Spazi di probabilità

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Spazi di probabilità discreti

Sia

Ω={ω1,ω2,,ωk,}

un insieme discreto, con cardinalità finita o infinita numerabile. In tal caso, si può scegliere come σ-algebra la collezione delle parti

F=2Ω

Un evento è definito come

A=iIA{ωi}, AF

dove gli ωi sono gli eventi elementari e disgiunti:

ωiωj ij)

Allora, la probabilità viene definita come

P(A)=iIAP(ωi)

Per caratterizzare in modo completo uno spazio di probabilità discreto è sufficiente, quindi, calcolare soltanto le probabilità dei singoli elementi di Ω,

P(ωi), i

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Se la probabilità dei singoli eventi non è uniforme, allora il metodo classico introduce un errore.

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Spazi di probabilità continui

Se Ω è un insieme continuo, la sua dimensione |Ω| è infinita non numerabile. In questo caso, l'insieme delle parti F=2Ω è troppo ricco per poter definire una misura di probabilità sul suo contenuto.

Le successioni di insiemi {An}n=1 possono essere

  • decrescenti (rispetto alla relazione di inclusione), cioè
AnAn+1 nlimnAn=n=1An.
  • crescenti, cioè
AxAn+1  nlimnAn=n=1An

Spazio di Borel

Dato lo spazio campione

Ω= (,+)

si consideri l'insieme G, formato da tutti i sottoinsiemi di dati dalla somma finita di intervalli disgiunti

(a,b]={x | a<xb} con <a<b<+

Allora

G=i=1n(ai,bi] con n<

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Algebra di Borel

L'algebra di Borel in è definita come la più piccola σ-algebra generata dalla collezione di tutti gli intervalli della forma (a,b] e viene indicata come 𝔹().

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Lo spazio di Borel è definito come (,𝔹()). La restrizione di (,𝔹()) ad un insieme A𝔹() è la σ-algebra di tutti gli insiemi della forma BA con B𝔹().

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Metodi per l'introduzione di misure su spazi misurabili

In generale è più semplice definire una misura di sottoinsiemi di Ω e poi estenderla alla σ-algebra F. Nel caso continuo, si procede definendo la misura di sottoinsiemi di Ω appartenenti ad un'algebra tale che F possa essere generata.

Consideriamo (Ω,F). Sia a un'algebra di Ω tale che F=o(a). Allora, si può definire una premisura

m0:a[0,]

in modo tale che gli insiemi siano

Aka, k=1,2,

sono disgiunti a coppie e

(kAka)

Allora, la misura dell'algebra è

m(kAk)=km0(Ak)

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Probabilità su spazi misurabili

Consideriamo Ω=, F=𝔹(). Definiamo la probabilità

P0 | P(Ω)=1

sull'algebra G di tutti i sottoinsiemi di del tipo

k=1n(ak,bk)

con

(ai,bi)(aj,bj)= ij

Nota: si ha o(G)=𝔹().

Per definire P0 definiamo la funzione di distribuzione FX.

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F_X_di_uniforme
F_X_di_uniforme

Definiamo P0:G[0,1] come la probabilità

P0(A)=k=1m[F(bk)F(ak)] AG | A=k=1m(ak,bk)

dove gli (ak,bk) sono disgiunti a coppie. Si può dire che P0 è σ-finita,

P0(Ω)=1

Dal teorema di Caratheodory segue che P0 si estende in modo univoco alla misura P su (,𝔹()) tale che

P((a,b])=FX(b)FX(a)

Anche P è una probabilità, perché

P(Ω)=FX()FX()=1

La FX(x) può essere assegnata come:

FX(x)=xfX(α)dα

con

fX(x)0 x

e dove vale

fX(α)dα=1

La f() è detta funzione di densità di probabilità, o densità della funzione di distribuzione F.

Se esiste la fX(x), allora si ha

P((a,b])=abf(α)dα

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Analogamente al caso monodimensionale, si può definire una misura di probabilità assegnando un'opportuna densità di probabilità

f:2[0,]

integrabile e tale per cui

f(α,β)0 (α,β)2

con

2f(α,β)dαdβ=1

Il metodo visto si applica anche ai seguenti casi:

  • (A,𝔹(A)) con A𝔹(). In tal caso
Af(α)dα=1
  • n,𝔹(n), con
nf(α1,α2,,αn)dα1dα2dαn=1
  • (A,𝔹(A)) con A𝔹(n) e
Af(α1,α2,,αn)dα1dα2dαn=1

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Per la soluzione dell'esercizio, si veda la pagina della soluzione.

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