e secondo membro:

h=2Ab.

ESEMPIO 11. Formula del montante M=C(1+it).

Depositando un capitale C per un periodo di tempo t (in anni), a un tasso di interesse annuo i, si ha diritto al montante M.

Risolviamo l'equazione rispetto al tasso di interesse i, ossia supponiamo di conoscere il capitale depositato C, il montante M ricevuto alla fine del periodo t e ricaviamo il tasso di interesse che ci è stato applicato. Partendo da M=C(1+it), dividiamo primo e secondo membro per C, otteniamo

MC=1+it;

sottraiamo 1 al primo e al secondo membro, otteniamo

MC1=it;

dividiamo primo e secondo membro per t, otteniamo

i=(MC1)ti=1t(MC1)i=MCtC.

ESEMPIO 12. Formula del moto rettilineo uniforme s=s0+vt.

Un corpo in una posizione s0, viaggiando alla velocità costante v, raggiunge dopo un intervallo di tempo t la posizione s.

Calcoliamo v supponendo note le altre misure. Partendo dalla formula s=s0+vt sottraiamo ad ambo i membri s0, otteniamo ss0=vt; dividiamo primo e secondo membro per t, otteniamo

ss0t=v.