Torsione nella trave di sezione qualsiasi

Da testwiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Risorsa Una trave a sezione generica non circolare sottoposta a torsione deve essere necessariamente studiata in modo differente rispetto alla trave di sezione circolare. A differenza di quel caso, infatti, le sezioni non si mantengono piane, ma si ingobbano pur rimanendo indeformate nel loro piano, e ruotano attorno ad un asse longitudinale che però in questo caso non coincide con l'asse baricentrico della trave. Tale asse viene definito asse di torsione.

Template:Todo Detto C il punto che rappresenta l'asse di torsione nella sezione che ha coordinate (xc,yc) nel piano xy, in perfetta analogia con quanto studiato per la sezione circolare può scriversi:

{vx=θ(yyc)zvy=θ(xxc)zvz=θω(x,y) [1]

dove con ω(x,y) si è indicata una funzione nelle coordinate x,y che esprime la legge di variazione dello spostamento longitudinale dei punti della sezione, e viene chiamata funzione di ingobbamento.

Analisi della deformazione e della tensione

A partire dalle componenti di spostamento, è possibile definire le componenti deformative associate alla sollecitazione di torsione:

{ϵx=δvxδx=0ϵxy=12γxy=0ϵxz=12γxz=θ(yyc)+θδωδxϵy=δvyδy=0ϵyz=12γyz=θ(xxc)+θδωδyϵz=δvzδz=0

Da qui si può definire quali componenti del tensore di tensione non sono nulli:

{τxz=Gθ[δωδx(yyc)]τyz=Gθ[δωδy+(xxc)]

Limitazioni della funzione di ingobbamento

Una proprietà richiesta alla funzione di ingobbamento è di essere una funzione armonica, e cioè tale per cui:

δ2ωδx2+δ2ωδy2=0

In caso contrario, infatti, non sarebbero rispettate le equazioni indefinite di equilibrio.

Template:Cassetto

Per rispettare le condizioni al contorno lungo la superficie laterale, che impongono che sia τxznx+τyzny=0, dovrà essere:

Gθ[(yyc)+δωδx]nx+Gθ[(xxc)+δωδy]ny=0

e cioè, essendo Gθ0:

[(yyc)+δωδx]nx+[(xxc)+δωδy]ny=0

La risoluzione combinata di queste due equazioni è unica a meno di una costante arbitraria.

Il centro di torsione

Dal momento che per ipotesi la trave è sollecitata esclusivamente a momento torcente, in ogni sezione della stessa per equilibrio dovranno essere nulle tutte le altre caratteristiche della sollecitazione.

{Vx(z)=AτzxdA=0Vy(z)=AτzydA=0N(z)=AσzdA=0Mx(z)=AσzydA=0My(z)=AσzxdA=0

Mentre le ultime tre espressioni sono identicamente soddisfatte, le prime due devono essere valutate:

{Vx(z)=AτzxdA=GθA[δωδx(yyc)]dA=0Vy(z)=AτzydA=GθA[(xxc)+δωδy]dA=0

Da tali espressioni si giunge a:

{A[δωδx(yyc)]dA=AydA+AycdA+AδωδxdA=0A[(xxc)+δωδy]dA=AxdAAxcdA+AδωδydA=0

Noto che AydA;AxdA rappresentano i momenti statici Sx,Sy della sezione nelle due direzioni, che questi sono nulli perché calcolati rispetto al baricentro, e che le coordinate del centro di torsione sono costanti, si ottiene:

{Sx+ycA+AδωδxdA=0yc=1AAδωδxdASyxcA+AδωδydA=0xc=1AAδωδydA

Si sono, dunque, calcolate le coordinate del centro di torsione, e per mezzo di questo ulteriore parametro è possibile risolvere completamente la funzione di ingobbamento, che da questo momento è nota. [2]

Rigidezza torsionale

Con riferimento alle caratteristiche della sollecitazione, in precedenza si è volutamente tralasciato di considerare l'equilibrio del momento torcente esterno con il momento torcente interno generato dalle tensioni tangenziali:

Mt=A(τyzxτxzy)dA

Template:Cassetto

In definitiva l'espressione del momento flettente è la seguente:

Mt=Gθ[JG+AδωδyxdAAδωδxydA]

Esprimendo l'equazione precedente in funzione dell'angolo unitario di torsione si ottiene:

θ=MtG1JG+AδωδyxdAAδωδxydA

La quantità al divisore rappresenta la rigidezza torsionale della trave. Tuttavia, ricordando che si era trovata un'espressione analoga per la trave a sezione circolare, al fine di avere un'unica espressione della rigidezza torsionale che comprenda anche quel tipo di sezione, si moltiplica e divide l'espressione precedente di θ per il momento polare JG [3]:

θ=MtGJGJGJG+AδωδyxdAAδωδxydA

Quest'ultima espressione è del tutto simile a quella trovata per la sezione circolare a meno del secondo fattore. Questo fattore assume la denominazione di fattore di forma, espresso come q, e tiene conto della forma della sezione. Per la sezione circolare, naturalmente, si ha q=1, mentre per una sezione generica è necessario valutarlo per mezzo di:

q=JGJG+AδωδyxdAAδωδxydA [4]

In definitiva si ha:

θ=qMtGJG

e il fattore di rigidezza torsionale è pari a:

KT=GJGq

Energia di deformazione

L'energia di deformazione associata alla torsione vale:

Φ=qMt2l2GJG [5]

Valori del fattore di forma

Al fine di fornire i dati necessari alle applicazioni pratiche, si ritiene opportuno dare i valori del fattore di forma q per alcune geometrie di sezione che più generalmente sono utilizzate. Non si ritiene, d'altronde, opportuno fornire tutti i passaggi matematici necessari per giungere a tali soluzioni, dal momento che si rischierebbe di appesantire inutilmente la trattazione.

Si fa notare che il valore del fattore di forma q entra nella determinazione della rigidezza torsionale come dividendo, per cui ad un maggiore valore di q a parità di altre condizioni corrisponde una rigidezza torsionale minore. In altri termini, il valore di q può essere immaginato come un moltiplicatore, che indica di quante volte l'angolo unitario di torsione θ della generica sezione è maggiore di una sezione circolare sottoposta al medesimo momento torcente Mt, dello stesso materiale (G) e di uguale momento polare JG.

Forma della sezione Fattore di forma (q) Note Tensione massima (τz,max) Punti in cui si sviluppa la tensione massima
Circolare 1 R indica il raggio della sezione MtJGR Lungo tutto il contorno della sezione
Ellittica (ab+ba)24 a,b indicano i semiassi dell'ellisse con a>b 2MtAb All'estremità del semiasse minore
Triangolare equilatera 53 d indica la dimensione di ognuno dei lati 5312MtJGd Nel punto medio di ognuno dei tre lati
Quadrata 1,186 d indica la dimensione dei lati 4,804MtJGd6 Nel punto medio di ognuno dei lati
Rettangolare ab=1,1 6,49a2+b212b2 Per la sezione rettangolare la q dipende dal rapporto a/b con a,b i lati del rettangolo e avendo posto a>b. Si può osservare, tuttavia, che il valore del fattore di forma è espresso per mezzo di formule uguali a meno di un fattore numerico. Una formula approssimata per il calcolo di questo fattore numerico è la seguente:

β=3nn0,63

avendo indicato con β il fattore numerico cercato e con n=a/b

4,67MtJGa2+b212b Il valore massimo della tensione viene raggiunto in corrispondenza del punto medio dei lati maggiori, e cioè all'estremità della corda baricentrica minima
ab=1,2 6,02a2+b212b2 4,57MtJGa2+b212b
ab=1,3 5,65a2+b212b2 4,48MtJGa2+b212b
ab=1,4 5,35a2+b212b2 4,40MtJGa2+b212b
ab=1,5 5,11a2+b212b2 4,33MtJGa2+b212b
ab=1,6 4,91a2+b212b2 4,27MtJGa2+b212b
ab=1,7 4,74a2+b212b2 4,21MtJGa2+b212b
ab=1,8 4,60a2+b212b2 4,16MtJGa2+b212b
ab=2,0 4,37a2+b212b2 4,07MtJGa2+b212b
ab=3,0 3,80a2+b212b2 3,74MtJGa2+b212b
ab=4,0 3,56a2+b212b2 3,55MtJGa2+b212b
ab=5,0 3,43a2+b212b2 3,43MtJGa2+b212b
ab=10,0 3,20a2+b212b2 3,20MtJGa2+b212b
ab=20,0 3,10a2+b212b2 3,10MtJGa2+b212b
ab 3,00a2+b212b2 3,00MtJGa2+b212b

Analogia fluidodinamica

La comprensione intuitiva dell'andamento delle tensioni generate da un momento torcente in un solido può risultare poco immediata. Per questo motivo può essere molto utile evidenziarne l'analogia coll'andamento della velocità in una sezione fluida le cui pareti laterali siano in rotazione rispetto all'asse baricentrico. Si può dimostrare che le equazioni che reggono il problema idrodinamico descritto sono formalmente identiche a quelle della torsione: l'unica differenza tra le due serie di equazioni, infatti, sono che nella prima compaiono le componenti della velocità del fluido nel punto e nella seconda le componenti della tensione tangenziale nel medesimo punto.

Per effetto di questa differenza di rotazione, il liquido all'interno avrà in ogni punto delle velocità differenti sia per modulo che per direzione. Tale analogia, tuttavia, non semplifica la soluzione del problema della torsione dal momento che le difficoltà analitiche sono uguali a quelle del caso fluidodinamico.

Note

  1. Si fa notare che le prime due espressioni sono esattamente identiche alle analoghe trovate per la sezione circolare, se si considera che il punto attorno al quale avviene la rotazione della sezione non è più il baricentro ma un punto generico. Queste, in definitiva, rappresentano una traslazione di quelle relative alla sezione circolare
  2. Si considera inutile ai fini didattici determinare questi parametri, dal momento che le difficoltà analitiche sarebbero eccessive. Verranno, tuttavia, presentati i risultati relativi ad alcune forme di sezione usualmente utilizzate
  3. Si fa notare che questa operazione è possibile dal momento che sicuramente sarà JG>0. Infatti Ad2dA>0 perché d2<0 in ogni caso
  4. Nella sezione circolare, come si è detto, non esiste ingobbamento della sezione, per cui scompaiono i termini contenenti ω e resta solo q=JG/JG=1
  5. Dal momento che la trattazione è espressa al massimo grado di generalità, questa espressione è naturalmente valida anche nel caso di sezione circolare; d'altronde si osserva che ponendo q=1 si ha esattamente l'espressione dell'energia di deformazione già trovata per quella sezione