Sforzo normale centrato

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Template:Risorsa Template:Todo Il primo tra i casi di sollecitazione che andiamo ad affrontare è quello della trave sottoposta a sforzo normale centrato, cioè soggetto ad uno stato tensionale sulle basi equivalente a due forze uguali ed opposte sulle due basi di direzione z e applicate nel baricentro della sezione. La soluzione che verrà trovata, per il postulato di Saint Venant, sarà valida anche per tutte le condizioni di carico che hanno risultante uguale alle forze citate.

Nella trattazione si suppone che le forze N abbiano versi positivi, e che quindi tendino ad allungare il corpo: tale sollecitazione è detta trazione. In caso contrario la sollecitazione si chiama compressione e la soluzione è la stessa a meno del segno.

Saint Venant, con il metodo seminverso, ipotizzò una distribuzione di tensioni lungo tutto il corpo per poi verificarne la compatibilità con la situazione in analisi per mezzo delle equazioni alla base del problema: la soluzione trovata in questo modo, se rispettosa delle equazioni citate, per il teorema di unicità dell'equilibrio elastico, è effettivamente la soluzione del problema.

La soluzione del problema consiste nel trovare le componenti dei tensori di tensione e deformazione e del vettore spostamento di ogni punto del corpo[1]

Analisi della tensione

In particolare Saint Venant ipotizzò che in ogni punto del corpo fosse:

{τzx=τzy=0σz=k0[2] essendo k una costante da determinarsi in seguito.

In ogni punto del corpo, cioè, agisce una tensione σz costante. La trave, dunque, è soggetta ad uno stato di tensione monoassiale descritto dal seguente tensore di tensione:

[T]=[00000000k]

Dai legami esistenti tra le caratteristiche della sollecitazione e le tensioni si ottiene[3]:

{Vx(z)=AτzxdA=0Vy(z)=AτzydA=0N(z)=AσzdA=kAk=NA=σzMx(z)=AσzydA=0My(z)=AσzxdA=0Mt(z)=A(τzyxτzxy)dA=0

In virtù della costanza della tensione nei punti della trave, la tensione massima si sviluppa in tutta la trave con valore

σz=NA

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Analisi della deformazione

Una volta note le componenti di tensione, si procede a valutare le componenti di deformazione attraverso le equazioni costitutive:

{ϵx=1Eνσz=νNEAϵy=1Eνσz=νNEAϵz=1Eσz=NEAγxy=0γxz=1Gτxz=0γyz=1Gτyz=0

Il coefficiente di dilatazione cubica, quindi, vale: Θ=NEA(12ν)

La variazione complessiva di volume della trave vale: ΔV=CΘdV=NlE(12ν)[4]

Analisi degli spostamenti

Per valutare gli spostamenti subiti da ogni punto del corpo si considerano le equazioni che legano tali quantità agli spostamenti. Supponendo di inserire un vincolo in corrispondenza della base di sinistra per evitare le traslazioni e le rotazioni rigide della trave (e studiare dunque la deformazione pura), si ottiene:

{ϵx=δvxδx=νNEAϵxy=12γxy=12(δvxδy+δvyδx)=0ϵxz=12γxz=12(δvxδz+δvzδx)=0ϵy=δvyδy=νNEAϵyz=12γyz=12(δvyδz+δvzδy)=0ϵz=δvzδz=NEA{vx=νNEAdx=νNxEAvy=νNEAdy=νNyEAvz=NEAdz=NzEA[5]

La variazione di lunghezza dell'intera trave è data da: Δl=vz(l)=lϵzdz=NlEA

Rigidezza estensionale

L'energia di deformazione associata a questo problema è la seguente:

Φ=12Ci,k=13σikϵikdV=12CσzϵzdV=12CNANEAdV=12N2EA2V=12N2EA2CdV=12N2lEA

essendo V=Al il volume dell'intera trave

Considerando il teorema di Lamè-Clapeyron, considerando cioè che l'energia di deformazione elastica totale è pari alla metà del lavoro compiuto dalla forza esterna N sullo spostamento Δl=Nl/EA, si può scrivere:

NΔl=N2lEAΔll=NEA

Ma la quantità al primo membro rappresenta un allungamento, ed in particolare l'allungamento in direzione longitudinale della trave. Per cui può scriversi

ϵz=NEA

Tale relazione, d'altronde, era già stata trovata in precedenza, ma giova prendere dimestichezza con simili ragionamenti iniziando con le situazioni più semplici.

In particolare il termine KN=EA viene definito rigidezza estensionale della trave. Essa dipende sia dalle caratteristiche del materiale di cui è costituita la trave (tramite E), sia dalla sezione della stessa (tramite la sua area A). Fisicamente rappresenta la forza necessaria a produrre un allungamento unitario delle fibre della trave [6], ed è una misura della capacità che ha la trave di opporsi ad un allungamento [7]. In pratica, ad un valore maggiore di KN corrisponde una maggiore capacità del corpo di mantenere la sua lunghezza originaria, dal momento che è necessaria una forza maggiore per determinare il medesimo allungamento.

Può, dunque, scriversi:

ϵz=NKN

Validità della soluzione

La soluzione trovata è effettivamente la soluzione del problema elastico della trave sollecitata da uno stato tensionale alle basi caratterizzato da un valore costante di σz=N/A, mentre per tutti gli altri casi è valida solo in virtù del postulato di Saint Venant.

Note

  1. Si devono ricercare, cioè, i campi (v,E,T) associati al sistema. Questa è la soluzione del problema elastico
  2. Oltre, naturalmente, alle condizioni per cui τxy=σx=σy=0, che sono alla base di tutto il metodo risolutivo di Saint Venant
  3. Le relazioni citate si sono trovate in precedenza
  4. Per effetto delle limitazioni date al coefficiente di Poisson, per cui esso non può essere maggiore di 0,5 la quantità 12ν è sicuramente positiva. Per cui con N>0 si ha un aumento del volume della trave e viceversa nel caso opposto
  5. L'ultimo passaggio matematico è reso possibile dal fatto che NEA è costante in ogni punto del corpo. Si fa notare anche che queste equazioni, in cui le costanti di integrazione sono state poste uguali a zero, rispettano anche le condizioni ϵxy=ϵxz=ϵyz=0, poiché sono nulle tutte le derivate presenti nelle loro espressioni
  6. Se N=EA allora ϵz=EAEA=1
  7. Ugualmente si ha nel caso della compressione con l'accorciamento. In particolare, per le ipotesi fatte sul materiale, il modulo E è costante e dunque la rigidezza in trazione è uguale alla rigidezza in compressione e sono costanti per qualsiasi N